2 febbraio 2011

Un'amministrazione in piena attività... onirica


Con una certa forzatura semantica del termine il nostro sindaco ha deciso che “LabicoNews”, giunto alla sua seconda uscita, è ormai una tradizione. Se consideriamo anche “Notizie dal comune” le uscite complessive della pubblicazione (dis)informativa dell’amministrazione diventano quattro negli ultimi cinque anni. Solo il costo eccessivo frena l’auspicio che se ne intensifichino le uscite, visto che la sua inconsapevole comicità lo rende un prezioso passatempo nelle fredde serate invernali.
Molti cittadini labicani – quelli che non si lasciano ingannare facilmente – lo avevano, già da tempo, soprannominato “bugiardino”. E il “bugiardino” è talmente compreso nel suo ruolo di mentitore ufficiale che la prima bubbola la scodella ancor prima di uscire. Infatti, la delibera con cui la giunta ne ha approvato l’impegno di spesa parla di una richiesta economica invariata rispetto all’anno precedente. Peccato che non si dica che il giornale, nel frattempo, si sia praticamente dimezzato. Un po’ come telefonare all’albergatore per prenotare la settimana bianca, sentirsi rispondere che il prezzo è lo stesso dell’anno precedente, e ritrovarsi fuori dall’albergo il giovedì pomeriggio: un affarone. Sul contenuto, poi, c’è davvero da sbizzarrirsi, anche se bisogna apprezzare la fantasiosa capacità di mettere insieme una tale congerie di amenità e, soprattutto, di rendicontare il nulla. Il prodotto editoriale finale ha pienamente confermato il nostro timore che, con i soldi dei cittadini, si facesse un’operazione di propaganda politica. Così è stato. Non un’informazione utile. Non una notizia degna di questo nome. Non una comunicazione che possa essere considerata un servizio ai cittadini. Il bugiardino non è altro che la passerella della maggioranza. Il problema è che, dovendo riepilogare l’attività amministrativa della più inattiva amministrazione degli ultimi 150 anni (dall’unità d’Italia in poi, quindi), l’estensore (o chi per lui) ha dovuto faticare non poco. Sia Giordani che Galli citano trionfalmente una cifra legata alle opere pubbliche: oltre 4 milioni di euro per il sindaco che diventano oltre 4,5 per il suo vice (da pagina 3 a pagina 4, ma è noto che l’inflazione galoppa). Per Giordani questi sono soldi “smossi”, mentre per Galli sono stati “messi a disposizione”. La tecnica è sempre quella di sparare cifre a casaccio, come se un valore alto fosse intrinsecamente un successo. Intanto è abbastanza ridicolo fare il resoconto del 2010 e mettere insieme somme stanziate (e spese) negli anni precedenti e importi relativi ad opere che verranno realizzate (se va bene) nei prossimi anni. Poi bisogna vedere “come” si spendono i soldi. Infatti, non è detto che un prodotto costoso sia automaticamente un buon prodotto. Esistono anche le fregature. Tra queste, tanto per fare un esempio, la mitica pista ciclopedonale, che è costata (dati di Galli) 184mila euro. Un altro affarone. Un inservibile prezzo di asfalto, ancora non ultimato, non utilizzabile dai ragazzi che ci tengono alla propria pelle e il cui costo per metro lineare ammonta ad oltre 430 euro. A farla in mogano si risparmiava. Le opere citate sono le stesse del precedente bugiardino. L’unica “terminata” (per modo di dire) e ampiamente sbandierata già l’anno scorso (ma la sarà anche il prossimo e il successivo), il primo lotto dei marciapiedi di via Roma, ha già avuto bisogno di interventi di riparazione, a causa della mancata installazione dei dissuasori di sosta. In particolar modo Galli si spertica in un avvilente elenco di “incompiute”, tutte molto costose e in programma da tempo, ma il cui effettivo completamento sembra essere di là da venire. Si va dalla messa in sicurezza e ampliamento di alcuni plessi scolastici agli spogliatoi del campo di calcetto, dall’asfaltatura del parcheggio degli impianti sportivi all’illuminazione stradale. Tutta roba che dovrebbe essere già stata consegnata ai cittadini da un pezzo. Non a caso, infatti, le ditte chiedono dilazioni che l’amministrazione tende a concedere con grande generosità. In fondo gli oltre 4,5 milioni di euro mica sono i loro, sono i nostri. La vena umoristica pervade l’intero libercolo promozionale. Ad esempio nelle pagine dedicate alle attività produttive, si citano due iniziative: il fondo per i commercianti in difficoltà (che nasce da una proposta dell’opposizione, promossa da Benedetto Paris) e la mancata creazione di un’area di sviluppo industriale. In sostanza si riporta come un successo il fatto di aver fatto marcia indietro su un progetto che ci è costato 20mila euro (sempre soldi dei cittadini), omettendo di dire che chi si è battuto per ottenere la revoca della delibera sono stati i consiglieri di opposizione i quali, insieme ai cittadini, hanno conseguito una straordinaria vittoria per la tutela del nostro territorio. La pagina della cultura non è da meno. Intanto la novità è che sta per aprire la biblioteca. La stessa cosa che disse Giordani nel 2007, la ridisse nel 2008, la ripeté nel 2009, la ribadì nel 2010. Ogni anno c’è un traguardo intermedio da raggiungere prima dell’apertura: il finanziamento, il regolamento, l’adesione al sistema bibliotecario. E, alla fine, un po’ come nel paradosso di Zenone, non si riesce mai a raggiungere l’obiettivo finale. Scaccia ha vantato lo straordinario successo dello sportello antiusura, dove sembra abbia trovato impiego il nipote, dimenticando di dire che sono così soddisfatti del risultato che quest’anno non hanno riproposto il progetto. L’assoluta assenza di iniziativa ha portato i nostri zelanti amministratori ad appropriarsi del lavoro altrui, come nel caso della – splendida – iniziativa organizzata dalle associazioni (Banda Larga in primis) durante il periodo natalizio, che è diventata una decisione del comune e nella quale, guarda caso, l’unica cosa che non ha funzionato è stata la mostra del libro promossa dal comune, pagata dal comune (e quindi da noi) e della quale non c’è stata la benché minima traccia. Per non parlare della squadra di calcio, nata dalla passione e dall’entusiasmo di un gruppo di ragazzi, iscritta d’ufficio tra i successi dell’amministrazione.
Ci sarebbe molto altro da dire, ma si ha sempre un po’ la sensazione di sparare alla croce rossa e mi rendo conto di quanto sia stato arduo cercare di raccontare in tono brioso e convincente l’assoluta immobilità di questa amministrazione. E’ un po’ come fare la telecronaca di una partita durante l’intervallo. Con l’unica differenza che nell’intervallo di una partita c’è un prima da ricordare e un dopo su cui avanzare delle ipotesi. Con i nostri amministratori il prima è da dimenticare e c’è solo da augurarsi che ci sarà un dopo e che arrivi il prima possibile.

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