Non so a quanto serva ripetere
sempre le stesse cose. Siamo nel terzo millennio, abbiamo computer in grado di
elaborare calcoli sofisticatissimi che consentono di individuare la traiettoria
di un neutrino lungo l'ormai famoso tunnel che - a detta della Gelmini -
collega l'Abruzzo alla Svizzera, ma siamo incapaci di fare le scelte giuste
sulla base delle conoscenze di cui disponiamo. Questo perché ad occuparsi dei
neutrini sono scienziati (e non ministri) ma ad occuparsi della pianificazione
del territorio e delle scelte infrastrutturali sono ministri, sindaci e assessori
(che sono ben lontani dall'essere qualificabili come scienziati). In realtà le
scelte da fare non sarebbero neppure troppo complicate. Quasi come arredare una
casa. Se ho una libreria in grado di contenere 100 libri e ne possiedo 90, so
già che, se decidessi di comprare cinque libri all'anno avrò due anni di tempo
per preoccuparmi di acquistare una nuova libreria o eliminare qualche libro se
non vorrò ritrovarmi con i libri sparsi per casa. Con qualche elemento di
complessità in più anche le scelte che riguardano il governo del territorio e
le scelte di mobilità devono tenere conto di alcuni parametri. Se gli enti
locali dell'hinterland romano sono amministrati da politici inclini alla
cementificazione non è difficile immaginare che questo determinerà prevalentemente
un aumento della domanda di mobilità radiale da e verso Roma. Se un non troppo
previdente governo nazionale avvierà politiche di contenimento della spesa,
basate su tagli folli e indiscriminati sul trasporto locale ferroviario, con il
complice silenzio della regione (e di molti enti locali, troppo indaffarati a
disseminare mattoni), sarà altrettanto facile immaginare che avremo una
riduzione della qualità ed efficienza di un servizio che già in origine
lasciava a desiderare. Il risultato non deve stupire nessuno. Caos e disagi.
Treni sovraffollati e sporchi. Ritardi continui. Treni soppressi senza
spiegazioni. I pendolari pagano ancora una volta il prezzo di essere in mano ad
amministratori e governanti incompetenti e inadeguati. Eppure non serve la
scienza, basterebbe il buonsenso.
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