19 dicembre 2011

L'esito delle primarie


Le primarie si sono concluse e il risultato finale è stato l'affermazione di Nello. Questo non è in discussione. Poi ci sono alcune questioni che rendono la vittoria meno "limpida" - come un evidente e documentabile concorso di voti di elettori della maggioranza che torneranno prevedibilmente all'ovile quando ci saranno le amministrative - ma il risultato formalmente è inoppugnabile. Detto questo, è necessario fare alcune considerazioni “contabili” che tanto piacciono a chi ha un’idea della politica molto più pragmatica di quanto non ce l’abbia io, che sono portato a fare le scelte perché mi sembrano giuste e non in base al consenso che portano.
Proviamo a guardare il dato numerico finale delle primarie: 980 votanti (tra l’altro oltre il venti per cento del corpo elettorale). Di questi 524 hanno votato per Nello Tulli e 452 per il sottoscritto. Uno scarto di 72 voti, pari al 7 per cento dei voti, sembra davvero poca cosa se si tiene conto della larga alleanza messa in piedi Nello Tulli per essere sicuro di vincere le primarie. Dando per buoni (nel senso di conquistati in previsione della tornata primaverile) i voti di qualche fedelissimo dell’attuale maggioranza, bisogna, infatti, suddividere le 524 preferenze ottenute da Nello per tutti i suoi sei “grandi elettori”. Lo stesso Nello Tulli (attuale consigliere comunale), Danilo Giovannoli (attuale consigliere comunale), Benedetto Paris (attuale consigliere comunale), Armando Zelli (storico consigliere comunale e primo dei non eletti di Cambiare e Vivere Labico). A questi nomi vanno aggiunti gli acquisti esterni che potrebbero creare qualche imbarazzo sul piano programmatico: Attilio e Agostino Marcelli (storici consiglieri comunali e sostenitori della variante al piano regolatore su cui il gruppo Cambiare e Vivere Labico aveva espresso piena contrarietà) e Vincenzo Prestipino (ex assessore di maggioranza e sostenitore, poi pentito, della realizzazione della zona industriale in prossimità del quartiere Colle Spina). Dall’altra parte c’erano solo due nomi: Tullio Berlenghi e Maurizio Spezzano, entrambi consiglieri comunali di opposizione.
I conti sono presto fatti: 524 diviso 6 fa 87. Mentre 452 diviso 2 fa 226. Il rapporto numerico diventa quasi di 3 a 1 per noi. Sempre senza contare che la credibilità dell’intero progetto si basa sull’impegno di chi ha lavorato per cinque anni. Ma dimenticavo che il lavoro non conta e, forse, da adesso neanche i conti conteranno più di tanto…

14 dicembre 2011

L’orgoglio della trasparenza



Sono orgoglioso della battaglia che stiamo conducendo. Una battaglia che è l’esatta prosecuzione dell’impegno di questi cinque anni di lavoro nelle istituzioni. Senza modificare di una virgola il progetto iniziale, senza derogare di un millimetro dal mandato che ci hanno conferito gli elettori. E sono orgoglioso, soprattutto, delle tante persone che stanno sostenendo me e l’integrità del progetto. Non solo non provo né imbarazzo, né vergogna per nessuno di loro, ma sono fiero di poter fare i nomi delle persone che, in modo disinteressato e pulito, stanno dedicando un po’ (o tanto) del loro tempo e della loro credibilità personale a questo obiettivo. Anzi, a volte ho quasi il timore di non meritare abbastanza la loro fiducia e penso di dover fare qualcosa in più per non deludere le loro aspettative. Forse è arrivato il momento di ringraziare molti di loro. Perché trasparenza significa anche poter dire – senza pudore – i nomi delle persone che ti affiancano e che ti sostengono in un momento così impegnativo, in cui è importante sentirsi circondati da persone con cui si è creato un rapporto di stima e di affetto reciproci.
Grazie, dunque, a tutti voi. Grazie ad Andrea, che con la sua simpatia e la battuta sempre pronta riesce sempre a rendere più lievi i momenti di tensione. Grazie a Veronica, con il suo senso pratico e la sua capacità di andare dritta al cuore dei problemi. Grazie ad Argia, persona straordinaria e genuina, una delle poche in grado di declinare a testa alta la parola politica senza mortificarne il significato. Grazie a Marco, allegro, motivato e generoso, con cui abbiamo condiviso la bella battaglia per la difesa di Colle Spina. Grazie a Giordana, che dietro ad un’adorabile timidezza, cela un mix di sensibilità e grinta che la rende speciale. Grazie a Paolo, per il suo desiderio di impegnarsi per difendere il suo paese dall’aggressione del cemento. Grazie a Maria Carmina, riservata e silenziosa, ma sul cui apporto si può sempre contare. Grazie a Mauro, che ha deciso di non delegare gli altri a decidere sul suo futuro e, soprattutto, su quello della figlia. Grazie a Pierpaolo per la sua istintiva attestazione di fiducia. Grazie a Stefano, per la sua calma olimpica, che solo le più gravi ingiustizie riescono a incrinare. Grazie a Leonardo, perché siamo diventati amici con 98 anni di anticipo sui tempi della tradizione popolare. Grazie a Stefano, che di olimpico non conosce nemmeno lo stadio, ma che sa coniugare grandi capacità di elaborazione (suo l’articolo più bello dell’intera raccolta di Cambiare e Vivere Labico News) e un umorismo indispensabile per conservare la nostra umanità. Grazie a Matteo, che è sempre disponibile a dare una mano e senza il quale non sarebbe neppure nato il TG LOV. Grazie a Luciana, per la sua autenticità e per la passione con cui si dedica a qualunque cosa faccia (indimenticabili le sue parole alla celebrazione del 150° per l’unità d’Italia). Grazie a Ruggero, che mi ha fatto scoprire e amare Labico e il suo maltrattato territorio. Grazie anche a Massimo, il consigliere “aggiunto” dell’opposizione. Uno che ama dire quello che pensa e in un mondo migliore di questo sarebbe la persona giusta per fare politica. Grazie a Giulia, fresca, schietta e solare, sempre pronta a fare la sua parte e desiderosa di apprendere in un mondo in cui tutti si sentono in dovere di insegnare. Grazie a Tommaso, che ha deciso di contaminarsi con un gruppo così eterogeneo perché ha pensato che, in fondo, c’era qualcosa per cui valesse la pena farlo. Grazie a Laura, giovane, competente e appassionata, pronta a lanciarsi in qualunque sfida, non preoccupandosi di sapere se la riguarda, ma solo perché la ritiene giusta. Grazie a Ilario, che riesce a trasmettere serenità e sicurezza anche nei momenti in cui ti viene voglia di mollare tutto. Grazie a Emanuela e al suo sorriso, che ti ricorda in un secondo che la vita vera è un’altra e non bisognerebbe mai dimenticarsene. Grazie a Eleonora perché in questi cinque anni c’è stata sempre ed ha lavorato più di chiunque altro con competenza e dedizione nell’esclusivo interesse di Cambiare e Vivere Labico. E non posso non ringraziare Maurizio, un caterpillar della politica, folle, impetuoso e autentico, con una visione ideale e romantica della politica. L’alleato che tutti vorrebbero avere, l’avversario che tutti temono. La marcia in più del nostro gruppo. E, infine, grazie anche a Rosanna, che ha dovuto sopperire con il suo buonsenso in tutte quelle situazioni in cui il mio era esaurito e che ha sopportato questi cinque anni di scarsa presenza del suo errabondo consorte.

Un Desiderio di cambiamento

Contro il dio-unico-cemento una persona coerente, onesta, capace: Tullio Berlenghi

Mi chiamo Laura e vivo a San Cesareo da 12 anni ormai.
Sono rumena di nascita italiana di crescita.
Ho sempre desiderato che San Cesareo cambiasse la politica del cemento con una politica del verde e del benessere collettivo, purtroppo non esiste un’opposizione vera e forte che possa fare questo.
A Labico invece ho avuto modo di conoscere una persona, consigliere comunale e capogruppo dell’opposizione, il quale mi ha ridato la speranza. Una persona onesta, coerente, dedita al suo lavoro di consigliere come servizio alla cittadinanza, sempre presente, con un modo di fare ormai rarissimo nei politici: Tullio Berlenghi.
Per me Tullio rappresenta una garanzia, una garanzia di un futuro completamente diverso dall’attuale unico-dio-cemento. Immagino facilmente, grazie al passato limpido e ricco di iniziativa di Tullio, che Labico guidata da una persona come lui possa diventare un comune virtuoso, dove il benessere del cittadino sia l’obbiettivo principale e dove la democrazia partecipata possa farsi spazio nella vita politica ed economica del paese. Come cittadina rumena mi rallegrerebbe vedere Tullio sindaco del mio paese sapendo che sarà garante di un progetto di integrazione necessario per il rilancio di un economia locale basata sull’artigianato, l’agricoltura, i servizi alla persona e alla comunità.
Come ingegnere sensibile alle tematiche ambientali sarei sicura che l’azione politica di Tullio e della sua giunta andrà nella direzione del risparmio energetico, dell’efficienza e delle energie pulite, argomenti fondamentali oggi per il rilancio dei piccoli comuni.
Con Tullio potrei sperare di discutere e magari mettere in azione progetti ambiziosi come quello di Rifiuti Zero.
Anche se non vivo a Labico la poca distanza con San Cesareo può indurre al miglioramento della situazione anche del mio comune. Le esperienze positive contagiano ma per attuarle c’è bisogno di persone coraggiose, oneste, coerenti, senza conflitti di interesse, senza alcun interesse personale se non il bene comune.. insomma una persona come Tullio Berlenghi.
Sfido chiunque a criticare Tullio per qualche azione incoerente o negativa fatta.


E allora perchè non votare il 18 dicembre prossimo, in piazza del Mercato a Labico, come candidato sindaco della lista civica Cambiare e Vivere Labico, proprio lui: TULLIO BERLENGHI!?

13 dicembre 2011

Cambiamento? Tullio è la garanzia per metterlo in atto.

 Nel titolo che ho deciso di dare a queste poche righe è già racchiuso tutto quello che credo possa bastare a determinare una scelta in occasione delle imminenti primarie di Cambiare e Vivere Labico. Credo che il mio paese abbia bisogno di aria nuova. Idee nuove. Persone nuove. Di un modo di amministrare e gestire la cosa pubblica completamente estraneo a quello attuale. Credo che il mio paese abbia bisogno, finalmente, di persone competenti che possano guidarlo verso uno sviluppo che non sia concentrato solo sull’irragionata - ed irragionevole – espansione edilizia, ma che punti alla valorizzazione di un territorio che, se amato un po’ di più, può offrire molto ai suoi abitanti. Credo che Labico abbia bisogno di più attenzione alla cultura, alla scuola, al sociale, ai diritti delle persone, di tutte le persone, senza discriminazioni di alcun genere… per evitare di restare un paese dormitorio, così come si è caratterizzato negli ultimi anni. Credo che ci sia bisogno di maggiore responsabilità, onestà, coerenza e trasparenza nella pubblica amministrazione….
Lo so, possono sembrare “desideri” scontati. Chi non vorrebbe queste cose per il paese in cui vive? Eppure, tra tutti questi “credo”, io ho una certezza: Tullio Berlenghi può realizzare questi “desideri labicani” meglio di chiunque altro. Cosa me lo fa pensare? Niente, proprio niente di eccezionale. Semplicemente e banalmente, il lavoro messo in campo da Tullio in questi cinque anni – che chi di voi usa facebook può ripassare ogni giorno grazie alla campagna “propaganda e dintorni”. Sto parlando delle innumerevoli interrogazioni consiliari; della passione dei tantissimi interventi in consiglio comunale – frutto di ore di intenso studio, di fronte a consiglieri di maggioranza che spesso non immaginavano nemmeno di cosa si stesse discutendo;  degli articoli che sono apparsi sul Cambiare e Vivere Labico News – che sono incalcolabili e che sono costati a Tullio un bel paio di querele -  e di quelli rimasti sul suo blog personale – che spesso hanno esulato dalla politica locale ma che proprio per questo hanno aiutato a capire meglio la persona “Tullio”; del coraggio e della competenza dimostrati nella predisposizione di alcuni atti di denuncia che sono costati ai vertici di questa amministrazione anche dei rinvii a giudizio – segno che proprio non è tutto oro quello che riluce; della bellissima idea dei TG LOV, piccole inchieste per smascherare le magagne delle maggioranza e che tanto successo stanno avendo, soprattutto tra i più giovani. Se questo è stato il suo impegno in cinque anni di opposizione, posso solamente immaginare quale potrebbe essere il suo impegno per il paese da primo cittadino. Il suo lavoro è, secondo me, il segno tangibile che un modo alternativo di fare politica è possibile. È la garanzia che percorrendo questa strada – scevra da contaminazioni e compromessi di alcun genere - il progetto iniziato cinque anni fa può essere portato avanti con forza ed entusiasmo. Per queste ragioni, il 18 dicembre, mi auguro che in tanti abbiano il coraggio di voltare pagina… di strappare, anzi, le vecchie pagine e ricominciare da un bel foglio bianco, sul quale scrivere in cima, “Per Labico scelgo Tullio Berlenghi”. Il vero cambiamento inizia da qui.

8 dicembre 2011

Ancora una persona investita sulla Casilina

“Sembra che il pomeriggio del 5 dicembre scorso si sia verificato un incidente sulla via Casilina, che avrebbe comportato l’investimento di uno degli operai che stanno lavorando alla realizzazione dei marciapiedi. Sui media locali non sembra esserci però alcuna traccia della notizia, nonostante, secondo alcune indiscrezioni, pare che la persona investita abbia riportato ferite abbastanza gravi e soprattutto nonostante si tratti di un incidente sul lavoro, tra l’altro, pubblico”. Lo dichiara Tullio Berelnghi, capogruppo di Cambiare e Vivere Labico, che ha depositato – a nome del gruppo consiliare – un’interrogazione sull’accaduto. “Chiediamo, quindi, al nostro primo cittadino, se le notizie riportate corrispondano al vero e, in tal caso, in che modo sia intervenuta l’amministrazione comunale per accertare le possibili cause dell’incidente, considerando che è avvenuto durante lo svolgimento di lavori pubblici. Non dobbiamo dimenticare – prosegue Berlenghi – che qualche settimana fa abbiamo presentato un’interrogazione in cui si segnalava proprio il problema della sicurezza del cantiere per il rifacimento dei marciapiedi, alla quale però il sindaco non ha risposto e – conclude il capogruppo di minoranza – dopo questo episodio, avvolto dal mistero, le perplessità su questo appalto aumentano. Ci auguriamo che il sindaco faccia chiarezza su questo episodio, dimostri di essere in grado di fugare ogni possibile ombra e, soprattutto, si interessi della sorte del lavoratore coinvolto nell’incidente”.

5 dicembre 2011

Propaganda e dintorni


Sono in campagna elettorale per le primarie. Dovrei fare comunicazione per convincere i simpatizzanti della coalizione di cui faccio parte che io potrei essere la scelta giusta per amministrare questo paese. La prima tentazione è quella di fare il classico libro dei sogni. Un modo semplice, ma efficace, di persuasione. Parlare di cose che registrino il favore di tutti. Parlare di ciò che intendo fare, dei progetti che mi piacerebbe avviare. Poi una bella sfilza di buoni propositi: scuola, cultura, servizi sociali, verde pubblico, infanzia, anziani, opere pubbliche, ecc. ecc. Tutte questioni su cui sarà difficile non essere d’accordo. In questo tipo di competizione chiunque - proprio chiunque, anche Gasperino il carbonaro - sarebbe un bravo candidato sindaco prima e bravo sindaco poi. Basta guardare i programmi delle campagne elettorali delle ultime elezioni. Nessuno mette tra i punti programmatici la devastazione del territorio o il malfunzionamento dei servizi. Eppure, quasi inesorabilmente, arrivano.
Come faccio, allora, a promuovere la mia immagine e a rendere credibili le mie promesse? Per fare qualcosa di meno scontato credo che non sia il caso che sia io a parlare. Allora, forse, è il caso che a parlare sia il lavoro da me svolto in questi cinque anni di impegno come eletto in consiglio comunale. Farò esattamente questo. A partire da adesso. Metterò in rete, ogni sei ore, una cosa qualunque fatta in questi anni. Un articolo scritto. Un’interrogazione presentata. Una lettera inviata. Un intervento fatto in consiglio comunale. Con questa media solo con la pubblicazione dei tg lov (dietro ognuno dei quali ci sono ore di lavoro, di ricerca, di impegno, di fatica e qualche notte insonne) potrei arrivare al 18 dicembre. Se ci metto anche tutto il resto non mi basterebbe (sempre pubblicando una cosa ogni sei ore) il tempo che mi separa alle prossime elezioni amministrative. Per fortuna sono un po’ disordinato e dubito che riuscirò a recuperare tutto. Quello che verrà fuori sarà, dunque, approssimato per difetto…

4 dicembre 2011

Il senso di (ir)responsabilità in politica


Ho ancora il nitido ricordo di una chiacchierata che feci, diversi anni fa, con colui che – all’epoca - ricopriva la carica di vicesindaco di un piccolo paese, paese del quale sarebbe diventato sindaco, pochi anni dopo. Si parlava dell’importanza della valorizzazione del territorio, dei suoi prodotti, di quell’economia “pulita” e sana che è l’agricoltura. La sua stessa attività di imprenditore era in buona parte legata all’agricoltura e alla zootecnia. Eravamo praticamente d’accordo su tutto. Ed entrambi giudicavamo miope e dannosa la scelta di fare economia attraverso la devastazione del territorio e il consumo di suolo agricolo. E lui aveva pubblicamente ribadito questi concetti favoleggiando di noti riferimenti geografici la cui ricchezza si basava sulla tutela del territorio, del paesaggio, delle colture agricole, come la Val d’Orcia.
Guardavo negli occhi il mio interlocutore con grande interesse. Sembrava sinceramente convinto di quello che diceva, pur facendo parte della giunta di un’amministrazione che percorreva esattamente la strada inversa rispetto alle sue parole. Non era lui a prendere le decisioni, posso immaginare. Ma lui era “parte” di quel sistema e trovavo surreale il distacco con cui lui che, a buon diritto, poteva tranquillamente chiedere di esaminare e valutare (e magari contrastare) le scelte che gli interessi dei costruttori legati all’amministrazione imponevano. Continuavo a osservarlo mentre parlava, vicino allo stand che pubblicizzava i prodotti agricoli della zona, e faticavo a nascondere il mio disagio. Per metterlo di fronte alla sua contraddizione ho provato a fargli una semplice domanda e gli ho chiesto in quale modo si potesse spingere nella direzione da lui indicata. Mi ha restituito lo sguardo, ha fatto una lunga pausa come per cercare le parole e, poi, col tono di chi rivela una verità nascosta, mi ha detto: “Il problema è la politica. Il problema sono gli amministratori”.
Sono rimasto attonito e affascinato dall’infantile semplicità con cui era riuscito a prendere le distanze dal ruolo che ricopriva. Non era ricorso ai faticosi strumenti della retorica politica. Si era semplicemente accreditato come “altro” rispetto alla politica e all’amministrazione di cui faceva parte.  Sono passati alcuni secondi prima che riuscissi ad articolare una sola sillaba.  Il mio sentimento non era di rabbia, ma di curiosità antropologica. Provavo una sorta di ammirazione per la temerarietà con cui, in modo così grossolano e puerile, cercava sottrarsi alle proprie responsabilità.
Ogni tanto ripenso a quella conversazione e mi convinco sempre di più che sia stata un’esperienza utile ed istruttiva, grazie alla quale ho smesso di stupirmi di fronte all’italico vizio di prendere così sfacciatamente le distanze da se stessi tutte le volte che ragioni di opportunità lo consigliano. E in politica non è una prassi diffusa: è (quasi) la regola.

1 dicembre 2011

Io voto Tullio Berlenghi, e tu? - di Stefano Simonelli


A Labico non è il 12 Settembre, è (circa) il 30 Novembre 2011.


Io voto Tullio Berlenghi, e tu?

La sincera passione che anima ognuno di noi,non aiuta certo un approccio particolarmente razionale. Ma il motore speciale che caratterizza la nostra azione politica è proprio quella passione, il trasporto autentico e la distanza anni luce dai modi e dalla mera appartenenza politica ai partiti “centrali”, convenzionali.
In uno schieramento civile di questo tipo si era riconosciuta una gran parte di labicani, vecchi e nuovi. Quel 40% ottenuto alle elezioni del 2007 non ci ha portato ad amministrare il paese, ma è stata comunque una vittoria, una specie di maremoto per una cittadina ostaggio da decenni di una cricca di soliti noti. E’ stato l’inizio di una nuova coscienza civile diffusa, ottenuta in larga misura proprio perché la distanza dalla politica convenzionale ha riacceso speranze e coinvolgimento scalzando quel disfattismo e quella disillusione così diffusi nell’Italia di oggi.
Ricordo l’entusiasmo e la forza travolgente dei primi due-tre anni di lavoro all’opposizione: nei consigli comunali finalmente esisteva una forza concreta, tangibile, nuova, in grado di contrastare con grande efficacia l’egemonia costituita (con grande compiacimento anche di noi sostenitori).
Si cercava di informare nella maniera più capillare tutta la popolazione. C’erano casi in cui non c’era abbastanza spazio per mettere tutti gli articoli che Eleonora, Sant’Eleonora!, riceveva e confezionava nel giornalino. Quello strumento era così indigesto alla maggioranza che hanno tentato di bloccarlo in tutti i modi, anche denunciandoci.
Abbiamo organizzato feste ed iniziative di ogni tipo per conoscerci, informare e catalizzare il consenso.
Abbiamo tutti parlato con tutti cercando ancora di portare allo scoperto le malefatte del local governo, di rendere appetibile e comprensibile la nostra azione e strappare quindi consensi anche alla parte avversa.
Molti, certo non tutti, ma molti, si sono spesi senza riserve nella promozione del bel lavoro che si stava facendo.Nella mia piccola mente questo significava avere delle ottime chances alle prossime elezioni.
Questi anni di lavoro hanno concretizzato quelle che all’inizio erano solo speranze. Abbiamo visto lavorare i cinque consiglieri. Non più parole ed intenzioni, ma fatti concreti.
Pian piano, la squadra che avrebbe cancellato le vergogne del passato,  andava consolidandosi.
Benedetto Paris è nato politico. Studia e vive di politica. E’ lucido, razionale, immune a qualsiasi provocazione. E’ il sindaco giovane che qualsiasi comunità vorrebbe.
Danilo Giovannoli ha dimostrato una finezza strategica speciale, un’intuizione immediata ed un’azione di estrema concretezza. La sua conoscenza e sincera attenzione ai problemi del territorio e dello sport, non ha pari.
Maurizio Spezzano è l’onestà fatta persona. L’intransigenza che ne deriva, mescolata con la passione che lo caratterizza, lo trasformano un’impetuosa macchina da guerra in grado di terrorizzare le fila avversarie al solo sollevarsi.
Nello Tulli è un uomo intelligente, onesto e dotato di un’enorme capacità persuasiva che sa trasformare con gran naturalezza in “contatto umano”, la sua arma vincente. La sua esperienza è preziosa.
Quattro sindaci ideali. Tutti “belli”.Come direbbero a Napoli: “Li voglio bene!”.
Poi però c’è Tullio, Tullio Berlenghi, cui dobbiamo la genesi speciale di questo gruppo speciale. Non un politico ma un cittadino esperto di politica, un ambientalista si, ma non un fanatico irrazionale, un leader senza urla ed imposizioni. Una figura diversa dal solito capo carismatico eppure in grado di trascinare il carro forte di una competenza e di una limpidezza cui non siamo più abituati. Argomenti solidi e fatti incontestabili sono le sue armi, la sua maniera non urlata di far-politica è forse in controtendenza con i dogmi attuali, ma è ciò che ha saputo rapire gli animi dei nostri sostenitori, è ciò che ha messo in crisi, sistematicamente, ogni posizione della maggioranza. La sua non appartenenza politica, figlia certo della scarsa sensibilità ecologista di quest’Italia di merda (per citare le parole dell’ ex-premier), lo pone in una condizione particolare, per alcuni una debolezza, ma per molti di noi una preziosa caratteristica, un fatto che molti vedono come la via per evitare diktat di partito. L’assoluta assenza di interessi personali, e forse anche il fatto che sia un neo-labican, lo colloca in uno status speciale: non è schiavo di compromessi, può indicare e perseguire i migliori obiettivi per la nostra comunità senza doversi piegare a ricatti di alcun tipo; rappresenta meglio di ogni altro anche quella parte sempre più consistente di nuovi labicani che sono approdati in queste lande, (ricordo che Labico ha un unico record nazionale: è la città con età media più bassa d’Italia: 39 anni ca.).
Con puntualità rara e chiarezza esemplare, ha saputo informare la comunità di ogni avvenimento amministrativo e non. Ci ha perfino stupito con un’oratoria efficace che temevamo non avesse ed una capacità di mediazione che sembrava difettasse ad un apparente fanatico ambientalista.
Ha lavorato con una determinazione ed una costanza che non vede precedenti. E’ l’autore, assieme ad Eleonora Fioramonti, di decine di TG lov, altro strumento frutto della sua creatività e competenza (visto che scrive, riprende, monta e mette in rete. Tutto da solo!).  Ha firmato il 99,9% delle prime pagine di C&VLnews (colpa mia se ne ho occupata una…).
E poi è onesto - colpo di scena!!!! - Trovare persone oneste tra la gente comune non è facilissimo. Trovarle tra coloro che si occupano di politica è assai più difficile. Provate a farlo parcheggiare in doppia fila: non ce la farete mai! Scherzi a parte, la moralità politica e l’onestà in senso lato di Tullio sono indiscutibili. Non sono io a dirlo, lo testimoniano gli Atti della corrente consiliatura.
Le mie stanche e provate sinapsi ricordano con fatica fatti e cose, ma mostrano una particolare efficienza nel rammentare un luogo comune a tutti gli Italiani: siamo stati sempre (o quasi) costretti a votare il meno peggio. Stavolta no! Per incredibile che sia, questa volta abbiamo un candidato capace ed onesto da votare, perché ha ampiamente dimostrato di meritare la nostra fiducia.
Insomma, Tullio è speciale perché … è normale, è uno di noi. Però possiede gli strumenti per fare bene, è fortemente motivato ed è abbastanza votato al sacrificio da accollarsi la responsabilità di risollevare un paese disastrato ed abbandonato. Dobbiamo sostenerlo in ogni modo, i nostri figli ce ne saranno grati.
Offrire a Berlenghi la propria fiducia è un’azione concreta verso una democrazia che riconosce il merito, l’obiettivo più alto. Per i Labicani è una occasione da non perdere, confido che sappiano coglierla.


Stefano Simonelli


P.S.

Il web offre una quantità di testimonianze dell’azione svolta da C&VL. Invito tutti a spendere qualche minuto per vedere i tg lov o per leggere qualche documento.  Sai com’è… carta canta!

29 novembre 2011

Lettera mia e di Maurizio ai cittadini labicani








Labico, 27 novembre 2011









Care cittadine, cari cittadini,

Sono passati cinque anni dal momento in cui abbiamo accettato la sfida di dare vita ad un progetto politico alternativo all’attuale amministrazione comunale. Un’amministrazione che ha dimostrato, nei fatti, un totale disinteresse nei confronti dei bisogni e delle esigenze della cittadinanza, concentrando la propria attenzione solo su un modello urbanistico che ha agevolato le più devastanti forme di speculazione edilizia e disatteso le norme sui servizi e sugli standard urbanistici, mancando di sensibilità nei confronti della scuola, della cultura, del sociale, abbandonando il paese e il suo territorio all’incuria e al degrado.
In cinque anni è stata costruita, per la prima volta a Labico, un’opposizione che non è mai scesa a compromessi e ha sempre svolto un enorme lavoro di elaborazione sull’attività amministrativa. Un’elaborazione che è sempre stata propositiva, ma che non ha risparmiato le critiche quando queste erano necessarie per impedire che le scelte dell’amministrazione potessero danneggiare ulteriormente il paese e la sua popolazione. Per la prima volta la maggioranza ha subìto la presenza di un’opposizione seria e determinata, che ha messo in evidenza i limiti e la superficialità di una coalizione abituata a gestire la cosa pubblica in modo approssimativo, superficiale, personalistico e affaristico, tutelando amici e privilegiati, penalizzando invece il resto della popolazione.
Grazie a noi, molte cose sono iniziate a cambiare e siamo riusciti ad ottenere una maggiore trasparenza e regolarità sugli atti amministrativi, tanto che la stessa autorità giudiziaria ha rinviato a giudizio il vicesindaco per ipotesi di reato contro la pubblica amministrazione.
Possiamo dire che il nostro lavoro è stato il vero motore dell’azione politica e amministrativa del gruppo e abbiamo creato un tandem affiatato e incisivo, attraverso il quale siamo riusciti a produrre una straordinaria mole di lavoro, dai bollettini informativi ai numerosi video di informazione e di denuncia; materiale che si può consultare e scaricare dal blog www.tullioberlenghi.blogspot.com.
Come sapete la nostra lista ha deciso che il prossimo candidato a sindaco debba essere scelto dagli elettori, metodo che noi abbiamo sostenuto con entusiasmo da subito, perché questo potrà servire a far vincere il candidato nella chiarezza del progetto, delle persone che ne faranno parte e del programma. Sostenere la candidatura a sindaco di Tullio Berlenghi va in questa direzione, è un valore aggiunto a vantaggio dei cittadini e della certezza di incidere profondamente sul futuro sviluppo del nostro paese.
Un candidato sganciato dalla logica partitica, rappresentante dei bisogni dei cittadini e non delle segreterie di partito, presente sul territorio e sempre in prima linea nella battaglie sostenute sia in consiglio comunale che nei quartieri. Il cambiamento che noi pensiamo deve essere percettibile già dai nomi e dalla compagine che appoggerà il candidato a sindaco e il merito deve essere una delle credenziali determinanti del candidato.
Siamo convinti che il progetto che noi proponiamo abbia valore solo se guarda avanti e non torni indietro, se si pensa che il futuro di Labico, debba essere fatto da donne, uomini, con idee ed entusiasmo, che ne hanno a cuore le sorti. Centrale sarà la gestione della cosa pubblica, in cui non saranno tollerati altri favoritismi o interessi privati.
Apprezziamo, quindi, l’idea che ai cittadini di Labico sia data l’opportunità di partecipare alle scelte e, per questo, desideriamo dare la nostra completa disponibilità ad incontrarvi, per parlare del lavoro fatto, per esporre le nostre idee ed il nostro programma e per dare un valore concreto alle parole “partecipazione” e “trasparenza”, valori in cui crediamo e che abbiamo cercato di mettere in pratica sin dall’inizio della nostra avventura amministrativa.
Vi ringraziamo per l’attenzione e vi invitiamo a partecipare alle primarie di Cambiare e Vivere Labico che si terranno il 18 dicembre, esprimendo la vostra preferenza per Tullio Berlenghi candidato sindaco, perché il cambiamento inizia con le primarie.

Tullio Berlenghi e Maurizio Spezzano

26 novembre 2011

Intervista sul "Sabato settimanale", a cura di Alberto di Cola


Nome:  Tullio
Cognome: Berlenghi
Età: 48
Passione: Montagna
Hobby: Bicicletta, fotografia
Film Preferito: The Blues Brothers
Libro Preferito: La solitudine dei numeri primi
Piatto Preferito: Pizza, Spaghetti cacio e pepe

Tra qualche mese si tornerà alle urne per decidere chi sarà il nuovo Sindaco di Labico. Che voto da alla giunta Giordani? Perché?

Non classificato. E’ impossibile esprimere un giudizio nei confronti di chi non ha nemmeno provato ad interpretare il proprio ruolo. Il Sindaco è noto per la sua latitanza e la gestione è stata accentrata dal vicesindaco, il cui impegno principale è quello di favorire lo scempio del territorio e il degrado urbanistico. L’attività dei nostri amministratori si è distinta per l’approssimazione con cui si sono affrontati i problemi. A cominciare dalla scuola, il cui adeguamento strutturale – al di là del grottesco vezzo di inaugurare solennemente ogni tramezzo eretto - è in ritardo cronico rispetto all’incremento demografico determinato dalla continua espansione edilizia. Per non parlare della cultura, la grande assente della nostra piccola comunità, come dimostra la riapertura della biblioteca, per la quale sembra non siano bastati cinque anni, ma che già immagino verrà presentata al pubblico a ridosso delle prossime elezioni. Senza dimenticare l’urbanistica, con interi quartieri nati in attuazione del piano regolatore, ma spesso privi degli standard e dei servizi che la legge impone. E’ impensabile che nel terzo millennio ci siano amministratori così irresponsabili da permettere di edificare intere aree senza marciapiedi, parcheggi, spazi verdi e con impianti fognari non correttamente funzionanti. In questo quadro desolante non c’è da stupirsi se la maggioranza si sta progressivamente sbriciolando (ben tre consiglieri l’hanno abbandonata) e l’unico collante che la tiene insieme è la gestione del potere e la paura di perderlo.

Quale voto da, invece, al gruppo d’ opposizione a cui lei fa capo? Perché?

Noi abbiamo lavorato bene. Per la prima volta a Labico si è avuta una vera opposizione, che non è scesa a compromessi con la maggioranza e ha fatto uno straordinario lavoro sia in consiglio comunale, dove abbiamo dato vita ad un confronto serrato su ogni singolo provvedimento, sia all’esterno, garantendo a tutti i cittadini informazioni e chiarimenti su quello che avviene nel Palazzo. La nostra azione è stata caratterizzata da una eccellente collegialità e da un’ottima intesa all’interno del gruppo. Un ruolo fondamentale l’ha svolto Maurizio Spezzano, il quale ha saputo fondere il suo proverbiale impeto ad una grande capacità di approfondimento e di elaborazione, dando al gruppo un valore aggiunto difficilmente quantificabile. Abbiamo introdotto un nuovo metodo nella politica, mantenendo un filo diretto con tutti i cittadini, ai quali non bisogna rivolgersi solo pochi giorni o poche settimane prima delle votazioni, e garantendo sempre la massima trasparenza nel nostro lavoro di opposizione. Per questo ho voluto fortemente che i nostri preconsigli fossero sempre aperti a tutti i nostri simpatizzanti, in modo che le nostre scelte fossero sempre partecipate e condivise.

Il prossimo 18 Dicembre, per decidere chi sarà il candidato a Sindaco, il gruppo Cambiare e Vivere Labico ha indetto le primarie. Perché si è deciso, nel vostro gruppo di andare ad elezioni interne, e quali sono stati i motivi che l’hanno spinta a ricandidarsi?

Il motivo è che c’erano delle legittime aspirazioni di proporsi come leader di Cambiare e Vivere Labico. Con questa consapevolezza e nell’interesse del gruppo avevo proposto di affrontare il problema già lo scorso anno. Guidare una coalizione è una responsabilità importante e chi si propone per farlo dovrebbe, a mio avviso, assumere il prima possibile il ruolo e dimostrare sul campo le proprie capacità politiche e amministrative. Purtroppo si è preferito aspettare e, dopo un primo tentativo di individuare una candidatura che raccogliesse il consenso di tutti, abbiamo deciso di ricorrere allo strumento della democrazia, coinvolgendo proprio i nostri elettori. Io mi ricandido perché il progetto di cambiamento è nato esattamente cinque anni fa intorno alla mia figura e posso dire con orgoglio che è la prima volta (negli ultimi vent’anni) che un gruppo consiliare di opposizione rimane compatto per tutta la consiliatura e il suo capogruppo rimane coerentemente un convinto antagonista della politica di Galli e Giordani, sia nella forma, sia nella sostanza. Non è un caso che io sia l’unico esponente dell’opposizione ad essere stato oggetto di tutte le possibili forme di intimidazione da parte della maggioranza, sia con lo strumento della denuncia, sia con quello della querela, sia con la richiesta di 50mila euro di risarcimento danni da parte di Alfredo Galli per una presunta diffamazione.
Credo, quindi, di poter rappresentare, dopo l’innegabile impegno all’opposizione, ancora e meglio il progetto di cambiamento messo in campo per la prima volta nel 2007 e che oggi ha indubbiamente raggiunto la maturità e la credibilità necessarie per essere vincente.

In questi cinque anni Cambiare e Vivere Labico si è contraddistinto per essere un partito politico molto unito. Non pensa che queste elezioni primarie possano mettere in discussione questa vostra unione? E perché?

Cambiare e Vivere Labico non è un partito politico. E’ una lista civica che si aggregata intorno ad alcuni valori fondamentali per una comunità. Il nostro principale obiettivo è quello di avere una “buona amministrazione”, ossia un’amministrazione che anteponga i diritti dei cittadini e il bene della collettività ad interessi particolari.  Su questi valori l’unione e la coesione non sono mai stati messi in dubbio, e lo dimostra il fatto che, proprio in occasione delle primarie, abbiamo redatto una Carta, che ricalca i principali punti programmatici della nostra lista nonché, appunto, i nostri fondamentali valori e che invitiamo tutti i nostri sostenitori a sottoscrivere. No, non credo quindi che le primarie possano minare la stabilità e la solidità del nostro progetto, purché, ovviamente, il progetto in sé mantenga la sua identità.

In questi cinque anni di opposizione avete portato avanti molte battaglie politiche. In quale di queste ha creduto di più? E perché?

Di battaglie ne abbiamo fatte veramente tante. La prima è quella per la legalità, un valore di cui non bisogna vergognarsi e la cui affermazione permette alle persone di riappropriarsi della propria dignità di cittadini e di elettori, i quali devono esigere il riconoscimento dei propri diritti e non mendicare favori o concessioni. Poi abbiamo lottato per la trasparenza, la cui negazione è il terreno fertile per la diffusione delle più nefaste patologie amministrative. E, ancora, ci siamo battuti per la salvaguardia del nostro territorio, che è quello in cui vivranno i nostri figli e che non può continuare ad essere considerato merce di scambio per affari e speculazioni. Abbiamo quindi cercato di limitare i danni di una variante al piano regolatore che porterà altre centinaia di migliaia di metri cubi di cemento sul nostro paese e, soprattutto, siamo riusciti a fermare lo scellerato tentativo di trasformare ben 200 ettari del nostro territorio in un’enorme area industriale, la cui gestione sarebbe stata completamente sottratta al controllo dell’amministrazione e che, sulla carta, avrebbe potuto tranquillamente ospitare le più velenose ed inquinanti attività produttive. Il tutto a poche decine di metri da un importante quartiere di Labico, Colle Spina, che continua ad essere considerato la “Cenerentola” della nostra piccola comunità e che, per questa amministrazione, non è altro che un mero bacino di voti a cui ricorrere al momento opportuno.

Se riuscisse a vincere le primarie e, in un secondo momento, le amministrative, su quale punto si baserà principalmente il suo programma politico?

Prima di tutto mi piacerebbe dare un segnale di rinnovamento della politica. La politica deve essere intesa come servizio e non come occupazione di poltrone. Chi svolge un incarico da amministratore non deve avere alcun tipo di privilegio, come la medievale assegnazione di posti auto riservati per i membri della giunta (anche la domenica).  E poi vorrei vedere volti nuovi e preparati impegnarsi per il bene comune, a cominciare dalle donne, che molto spesso riescono a coniugare sensibilità e competenza, ma che provano un comprensibile disagio nelle oscure dinamiche di questa politica: la metà delle persone della mia eventuale lista saranno donne. Infine il mio sogno è quello di riuscire a trasformare Labico in un comune virtuoso. Per “virtuoso” intendo un comune che abbia a cuore la qualità della vita dei suoi abitanti, che si impegni per la tutela dell’ambiente, che ponga in primo piano la tutela dei beni comuni, che dia valore alla propria comunità attraverso interventi di carattere sociale e culturale. In un comune virtuoso la scuola deve essere una priorità, perché è con la qualità della formazione dei nostri ragazzi che disegniamo il nostro futuro. Nel comune virtuoso c’è bisogno di un pieno coinvolgimento della cittadinanza, perché alcune scelte – dagli interventi per la promozione delle energie rinnovabili, all’adozione di nuovi stili di vita e di consumo, alla concreta riduzione dei rifiuti – si attuano solo grazie ad una diffusa consapevolezza in tutti noi. Certo, è necessaria una drastica inversione di rotta rispetto al tentativo di Galli e Giordani di creare una grigia borgata a 40 chilometri da Roma, ma sarebbe una sfida affascinante e vincerla sarebbe un successo per tutti i cittadini.


Alle colonne d'Ercole

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La mia ultima avventura