1 dicembre 2011

Io voto Tullio Berlenghi, e tu? - di Stefano Simonelli


A Labico non è il 12 Settembre, è (circa) il 30 Novembre 2011.


Io voto Tullio Berlenghi, e tu?

La sincera passione che anima ognuno di noi,non aiuta certo un approccio particolarmente razionale. Ma il motore speciale che caratterizza la nostra azione politica è proprio quella passione, il trasporto autentico e la distanza anni luce dai modi e dalla mera appartenenza politica ai partiti “centrali”, convenzionali.
In uno schieramento civile di questo tipo si era riconosciuta una gran parte di labicani, vecchi e nuovi. Quel 40% ottenuto alle elezioni del 2007 non ci ha portato ad amministrare il paese, ma è stata comunque una vittoria, una specie di maremoto per una cittadina ostaggio da decenni di una cricca di soliti noti. E’ stato l’inizio di una nuova coscienza civile diffusa, ottenuta in larga misura proprio perché la distanza dalla politica convenzionale ha riacceso speranze e coinvolgimento scalzando quel disfattismo e quella disillusione così diffusi nell’Italia di oggi.
Ricordo l’entusiasmo e la forza travolgente dei primi due-tre anni di lavoro all’opposizione: nei consigli comunali finalmente esisteva una forza concreta, tangibile, nuova, in grado di contrastare con grande efficacia l’egemonia costituita (con grande compiacimento anche di noi sostenitori).
Si cercava di informare nella maniera più capillare tutta la popolazione. C’erano casi in cui non c’era abbastanza spazio per mettere tutti gli articoli che Eleonora, Sant’Eleonora!, riceveva e confezionava nel giornalino. Quello strumento era così indigesto alla maggioranza che hanno tentato di bloccarlo in tutti i modi, anche denunciandoci.
Abbiamo organizzato feste ed iniziative di ogni tipo per conoscerci, informare e catalizzare il consenso.
Abbiamo tutti parlato con tutti cercando ancora di portare allo scoperto le malefatte del local governo, di rendere appetibile e comprensibile la nostra azione e strappare quindi consensi anche alla parte avversa.
Molti, certo non tutti, ma molti, si sono spesi senza riserve nella promozione del bel lavoro che si stava facendo.Nella mia piccola mente questo significava avere delle ottime chances alle prossime elezioni.
Questi anni di lavoro hanno concretizzato quelle che all’inizio erano solo speranze. Abbiamo visto lavorare i cinque consiglieri. Non più parole ed intenzioni, ma fatti concreti.
Pian piano, la squadra che avrebbe cancellato le vergogne del passato,  andava consolidandosi.
Benedetto Paris è nato politico. Studia e vive di politica. E’ lucido, razionale, immune a qualsiasi provocazione. E’ il sindaco giovane che qualsiasi comunità vorrebbe.
Danilo Giovannoli ha dimostrato una finezza strategica speciale, un’intuizione immediata ed un’azione di estrema concretezza. La sua conoscenza e sincera attenzione ai problemi del territorio e dello sport, non ha pari.
Maurizio Spezzano è l’onestà fatta persona. L’intransigenza che ne deriva, mescolata con la passione che lo caratterizza, lo trasformano un’impetuosa macchina da guerra in grado di terrorizzare le fila avversarie al solo sollevarsi.
Nello Tulli è un uomo intelligente, onesto e dotato di un’enorme capacità persuasiva che sa trasformare con gran naturalezza in “contatto umano”, la sua arma vincente. La sua esperienza è preziosa.
Quattro sindaci ideali. Tutti “belli”.Come direbbero a Napoli: “Li voglio bene!”.
Poi però c’è Tullio, Tullio Berlenghi, cui dobbiamo la genesi speciale di questo gruppo speciale. Non un politico ma un cittadino esperto di politica, un ambientalista si, ma non un fanatico irrazionale, un leader senza urla ed imposizioni. Una figura diversa dal solito capo carismatico eppure in grado di trascinare il carro forte di una competenza e di una limpidezza cui non siamo più abituati. Argomenti solidi e fatti incontestabili sono le sue armi, la sua maniera non urlata di far-politica è forse in controtendenza con i dogmi attuali, ma è ciò che ha saputo rapire gli animi dei nostri sostenitori, è ciò che ha messo in crisi, sistematicamente, ogni posizione della maggioranza. La sua non appartenenza politica, figlia certo della scarsa sensibilità ecologista di quest’Italia di merda (per citare le parole dell’ ex-premier), lo pone in una condizione particolare, per alcuni una debolezza, ma per molti di noi una preziosa caratteristica, un fatto che molti vedono come la via per evitare diktat di partito. L’assoluta assenza di interessi personali, e forse anche il fatto che sia un neo-labican, lo colloca in uno status speciale: non è schiavo di compromessi, può indicare e perseguire i migliori obiettivi per la nostra comunità senza doversi piegare a ricatti di alcun tipo; rappresenta meglio di ogni altro anche quella parte sempre più consistente di nuovi labicani che sono approdati in queste lande, (ricordo che Labico ha un unico record nazionale: è la città con età media più bassa d’Italia: 39 anni ca.).
Con puntualità rara e chiarezza esemplare, ha saputo informare la comunità di ogni avvenimento amministrativo e non. Ci ha perfino stupito con un’oratoria efficace che temevamo non avesse ed una capacità di mediazione che sembrava difettasse ad un apparente fanatico ambientalista.
Ha lavorato con una determinazione ed una costanza che non vede precedenti. E’ l’autore, assieme ad Eleonora Fioramonti, di decine di TG lov, altro strumento frutto della sua creatività e competenza (visto che scrive, riprende, monta e mette in rete. Tutto da solo!).  Ha firmato il 99,9% delle prime pagine di C&VLnews (colpa mia se ne ho occupata una…).
E poi è onesto - colpo di scena!!!! - Trovare persone oneste tra la gente comune non è facilissimo. Trovarle tra coloro che si occupano di politica è assai più difficile. Provate a farlo parcheggiare in doppia fila: non ce la farete mai! Scherzi a parte, la moralità politica e l’onestà in senso lato di Tullio sono indiscutibili. Non sono io a dirlo, lo testimoniano gli Atti della corrente consiliatura.
Le mie stanche e provate sinapsi ricordano con fatica fatti e cose, ma mostrano una particolare efficienza nel rammentare un luogo comune a tutti gli Italiani: siamo stati sempre (o quasi) costretti a votare il meno peggio. Stavolta no! Per incredibile che sia, questa volta abbiamo un candidato capace ed onesto da votare, perché ha ampiamente dimostrato di meritare la nostra fiducia.
Insomma, Tullio è speciale perché … è normale, è uno di noi. Però possiede gli strumenti per fare bene, è fortemente motivato ed è abbastanza votato al sacrificio da accollarsi la responsabilità di risollevare un paese disastrato ed abbandonato. Dobbiamo sostenerlo in ogni modo, i nostri figli ce ne saranno grati.
Offrire a Berlenghi la propria fiducia è un’azione concreta verso una democrazia che riconosce il merito, l’obiettivo più alto. Per i Labicani è una occasione da non perdere, confido che sappiano coglierla.


Stefano Simonelli


P.S.

Il web offre una quantità di testimonianze dell’azione svolta da C&VL. Invito tutti a spendere qualche minuto per vedere i tg lov o per leggere qualche documento.  Sai com’è… carta canta!

1 commento:

  1. Ottimo articolo, riflessioni che non posso che appoggiare appieno. sottoscrivo emozionata perchè esattamente anche il mio di pensiero
    "Tullio è speciale perché … è normale, è uno di noi. Però possiede gli strumenti per fare bene, è fortemente motivato ed è abbastanza votato al sacrificio da accollarsi la responsabilità di risollevare un paese disastrato ed abbandonato. Dobbiamo sostenerlo in ogni modo, i nostri figli ce ne saranno grati."
    mi auguro che i labicani sappiano cogliere al volo questa unica opportunità, anche per chi , tantissimi, non ce l'avranno mai, perchè a trovare una persona cosi è cosa assai rara!
    l.r.

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