18 ottobre 2008

Consigli d’ottobre: interrogazione “blindata”, osservazioni ritirate

Gli ultimi due consigli comunali sono stati decisamente brevi. Quello del 3 ottobre è stato monopolizzato dall’interrogazione di Maurizio Spezzano, il cui dibattito, che si è svolto a porte chiuse, è stato molto lungo ed articolato.
Non entro nel merito e lascio a Maurizio la possibilità di riassumere e commentare la discussione sul punto, durata quasi due ore. L’esame dei tre punti successivi è stato invece piuttosto rapido. Si è trattata la revisione dello Statuto del Consorzio dei Castelli della Sapienza, con l’obiettivo di alleggerire gli organismi. Da parte nostra abbiamo dato il nostro assenso all’intervento di modifica, ma abbiamo voluto sottolineare che ci aspettiamo di vedere qualcosa di concreto da parte del Consorzio, la cui esistenza altrimenti rischierebbe di non trovare alcuna giustificazione e di comportare ulteriori ed inutili costi per le casse dei comuni che ne fanno parte. Sotto questo aspetto ovviamente diamo piena delega e fiducia a Nello Tulli, che abbiamo designato a rappresentarci nell’ambito del Consorzio. Il punto successivo riguardava una deliberazione finalizzata a dare seguito ad una richiesta di affrancazione dagli usi civici, che viene rapidamente approvata.
L’ultimo punto prevedeva invece la nomina del collegio dei revisori previsto dallo statuto del centro anziani.
Bisognava individuare due consiglieri di maggioranza ed uno di opposizione. Per noi svolgerà il compito Nello. La seduta è tolta.
La settimana successiva nuovo consiglio. Si torna a parlare di osservazioni alla variante al P.R.G.. Era dall’1 agosto che non si affrontava l’argomento. Le osservazioni previste sono solo cinque. Quasi tutte esaminate e rinviate in sedute precedenti. Manca il sindaco. Sembra che sia in Sardegna. Andiamo avanti e occupiamoci delle osservazioni. Per un loro corretto esame bisognerebbe sapere cosa si è deciso in precedenza. Lo facciamo notare e chiediamo per l’ennesima volta di poter avere i verbali dei consigli comunali precedenti. In particolare io chiedo anche quante e quali osservazioni siano rimaste da esaminare, se finalmente si sia proceduto ad aggiornare le stime del piano sulla base delle osservazioni accolte, valutando quindi le nuove previsioni di incremento demografico e ridefinendo gli standard urbanistici. Esprimo preoccupazione per il possibile squilibrio finale, visto che la tendenza è stata quella di aumentare le zone edificabili e di ridurre gli spazi destinati a verde e servizi.
Rilevo inoltre che andrebbe valutato il progetto urbanistico alla luce del piano territoriale paesistico regionale e chiedo come mai non sia stato ancora fatto. Galli a questo punto propone una sorta di tavolo congiunto per rivedere il piano sulla base di principi condivisi e comunque afferma che debba essere garantita la compatibilità del piano con la pianificazione regionale. Di Stefano concorda e ritiene necessario un nuovo passaggio in commissione per elaborare una sintesi. Per quanto riguarda la mia richiesta dichiara di aver dato mandato al tecnico che ha redatto il piano per fare una relazione in base alle osservazioni approvate.
Giovannoli giudica tardiva l’apertura della maggioranza, considerato che sono state esaminate oltre 150 osservazioni e non sembra molto razionale pensare di rimetterle in discussione. Analoghe considerazioni le fa Tulli che, pur ringraziando il sindaco per l’apertura, afferma che il piano manca di omogeneità e stravolge l’assetto territoriale, facendo scivolare lentamente il paese verso l’anonimato.
Per quanto riguarda le osservazioni la prima mirava ad includere alcune particelle nella zona edificabile e, come le altre di analogo tenore nella stessa area, viene accolta parzialmente. Il tentativo di risolvere un problema di disomogeneità riesce solo in parte, visto che rimangono “buchi” con destinazione d’uso differente del tutto irrazionali.
L’osservazione successiva era già stata oggetto di particolare attenzione, visto che – a detta dell’osservante – potevano esserci delle irregolarità nella lottizzazione limitrofa. In quella circostanza avevamo chiesto tutta la documentazione che potesse fare chiarezza sulle affermazioni dell’interessato. Tra gli atti però mancano ancora documenti importanti e di conseguenza la maggioranza decide di ritirarla e rinviarne l’esame.
Passiamo all’osservazione seguente, che interviene nuovamente sulla zona di Colle Alto. Anche in questo caso sarebbe utile conoscere con esattezza cosa era avvenuto quando erano state esaminate altre osservazioni ricadenti sul comparto. I dubbi sulla vicenda sono talmente numerosi che l’osservazione viene ritirata.
Si passa ad un’osservazione predisposta dal Consorzio di Colle Spina. L’osservazione è molto ben fatta e segnala numerosi errori del piano. La discussione sul punto va avanti a lungo e l’atteggiamento della maggioranza sembra piuttosto schizofrenico. Da un lato si concorda con gran parte di quanto asserito nell’osservazione, riconoscendo i molti errori riguardanti Colle Spina contenuti nel piano (alcuni dei quali corretti a seguito dell’esame di alcune delle osservazioni presentate), dall’altro però l’orientamento è quello di respingere l’osservazione. Fatta eccezione per l’assessore Prestipino, che annovera proprio il quartiere di Colle Spina tra le sue competenze, che vorrebbe accogliere l’osservazione. Di Stefano però lo convince in fretta a cambiare opinione. Noi invece vorremmo che si riconoscesse al Consorzio di Colle Spina di aver colto nel segno con l’osservazione e che si tenesse conto del fatto che questa è stata predisposta nell’interesse dei cittadini del quartiere e della loro qualità della vita. Niente da fare.
L’osservazione viene respinta, anche se, ad onor del vero, la motivazione cerca di ammorbidire la negatività della decisione. Il concetto è in pratica: “avete ragione voi, ma l’osservazione la bocciamo”.
Terminiamo con l’esame di un’osservazione con la quale si chiede di non individuare tutta la zona turistica ricettiva all’interno della proprietà del sindaco. E’ la seconda volta che viene esaminata. La prima volta avevamo sottolineato l’incongruità (e la parzialità) della decisione, portando il sindaco, peraltro interessato personalmente alla questione, a ritirarla. La riproposizione prevede lo stesso giudizio: negativo. Se ne avvede immediatamente l’assessore Di Stefano, il quale, prima ancora che noi cominciamo le nostre riflessioni, si dichiara disposto a ritirarla. Si dibatte un po’ sul merito, ma ormai l’orientamento è chiaro. L’osservazione infatti viene ritirata. Ed è la terza su cinque. Il consiglio è chiuso.

4 ottobre 2008

Il Presidente fantasma

Qualcuno dei nostri lettori più affezionati sicuramente se ne ricorderà. Esattamente un anno fa la maggioranza impose una modifica statutaria per creare la figura del Presidente del Consiglio Comunale. Provo a riassumere brevemente la vicenda. Pur consapevoli della necessità di una completa revisione dello Statuto, i nostri amministratori decisero di effettuare da subito questa prima modifica, per evidenti ragioni di equilibri interni.
La determinazione era tale che diedero vita ad un imbarazzante pasticcio al momento della votazione, visto che, a nostro avviso, non era stato raggiunto il quorum necessario per l’approvazione della modifica.
Il Sindaco disse “non è approvata”. Poi venne ritrattato tutto con uno scandaloso verbale che capovolgeva la vicenda e tutti i consiglieri di maggioranza si trincerarono dietro affermazioni del tipo “non ricordo”, “ero distratto”, “non saprei”. Questa protervia era giustificata (secondo loro) da straordinarie ragioni di necessità e urgenza che impedivano una più ponderata e serena riflessione da effettuare insieme alla minoranza, che – detto per inciso – sul punto in questione era sostanzialmente d’accordo. In pratica serviva subito la figura del Presidente del Consiglio Comunale e non era possibile attendere oltre, anche a costo di qualche “forzatura” (chiamiamola così) politica e istituzionale. Con queste premesse ci si sarebbe aspettati una rapida attuazione della modifica.
Ad esempio la stampa e distribuzione in tempi brevi del nuovo Statuto e del nuovo Regolamento, come modificati dal Consiglio Comunale. E poi, soprattutto, l’elezione del Presidente, come da nuovo Statuto.
Magari non proprio la prima seduta successiva, ma magari la seconda, o, al limite, la terza. Bene, di sedute ne sono passate 15. E un anno di tempo. Della nomina del Presidente del Consiglio nessuna traccia. In pratica i nostri amministratori hanno usato tutta la loro arroganza per effettuare una modifica al regolamento su cui adesso risultano inadempienti da un anno. Un vero capolavoro. Bisognerebbe chiedersi come mai abbiano deciso di fare questa pessima figura. Certo la scarsa dimestichezza con le regole non li aiuta. Pensano che sia sufficiente imporre la loro volontà con la forza dei numeri per sistemare tutto. In realtà la democrazia non è fatta solo di numeri, ma è necessario anche rispettare alcuni principi. Certo potrebbero imporre un nuovo cambiamento per ripristinare lo status quo ante.
Ma questo significherebbe coprirsi di ridicolo e ne sono consapevoli. Però non nominano il Presidente e questo fa sorgere qualche domanda. Temono forse che la nuova figura potrebbe creare più problemi di quanti non possa risolverne? Oppure pensano che l’attribuzione di un significativo potere ad una persona possa alterare i già difficili equilibri interni? O magari ritengono che in fondo nessuno dei consiglieri (sono ovviamente esclusi i membri della giunta) abbia la capacità e l’autorevolezza necessarie? Tutte domande per le quali non sarà facile avere una risposta. Noi intanto continuiamo a chiedere dall’inizio della consiliatura il rispetto dello Statuto e del Regolamento e, coerentemente, chiediamo che, insieme alle commissioni consiliari, venga nominato anche il Presidente del Consiglio Comunale. E, inoltre, chiediamo che la commissione nominata per le modifiche statutarie termini il suo lavoro. Sono più di sei mesi che non viene convocata. L’ultima volta l’accordo era quello che ogni gruppo avrebbe dovuto presentare un pacchetto di proposte di modifica su cui confrontarsi. Noi, diligentemente, ci siamo presentati all’appuntamento col nostro compitino pronto. Gli altri non si sono presentati, né ci hanno comunicato alcunché. Ed è da allora che attendiamo notizie. Anche in questo caso sembra di assistere ad un vero e proprio ripensamento: quello che un anno fa sembrava urgente ed inderogabile adesso è diventato un elemento del tutto trascurabile. Solo a seguito delle nostre insistenze il Sindaco si è impegnato a riconvocare la commissione.
Attendiamo fiduciosi.

Alle colonne d'Ercole

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La mia ultima avventura