A Labico non è il 12
Settembre, è (circa) il 30 Novembre 2011.
Io voto Tullio Berlenghi, e tu?
La sincera passione che anima ognuno di noi,non aiuta
certo un approccio particolarmente razionale. Ma il motore speciale che caratterizza la nostra azione politica è
proprio quella passione, il trasporto
autentico e la distanza anni luce dai modi e dalla mera appartenenza politica
ai partiti “centrali”, convenzionali.
In uno schieramento
civile di questo tipo si era riconosciuta una gran parte di labicani, vecchi
e nuovi. Quel 40% ottenuto alle elezioni del 2007 non ci ha portato ad
amministrare il paese, ma è stata comunque una vittoria, una specie di maremoto
per una cittadina ostaggio da decenni di una cricca di soliti noti. E’ stato
l’inizio di una nuova coscienza civile diffusa, ottenuta in larga misura
proprio perché la distanza dalla politica convenzionale ha riacceso speranze e
coinvolgimento scalzando quel disfattismo e quella disillusione così diffusi
nell’Italia di oggi.
Ricordo l’entusiasmo e la forza travolgente dei primi
due-tre anni di lavoro all’opposizione: nei consigli comunali finalmente
esisteva una forza concreta, tangibile, nuova, in grado di contrastare con
grande efficacia l’egemonia costituita (con grande compiacimento anche di noi
sostenitori).
Si cercava di informare nella maniera più capillare
tutta la popolazione. C’erano
casi in cui non c’era abbastanza spazio per mettere tutti gli articoli che
Eleonora, Sant’Eleonora!, riceveva e confezionava nel giornalino. Quello
strumento era così indigesto alla maggioranza che hanno tentato di bloccarlo in
tutti i modi, anche denunciandoci.
Abbiamo organizzato feste ed iniziative di ogni tipo
per conoscerci, informare e catalizzare il consenso.
Abbiamo tutti parlato con tutti cercando ancora di
portare allo scoperto le malefatte del local
governo, di rendere appetibile e comprensibile la nostra azione e strappare
quindi consensi anche alla parte avversa.
Molti, certo non tutti, ma molti, si sono spesi senza
riserve nella promozione del bel lavoro che si stava facendo.Nella mia piccola
mente questo significava avere delle ottime chances alle prossime elezioni.
Questi anni di lavoro hanno concretizzato quelle che
all’inizio erano solo speranze. Abbiamo visto lavorare i cinque consiglieri. Non
più parole ed intenzioni, ma fatti concreti.
Pian
piano, la squadra che avrebbe cancellato le vergogne del passato, andava consolidandosi.
Benedetto Paris è nato politico. Studia e vive di politica. E’
lucido, razionale, immune a qualsiasi provocazione. E’ il sindaco giovane che
qualsiasi comunità vorrebbe.
Danilo Giovannoli ha dimostrato una finezza strategica speciale,
un’intuizione immediata ed un’azione di estrema concretezza. La sua conoscenza
e sincera attenzione ai problemi del territorio e dello sport, non ha pari.
Maurizio Spezzano è l’onestà fatta persona. L’intransigenza che ne
deriva, mescolata con la passione che lo caratterizza, lo trasformano
un’impetuosa macchina da guerra in grado di terrorizzare le fila avversarie al
solo sollevarsi.
Nello Tulli è un uomo intelligente, onesto e dotato di un’enorme
capacità persuasiva che sa trasformare con gran naturalezza in “contatto
umano”, la sua arma vincente. La sua esperienza è preziosa.
Quattro
sindaci ideali. Tutti “belli”.Come direbbero a Napoli: “Li voglio bene!”.
Poi però c’è Tullio,
Tullio Berlenghi, cui dobbiamo la genesi speciale di questo gruppo speciale. Non un politico ma un
cittadino esperto di politica, un ambientalista si, ma non un fanatico
irrazionale, un leader senza urla ed imposizioni. Una figura diversa dal solito
capo carismatico eppure in grado di trascinare il carro forte di una competenza
e di una limpidezza cui non siamo più abituati. Argomenti solidi e fatti
incontestabili sono le sue armi, la sua maniera non urlata di far-politica è
forse in controtendenza con i dogmi attuali, ma è ciò che ha saputo rapire gli
animi dei nostri sostenitori, è ciò che ha messo in crisi, sistematicamente,
ogni posizione della maggioranza. La sua non appartenenza politica, figlia
certo della scarsa sensibilità ecologista di quest’Italia di merda (per citare
le parole dell’ ex-premier), lo pone in una condizione particolare, per alcuni
una debolezza, ma per molti di noi una preziosa caratteristica, un fatto che
molti vedono come la via per evitare diktat di partito. L’assoluta assenza di
interessi personali, e forse anche il fatto che sia un neo-labican, lo colloca in uno status speciale: non è schiavo di
compromessi, può indicare e perseguire i migliori obiettivi per la nostra
comunità senza doversi piegare a ricatti di alcun tipo; rappresenta meglio di
ogni altro anche quella parte sempre più consistente di nuovi labicani che sono
approdati in queste lande, (ricordo che Labico ha un unico record nazionale: è
la città con età media più bassa d’Italia: 39 anni ca.).
Con puntualità rara e chiarezza esemplare, ha saputo
informare la comunità di ogni avvenimento amministrativo e non. Ci ha perfino
stupito con un’oratoria efficace che temevamo non avesse ed una capacità di
mediazione che sembrava difettasse ad un apparente fanatico ambientalista.
Ha lavorato con una determinazione ed una costanza
che non vede precedenti. E’ l’autore, assieme ad Eleonora Fioramonti,
di decine di TG lov, altro strumento frutto della sua creatività e competenza
(visto che scrive, riprende, monta e mette in rete. Tutto da solo!). Ha firmato il 99,9% delle prime pagine di
C&VLnews (colpa mia se ne ho occupata una…).
E poi è onesto
- colpo di scena!!!! - Trovare persone oneste tra la gente comune non è
facilissimo. Trovarle tra coloro che si occupano di politica è assai più
difficile. Provate a farlo parcheggiare in doppia fila: non ce la farete mai! Scherzi a parte, la
moralità politica e l’onestà in senso lato di Tullio sono indiscutibili. Non
sono io a dirlo, lo testimoniano gli Atti della corrente consiliatura.
Le mie stanche e provate sinapsi ricordano con fatica
fatti e cose, ma mostrano una particolare efficienza nel rammentare un luogo
comune a tutti gli Italiani: siamo stati sempre (o quasi) costretti a votare il meno peggio. Stavolta no!
Per incredibile che sia, questa volta abbiamo un candidato capace ed onesto da votare, perché ha ampiamente dimostrato di meritare
la nostra fiducia.
Insomma, Tullio
è speciale perché … è normale, è uno di noi. Però possiede
gli strumenti per fare bene, è fortemente motivato ed è abbastanza votato al
sacrificio da accollarsi la responsabilità di risollevare un paese disastrato
ed abbandonato. Dobbiamo sostenerlo in ogni modo, i nostri figli ce ne saranno
grati.
Offrire a Berlenghi la propria fiducia è un’azione
concreta verso una democrazia che
riconosce il merito, l’obiettivo più alto. Per i Labicani è una occasione
da non perdere, confido che sappiano coglierla.
Stefano
Simonelli
P.S.
Il web offre una quantità di testimonianze dell’azione
svolta da C&VL. Invito tutti a spendere qualche minuto per vedere i tg lov
o per leggere qualche documento. Sai
com’è… carta canta!