26 agosto 2019

Labico, sempre più vivibile e sostenibile.



Seguo sempre con interesse quello che succede a Labico e – nei limiti del possibile – mi fa sempre piacere partecipare alle iniziative ed agli eventi che vengono organizzati. Ho un nitido ricordo dell’offerta del passato. Un po’ modesta, in effetti, e le proposte migliori (dal mio punto di vista, eh) erano quelle di associazioni e gruppi non legati all’amministrazione comunale, la quale non solo si guardava bene dall’incentivarle, ma qualche volta si adoperava con straordinario zelo per ostacolarle (indimenticabili i divieti per non meglio precisati motivi di sicurezza e finanche l’invio delle forze dell’ordine per assicurarsi che non venissero violate le disposizioni dell’autorità). Ora, vivaddio, quella fase è passata e la differenza tra le precedenti amministrazioni e l’attuale è tangibile. Labico è un paese dinamico e pieno di vita e che, nel suo piccolo, offre ai suoi abitanti – e anche a quelli dei paesi limitrofi – diverse opportunità di trascorrere piacevolmente le giornate e le serate estive con iniziative di molti tipi (culturali, sportive, musicali, di intrattenimento, enogastronomiche, ecc.). Penso – tra le altre cose – a “Labico in frasca”, una bellissima scommessa, giunta alla sua terza edizione, che offre la possibilità di riscoprire i posti più suggestivi di Labico, che diventa per qualche sera un luogo ancor più piacevole e accogliente, pieno di musica e allegria, con i bambini che giocano nelle strade liberate dalle automobili. E non è certo una cosa che si improvvisa se non si ha l’entusiasmo e la capacità di coinvolgere decine e decine di persone che mettono volontariamente a disposizione dell’intera collettività il proprio tempo e le proprie capacità. Dal mio personale punto di vista voglio anche apprezzare lo sforzo per rendere anche ambientalmente più sostenibili questi momenti. E’ un tema sul quale uno sparuto gruppo di “idealisti” stava insistendo da anni e che era etichettato da molti come un vezzo di dubbia utilità. Per fortuna, vuoi l’accresciuta consapevolezza e sensibilità da parte di tutti, vuoi un oggettivo impegno del Sindaco e dell’amministrazione comunale, le cose stanno migliorando di anno in anno e Labico non si farà trovare impreparata quando – tra un paio d’anni – quello che in molti definivano impossibile (anzi, “una cazzata”, avevano commentato non troppo tempo fa) diventerà un obbligo di legge: l’addio ai prodotti monouso. Sotto questo aspetto esprimo il mio più sentito apprezzamento per la fraschetta di Sor Pippo, che ha eliminato completamente i prodotti monouso per sostituirli con stoviglie lavabili e ha anche egregiamente sfruttato la nuova location (Il Fontanone) per eliminare con facilità anche le bottiglie di plastica. La serata di ieri è stata il momento finale di un’estate decisamente positiva, che ha visto, ancora una volta, la partecipazione di tutti a costruire quel senso di comunità, che rappresenta il valore aggiunto di un piccolo paese come il nostro. Davvero grazie a tutti quelli che l’hanno reso possibile.

12 agosto 2019

Crisi di Governo e lessico della politica


Nel linguaggio che viene usato da giornalisti e politici si trovano frequentemente termini che contengono una connotazione di giudizio sulle scelte fatte (inciucio, tradimento), soprattutto per quel che riguarda accordi e alleanze che, da sempre, sono l’essenza dell’organizzazione dei poteri dello Stato disegnata con l’attuale Carta Costituzionale. E se, almeno in parte, un sistema elettorale che aveva l’ambizione di essere maggioritario (ma che non lo era a tutti gli effetti) poteva in qualche modo aver creato dei vincoli (politici, non giuridici) degli accordi pre-elettorali, un sistema sostanzialmente proporzionale riporta tutto all’alveo costituzionale, nel quale la formazione del Governo è frutto degli accordi che si riescono a costruire sulla base dei “numeri” in Parlamento (che infatti è chiamato ad esprimere la propria fiducia all’esecutivo al momento del suo insediamento). Certo, le modalità, le forme e i toni della comunicazione politica durante la campagna elettorale rendono più complesse le trattative per individuare un progetto di governo, ma tecnicamente ogni maggioranza è possibile dopo il responso delle urne. Saranno poi gli elettori a giudicare le scelte dei propri partiti. Il Governo Lega-5 Stelle (la cui gestazione è stata la più lunga della storia delle Repubblica) è nato proprio con queste difficoltà iniziali ed è stato frutto di un lungo lavoro di costruzione di un programma condiviso. Del resto, all’epoca, non c’erano le condizioni per nessun’altra coalizione, vista l’indisponibilità del secondo partito a formare qualsivoglia alleanza. Come spesso succede, però questa difficile alleanza è durata poco e l’azionista di minoranza (forte di un potenziale di consensi doppio dell’anno precedente) ha legittimamente pensato di “andare all’incasso” e togliere l’appoggio al Governo. Sin qui tutto bene. La forzatura è quella di pretendere di dettare tempi e modi della crisi. Perché se il desiderio della Lega è quello di andare a nuove elezioni, questo non significa che si dovrà fare necessariamente così. Saranno il Parlamento e il Presidente della Repubblica a stabilirlo. Così come non si possono dare giudizi sulle scelte degli altri partiti in termini di accordi e alleanze. Era stato legittimo il patto Lega-5 Stelle, è stato legittimo rompere quel patto, sarà altrettanto legittimo – una volta azzerato tutto con l’apertura della crisi – fare qualunque altra scelta, compresa ovviamente quella di andare a nuove elezioni. Saranno gli attori in campo a decidere. Si spera nell’interesse del Paese. Si teme per gli interessi di bottega o, peggio, personali.

Alle colonne d'Ercole

Alle colonne d'Ercole
La mia ultima avventura