Comincia una nuova avventura. Si lasciano alle spalle problemi
ed errori – e ne abbiamo fatto più di qualcuno – e si parte per una nuova
campagna elettorale. Il clima è positivo, molte persone ci conoscono e
conoscono il lavoro che abbiamo fatto come opposizione in questi cinque anni.
Un’opposizione dura e determinata là dove erano in gioco ingiustizie,
violazioni di diritti, abusi di potere e saccheggio del territorio, ma
disponibile a collaborare quando si trattava di migliorare interventi e
proposte a favore del paese e dei cittadini. Spesso la nostra collaborazione
non era gradita, ma qualche volta non si è potuto fare a meno di prendere in
considerazione proposte concrete e frutto di studio e di impegno. Pur nello
scontro – talvolta feroce – che ha spesso caratterizzato i rapporti con la
maggioranza, siamo riusciti a guadagnare il rispetto – e qualche volta, forse,
la stima – dei nostri avversari politici. La nostra continua pressione ha
permesso di raggiungere qualche piccolo risultato e, ad esempio, siamo riusciti
ad imporre modalità di gestione della macchina amministrativa che tutelassero
maggiormente l’interesse pubblico. Dopo aver assistito a discutibili procedure
d’appalto per opere pubbliche, in cui le ultima priorità erano il risparmio dei
soldi pubblici e la qualità degli interventi, anche per quanto riguarda bandi
ed appalti c’è stato un piccolo cambio di rotta: più trasparenza, correttezza
delle procedure, vantaggi tangibili per l’amministrazione (e, quindi, per tutti
noi). Purtroppo solo alla fine della legislatura siamo riusciti ad aprire una
breccia anche nel settore più controverso dell’amministrazione: quello dell’urbanistica,
il più esposto ad appetiti ed interessi. Il consiglio comunale ha istituito una
commissione speciale sull’urbanistica che, con la guida di Maurizio Spezzano,
ha iniziato ad affrontare – tra le altre cose - i tanti problemi delle
lottizzazioni, causati da costruttori senza scrupoli e da un’amministrazione
incapace di assolvere al proprio ruolo. Convenzioni scadute, fideiussioni
scomparse, certificati di agibilità fantasma. Il panorama delle magagne
edilizie ed urbanistiche labicane è tanto ricco quanto desolante. Ovviamente ci
sarà molto da lavorare per riportare tutto alla regolarità, ma il lavoro è
stato instradato e, se anche nella prossima consiliatura ci sarà lo stesso
senso di responsabilità nei confronti dei cittadini, potremmo riuscire a
regolarizzare la maggior parte delle situazioni, togliendo ai tanti labicani,
vecchi e nuovi, che si sono avventurati nell’acquisto di una casa nel nostro
comune, quello sgradevole senso di precarietà a cui sono stati costretti per
troppi anni. E questa è una delle ragioni che ci spinge a continuare la nostra
azione politica: la consapevolezza che questo paese ha bisogno di amministratori
slegati da interessi economici e che vedano la politica come servizio e non
come opportunità di carriera. “Costretti a fare politica” era stato l’azzeccato
e riepilogativo titolo di un articolo di Stefano Simonelli di qualche anno fa.
In attesa di tempi (e amministratori) migliori di questi, siamo ancora in prima
linea.
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