12 marzo 2012

Lettera aperta a Danilo Giovannoli


Caro Danilo,

rispetto la tua decisione di appoggiare la scelta di Nello come candidato sindaco e – implicitamente – di sostenere l’oggettivo cambio di rotta impresso coattivamente alla linea politica della coalizione. Quella di Nello, e di conseguenza la tua, è una scelta legittima. Sia le forze politiche, sia le coalizioni hanno tutto il diritto di cambiare idea. Anzi, nella storia della politica potrei citare molti casi di ripetuti dietro-front, anche prima in un verso e poi in quello opposto, per poi tornare alla posizione originale. Convinti antinuclearisti sono diventati sostenitori dell’atomo, grintosi forcaioli sono diventati strenui garantisti.  E’ tutto lecito, concesso, comprensibile. Così com’è altrettanto legittimo che qualcuno non abbia voglia di seguire la nuova strada tracciata dal cambio di leadership. E’ comprensibile che ci sia chi non si sente più rappresentato. E bisogna concedere a chi vuole mantenere il progetto iniziale, il diritto di andare altrove e, se necessario, di dare vita ad un soggetto diverso, che meglio colga le proprie istanze. Abbiamo trascorso insieme cinque anni all’opposizione e abbiamo lavorato molto bene, con rispetto e stima reciproci. E vorrei che questo rispetto rimanesse anche adesso che abbiamo deciso di intraprendere strade differenti. Tu quella delle alleanze a tutti i costi pur di vincere, io quella della continuità sui contenuti. Non c’è bisogno che tu ricorra ad una metafora inutilmente volgare e violenta come la “pugnalata alle spalle” per descrivere ciò che io giudico, semplicemente, “coerenza”. Come sai, so essere molto duro e determinato nella critica politica nei confronti dei miei avversari, che non considero mai nemici. Sarò altrettanto duro e determinato in questa campagna elettorale, ma non intendo ricorrere ad insulti o a categorie che non fanno parte della dialettica politica. Il mio vuole essere un invito e, in qualche misura, anche un suggerimento. Se la replica alla critica dovesse sfociare in scomposte - e magari offensive – locuzioni verbali slegate dal contesto, qualcuno potrebbe sospettare che in questo modo si stia cercando di mascherare l’oggettiva fragilità di una coalizione, fatta da un’arida sommatoria di numeri, ma priva di un sostrato comune. Per tutto il resto ti auguro buona fortuna. Immagino ne abbiate bisogno.

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Alle colonne d'Ercole

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