3 febbraio 2015

Buon lavoro Presidente, al netto delle (troppe) smancerie.

“Straordinario successo di Renzi”. “Mattarella eletto con un larghissimo consenso”. Il tributo di inchini e riverenze alla strategia del premier è talmente asfissiante da far passare in secondo piano l’aspetto che si basi su dati assolutamente irreali. Intanto il “larghissimo consenso” già sotto il profilo numerico è tutt'altro che ampio, visto che Mattarella è al nono posto (su dodici) per percentuale di voti presi rispetto ai suoi predecessori. Per dirla in termini calcistici, viaggia in zona retrocessione. Ancora più interessante è il dato confrontato con l’effettivo consenso dei partiti nel paese. Siamo certi che quel 66 per cento di consensi dei grandi elettori corrisponda al consenso di cui dispongono i partiti che hanno votato Mattarella. Proviamo a fare un confronto con le ultime intenzioni di voto (che vanno sempre prese con le pinze, ma sono sicuramente utili per avere un’idea, almeno a spanna, del quadro politico).

Il voto a Mattarella è arrivato dai seguenti partiti: PD, Scelta Civica, Popolari per l’Italia, NCD, UDC, SEL. I sondaggi più recenti stimano il PD al 36,8%, SEL al 4,2%, NCD al 2,6%, UDC all’1,1%, Altri non pervenuti. Nel complesso i partiti che hanno votato ufficialmente Mattarella (tralasciamo i franchi soccorritori di Forza Italia) ottengono un risultato di gran lunga inferiore al 50 per cento. Per carità, le regole sono queste, Mattarella è il nuovo Capo dello Stato (tra l’altro decisamente apprezzabile il suo discorso di insediamento e non si può che sperare che eserciterà il suo ruolo in coerenza con le parole pronunciate) e Renzi è stato un abilissimo tessitore, ma almeno sui numeri eviterei l’uso di formule troppo enfatiche, che suonano false e servili.
Buon lavoro al Presidente della Repubblica.

Alle colonne d'Ercole

Alle colonne d'Ercole
La mia ultima avventura