7 agosto 2012

Il magheggio di una notte di mezza estate


“Ma guarda un po’!”. Queste le parole che mi sono affiorate alla mente quando ho letto l’articolo 3 del disciplinare speciale del servizio sperimentale supporto uffici, approvato con delibera di giunta del 26 luglio e pubblicata il 2 agosto. L’articolo elenca dettagliatamente le competenze dell’istituendo ufficio di supporto dell’attività della pubblica amministrazione. Si capisce subito che è un modo per aggirare le norme che regolano la gestione del personale degli enti locali. In un posto “normale” se si ritiene di aver bisogno di una qualche figura professionale si rende pubblica l’esigenza (attraverso un bando pubblico, ad esempio) e si ricorre alle forme contrattuali stabilite dalla normativa vigente. Con il concreto rischio, però, di non poter scegliere “chi” verrà assunto. Altrimenti si possono utilizzare altre strade. Ad esempio quella di affidare all’agenzia speciale servizi comuni (la trasformazione di ASPER), ossia un soggetto privato esterno, alcune mansioni legate all’attività dell’amministrazione, in particolare di supporto agli organi istituzionali (o presunti tali, nel nostro caso). Poi, per dare un po’ di credibilità a tutta l’operazione, l’Azienda farà riferimento al centro pubblico per l’impiego della zona per fare l’assunzione. Ovviamente, per evitare sorprese, hanno preso alcune cautele. La prima è che i requisiti sono cuciti addosso alla persona prescelta, al punto da incorrere nel paradosso (il primo) di chiedere “esperienza nella pubblica amministrazione” per un ruolo di tirocinio. Ed è veramente singolare che una persona esperta abbia bisogno di un tirocinio. Sempre per non correre rischi il tempo a disposizione per presentare la domanda sarà di pochi giorni sotto ferragosto. Infine, non si sa mai, meglio non dirlo a nessuno. E qui ci ritroviamo con il (secondo) paradosso dell’assunzione di una persona che lavorerà dentro agli uffici comunali, senza che la notizia venga data sul sito del comune, sul quale – ironia della sorte – campeggia ancora, in tutta evidenza, l’invito all’incantesimo di una notte di mezza estate. Più che di un incantesimo però bisognerebbe parlare di magheggio, sempre di mezza estate.

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