Nome: Tullio
Cognome: Berlenghi
Età: 48
Passione: Montagna
Hobby: Bicicletta, fotografia
Film Preferito: The Blues Brothers
Libro Preferito: La solitudine dei numeri primi
Piatto Preferito: Pizza, Spaghetti cacio e pepe
Tra qualche mese si tornerà alle urne per decidere chi sarà
il nuovo Sindaco di Labico. Che voto da alla giunta Giordani? Perché?
Non classificato. E’ impossibile esprimere
un giudizio nei confronti di chi non ha nemmeno provato ad interpretare il
proprio ruolo. Il Sindaco è noto per la sua latitanza e la gestione è stata accentrata
dal vicesindaco, il cui impegno principale è quello di favorire lo scempio del
territorio e il degrado urbanistico. L’attività dei nostri amministratori si è
distinta per l’approssimazione con cui si sono affrontati i problemi. A
cominciare dalla scuola, il cui adeguamento strutturale – al di là del
grottesco vezzo di inaugurare solennemente ogni tramezzo eretto - è in ritardo
cronico rispetto all’incremento demografico determinato dalla continua
espansione edilizia. Per non parlare della cultura, la grande assente della
nostra piccola comunità, come dimostra la riapertura della biblioteca, per la
quale sembra non siano bastati cinque anni, ma che già immagino verrà presentata
al pubblico a ridosso delle prossime elezioni. Senza dimenticare l’urbanistica,
con interi quartieri nati in attuazione del piano regolatore, ma spesso privi
degli standard e dei servizi che la legge impone. E’ impensabile che nel terzo
millennio ci siano amministratori così irresponsabili da permettere di
edificare intere aree senza marciapiedi, parcheggi, spazi verdi e con impianti
fognari non correttamente funzionanti. In questo quadro desolante non c’è da
stupirsi se la maggioranza si sta progressivamente sbriciolando (ben tre
consiglieri l’hanno abbandonata) e l’unico collante che la tiene insieme è la
gestione del potere e la paura di perderlo.
Quale voto da, invece, al gruppo d’ opposizione a cui lei fa
capo? Perché?
Noi abbiamo lavorato bene. Per la prima
volta a Labico si è avuta una vera opposizione, che non è scesa a compromessi
con la maggioranza e ha fatto uno straordinario lavoro sia in consiglio
comunale, dove abbiamo dato vita ad un confronto serrato su ogni singolo
provvedimento, sia all’esterno, garantendo a tutti i cittadini informazioni e
chiarimenti su quello che avviene nel Palazzo. La nostra azione è stata
caratterizzata da una eccellente collegialità e da un’ottima intesa all’interno
del gruppo. Un ruolo fondamentale l’ha svolto Maurizio Spezzano, il quale ha
saputo fondere il suo proverbiale impeto ad una grande capacità di
approfondimento e di elaborazione, dando al gruppo un valore aggiunto
difficilmente quantificabile. Abbiamo introdotto un nuovo metodo nella
politica, mantenendo un filo diretto con tutti i cittadini, ai quali non
bisogna rivolgersi solo pochi giorni o poche settimane prima delle votazioni, e
garantendo sempre la massima trasparenza nel nostro lavoro di opposizione. Per
questo ho voluto fortemente che i nostri preconsigli fossero sempre aperti a
tutti i nostri simpatizzanti, in modo che le nostre scelte fossero sempre
partecipate e condivise.
Il prossimo 18 Dicembre, per decidere chi sarà il candidato
a Sindaco, il gruppo Cambiare e Vivere Labico ha indetto le primarie. Perché si
è deciso, nel vostro gruppo di andare ad elezioni interne, e quali sono stati i
motivi che l’hanno spinta a ricandidarsi?
Il motivo è che c’erano delle legittime
aspirazioni di proporsi come leader di
Cambiare e Vivere Labico. Con questa consapevolezza e nell’interesse del gruppo
avevo proposto di affrontare il problema già lo scorso anno. Guidare una
coalizione è una responsabilità importante e chi si propone per farlo dovrebbe,
a mio avviso, assumere il prima possibile il ruolo e dimostrare sul campo le
proprie capacità politiche e amministrative. Purtroppo si è preferito aspettare
e, dopo un primo tentativo di individuare una candidatura che raccogliesse il
consenso di tutti, abbiamo deciso di ricorrere allo strumento della democrazia,
coinvolgendo proprio i nostri elettori. Io mi ricandido perché il progetto di
cambiamento è nato esattamente cinque anni fa intorno alla mia figura e posso
dire con orgoglio che è la prima volta (negli ultimi vent’anni) che un gruppo
consiliare di opposizione rimane compatto per tutta la consiliatura e il suo
capogruppo rimane coerentemente un convinto antagonista della politica di Galli
e Giordani, sia nella forma, sia nella sostanza. Non è un caso che io sia
l’unico esponente dell’opposizione ad essere stato oggetto di tutte le
possibili forme di intimidazione da parte della maggioranza, sia con lo
strumento della denuncia, sia con quello della querela, sia con la richiesta di
50mila euro di risarcimento danni da parte di Alfredo Galli per una presunta
diffamazione.
Credo, quindi, di poter rappresentare, dopo l’innegabile
impegno all’opposizione, ancora e meglio il progetto di cambiamento messo in
campo per la prima volta nel 2007 e che oggi ha indubbiamente raggiunto la
maturità e la credibilità necessarie per essere vincente.
In questi cinque anni Cambiare e Vivere Labico si è
contraddistinto per essere un partito politico molto unito. Non pensa che
queste elezioni primarie possano mettere in discussione questa vostra unione? E
perché?
Cambiare e Vivere Labico non è un partito
politico. E’ una lista civica che si aggregata intorno ad alcuni valori
fondamentali per una comunità. Il nostro principale obiettivo è quello di avere
una “buona amministrazione”, ossia un’amministrazione che anteponga i diritti
dei cittadini e il bene della collettività ad interessi particolari. Su questi valori l’unione e la coesione non
sono mai stati messi in dubbio, e lo dimostra il fatto che, proprio in
occasione delle primarie, abbiamo redatto una Carta, che ricalca i principali
punti programmatici della nostra lista nonché, appunto, i nostri fondamentali
valori e che invitiamo tutti i nostri sostenitori a sottoscrivere. No, non credo
quindi che le primarie possano minare la stabilità e la solidità del nostro progetto,
purché, ovviamente, il progetto in sé mantenga la sua identità.
In questi cinque anni di opposizione avete portato avanti
molte battaglie politiche. In quale di queste ha creduto di più? E perché?
Di battaglie ne abbiamo fatte veramente
tante. La prima è quella per la legalità, un valore di cui non bisogna
vergognarsi e la cui affermazione permette alle persone di riappropriarsi della
propria dignità di cittadini e di elettori, i quali devono esigere il
riconoscimento dei propri diritti e non mendicare favori o concessioni. Poi
abbiamo lottato per la trasparenza, la cui negazione è il terreno fertile per
la diffusione delle più nefaste patologie amministrative. E, ancora, ci siamo
battuti per la salvaguardia del nostro territorio, che è quello in cui vivranno
i nostri figli e che non può continuare ad essere considerato merce di scambio
per affari e speculazioni. Abbiamo quindi cercato di limitare i danni di una
variante al piano regolatore che porterà altre centinaia di migliaia di metri
cubi di cemento sul nostro paese e, soprattutto, siamo riusciti a fermare lo
scellerato tentativo di trasformare ben 200 ettari del nostro territorio in
un’enorme area industriale, la cui gestione sarebbe stata completamente
sottratta al controllo dell’amministrazione e che, sulla carta, avrebbe potuto
tranquillamente ospitare le più velenose ed inquinanti attività produttive. Il
tutto a poche decine di metri da un importante quartiere di Labico, Colle
Spina, che continua ad essere considerato la “Cenerentola” della nostra piccola
comunità e che, per questa amministrazione, non è altro che un mero bacino di
voti a cui ricorrere al momento opportuno.
Se riuscisse a vincere le primarie e, in un secondo momento,
le amministrative, su quale punto si baserà principalmente il suo programma
politico?
Prima di tutto mi piacerebbe dare un segnale di rinnovamento della
politica. La politica deve essere intesa come servizio e non come occupazione
di poltrone. Chi svolge un incarico da amministratore non deve avere alcun tipo
di privilegio, come la medievale assegnazione di posti auto riservati per i
membri della giunta (anche la domenica).
E poi vorrei vedere volti nuovi e preparati impegnarsi per il bene
comune, a cominciare dalle donne, che molto spesso riescono a coniugare
sensibilità e competenza, ma che provano un comprensibile disagio nelle oscure
dinamiche di questa politica: la metà delle persone della mia eventuale lista saranno
donne. Infine il mio sogno è quello di riuscire a trasformare Labico in un
comune virtuoso. Per “virtuoso” intendo un comune che abbia a cuore la qualità
della vita dei suoi abitanti, che si impegni per la tutela dell’ambiente, che
ponga in primo piano la tutela dei beni comuni, che dia valore alla propria
comunità attraverso interventi di carattere sociale e culturale. In un comune
virtuoso la scuola deve essere una priorità, perché è con la qualità della
formazione dei nostri ragazzi che disegniamo il nostro futuro. Nel comune
virtuoso c’è bisogno di un pieno coinvolgimento della cittadinanza, perché
alcune scelte – dagli interventi per la promozione delle energie rinnovabili,
all’adozione di nuovi stili di vita e di consumo, alla concreta riduzione dei
rifiuti – si attuano solo grazie ad una diffusa consapevolezza in tutti noi. Certo,
è necessaria una drastica inversione di rotta rispetto al tentativo di Galli e
Giordani di creare una grigia borgata a 40 chilometri da Roma, ma sarebbe una
sfida affascinante e vincerla sarebbe un successo per tutti i cittadini.