29 novembre 2010

La risposta all'articolo del sito "Ecco la notizia quotidiana"

Ecco il comunicato inviato venerdì 26 novembre al sito "Ecco la notizia quotidiana" e che, prevedibilmente, non è stato pubblicato.


Troviamo davvero scorretto il modo di fare informazione del sito “Ecco La Notizia Quotidiana”. Probabilmente non è un caso che il direttore editoriale della testata giornalistica sia anche l’addetto stampa dell’amministrazione comunale. E’ evidente che questo conflitto di interesse (tra l’imparzialità e la correttezza dell’informazione e l’incarico retribuito dal Comune) renda disagevole il rispetto di quella deontologia professionale che dovrebbe essere alla base della professione di giornalista. Come gruppo Cambiare e Vivere Labico abbiamo inviato un comunicato stampa immediatamente dopo il consiglio comunale, che è stato pubblicato sul sito solamente “dopo” il comunicato della maggioranza, che è stato fatto in seguito al nostro. In più Daniele Flavi l'addetto stampa dell'amministrazione non era presente in consiglio comunale quando è stata sollevata la questione e non ha sentito le parole del sindaco che ha risposto al nostro intervento in proposito. Tant’è vero che nel comunicato si dicono cose completamente diverse da quelle dichiarate dal sindaco, il quale – in sostanza – ha preteso di entrare nel merito del contenuto della pubblicazione e ha deciso di interpretare a modo suo una legge che evidentemente non si è preso neppure la briga di leggere e che non consente certo di sindacare sulle opinioni espresse. Inoltre non viene citato il fatto che si sono contraddetti più volte, perché prima è stata presentata come una decisione di giunta, salvo poi dover incassare la presa di distanza dell’assessore Di Stefano, che ha dichiarato di non saperne nulla. Infine hanno rifiutato di rispondere alla domanda se i cittadini dovranno sostenere le spese legali di questo patetico tentativo di metterci a tacere. Invitiamo infine il sindaco a leggersi le leggi prima di avventurarsi in interpretazioni fantasiose, poiché pretende che un bollettino di informazione politica debba rimanere tra le mura delle sezioni di partito. Se sono queste le basi su cui si fonda la denuncia – che, nella sua spiegazione in consiglio, è diventata una “lettera aperta”, avveniristica fattispecie di notizia di reato e che probabilmente deve ancora essere introdotta nel codice di procedura penale – di Andrea Giordani, temiamo che riuscirà a superare nuovamente sé stesso in quella che è la sua specialità: la farsa.
Cambiare e Vivere Labico

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