19 dicembre 2011

L'esito delle primarie


Le primarie si sono concluse e il risultato finale è stato l'affermazione di Nello. Questo non è in discussione. Poi ci sono alcune questioni che rendono la vittoria meno "limpida" - come un evidente e documentabile concorso di voti di elettori della maggioranza che torneranno prevedibilmente all'ovile quando ci saranno le amministrative - ma il risultato formalmente è inoppugnabile. Detto questo, è necessario fare alcune considerazioni “contabili” che tanto piacciono a chi ha un’idea della politica molto più pragmatica di quanto non ce l’abbia io, che sono portato a fare le scelte perché mi sembrano giuste e non in base al consenso che portano.
Proviamo a guardare il dato numerico finale delle primarie: 980 votanti (tra l’altro oltre il venti per cento del corpo elettorale). Di questi 524 hanno votato per Nello Tulli e 452 per il sottoscritto. Uno scarto di 72 voti, pari al 7 per cento dei voti, sembra davvero poca cosa se si tiene conto della larga alleanza messa in piedi Nello Tulli per essere sicuro di vincere le primarie. Dando per buoni (nel senso di conquistati in previsione della tornata primaverile) i voti di qualche fedelissimo dell’attuale maggioranza, bisogna, infatti, suddividere le 524 preferenze ottenute da Nello per tutti i suoi sei “grandi elettori”. Lo stesso Nello Tulli (attuale consigliere comunale), Danilo Giovannoli (attuale consigliere comunale), Benedetto Paris (attuale consigliere comunale), Armando Zelli (storico consigliere comunale e primo dei non eletti di Cambiare e Vivere Labico). A questi nomi vanno aggiunti gli acquisti esterni che potrebbero creare qualche imbarazzo sul piano programmatico: Attilio e Agostino Marcelli (storici consiglieri comunali e sostenitori della variante al piano regolatore su cui il gruppo Cambiare e Vivere Labico aveva espresso piena contrarietà) e Vincenzo Prestipino (ex assessore di maggioranza e sostenitore, poi pentito, della realizzazione della zona industriale in prossimità del quartiere Colle Spina). Dall’altra parte c’erano solo due nomi: Tullio Berlenghi e Maurizio Spezzano, entrambi consiglieri comunali di opposizione.
I conti sono presto fatti: 524 diviso 6 fa 87. Mentre 452 diviso 2 fa 226. Il rapporto numerico diventa quasi di 3 a 1 per noi. Sempre senza contare che la credibilità dell’intero progetto si basa sull’impegno di chi ha lavorato per cinque anni. Ma dimenticavo che il lavoro non conta e, forse, da adesso neanche i conti conteranno più di tanto…

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