Le primarie
si sono concluse e il risultato finale è stato l'affermazione di
Nello. Questo non è in discussione. Poi ci sono alcune questioni che rendono la
vittoria meno "limpida" - come un evidente e documentabile concorso
di voti di elettori della maggioranza che torneranno prevedibilmente all'ovile
quando ci saranno le amministrative - ma il risultato formalmente è
inoppugnabile. Detto questo, è necessario fare alcune considerazioni “contabili”
che tanto piacciono a chi ha un’idea della politica molto più pragmatica di
quanto non ce l’abbia io, che sono portato a fare le scelte perché mi sembrano
giuste e non in base al consenso che portano.
Proviamo a
guardare il dato numerico finale delle primarie: 980 votanti (tra l’altro oltre
il venti per cento del corpo elettorale). Di questi 524 hanno votato per Nello Tulli
e 452 per il sottoscritto. Uno scarto di 72 voti, pari al 7 per cento dei voti,
sembra davvero poca cosa se si tiene conto della larga alleanza messa in piedi Nello Tulli per essere
sicuro di vincere le primarie. Dando per buoni (nel senso di conquistati in
previsione della tornata primaverile) i voti di qualche fedelissimo dell’attuale
maggioranza, bisogna, infatti, suddividere le 524 preferenze ottenute da Nello
per tutti i suoi sei “grandi elettori”. Lo stesso Nello Tulli (attuale
consigliere comunale), Danilo
Giovannoli (attuale consigliere comunale), Benedetto Paris (attuale
consigliere comunale), Armando
Zelli (storico consigliere comunale e primo dei non eletti di
Cambiare e Vivere Labico). A questi nomi vanno aggiunti gli acquisti esterni
che potrebbero creare qualche imbarazzo sul piano programmatico: Attilio e Agostino Marcelli
(storici consiglieri comunali e sostenitori della variante al piano regolatore su
cui il gruppo Cambiare e Vivere Labico aveva espresso piena contrarietà) e Vincenzo Prestipino
(ex assessore di maggioranza e sostenitore, poi pentito, della realizzazione
della zona industriale in prossimità del quartiere Colle Spina). Dall’altra
parte c’erano solo due nomi: Tullio
Berlenghi e Maurizio Spezzano ,
entrambi consiglieri comunali di opposizione.
I conti sono
presto fatti: 524 diviso 6 fa 87. Mentre 452 diviso 2 fa 226. Il rapporto
numerico diventa quasi di 3 a
1 per noi. Sempre senza contare che la credibilità dell’intero progetto si basa
sull’impegno di chi ha lavorato per cinque anni. Ma
dimenticavo che il lavoro non conta e, forse, da adesso neanche i conti
conteranno più di tanto…
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