4 maggio 2017

Non è mai troppo tardi, Alfry.


Caro Alfry,

davvero complimenti. Il video autocelebrativo è proprio ben fatto e di straordinaria efficacia comunicativa. Se non conoscessi abbastanza bene la situazione labicana probabilmente mi sarei lasciato sedurre dall’elegante e a tratti commovente narrazione, accompagnata da immagini impeccabili sotto il profilo tecnico, con sapienti inquadrature ad esaltare il bello (magari appena sistemato dopo anni di incuria) e a nascondere la trascuratezza e il degrado, che, non hai bisogno che te lo spieghi, rimangono purtroppo all’ordine del giorno.
Mi conosci abbastanza bene da sapere che proprio non ce la faccio a resistere alla tentazione di fare qualche doverosa precisazione. Non so se avrò tempo a sufficienza, visto che gli argomenti trattati sono davvero tanti e molti sono quelli non trattati e che meriterebbero di essere citati, però qualcosa proverò a dirla, magari a rate.
Oggi voglio iniziare da quello che vorrei definire “paradosso del verde”. Proprio tu, Alfry caro, che brandisci con orgoglio la tua innata propensione alla cementificazione di ogni centimetro quadrato di suolo, al punto da essere riuscito nella non facile operazione di farti bloccare dalla Regione la variante al piano regolatore (presentata in bozza nel 2004, adottata nel 2007, trasmessa con le osservazioni alla regione nel 2008 e che ancora non vede la luce), ti improvvisi amante della natura e dell’ambiente e decanti orgoglioso le splendide virtù di ben due parchi urbani a Labico, lasciando la parola a cittadine estasiate per la munificenza con cui hai concesso alla popolazione questi due bei fazzoletti di verde.
Ecco, proprio a questo proposito, mi preme farti notare qualche aspetto non marginale della pochezza della tua propaganda. Ci tengo ad informarti che le due paradisiache aree verdi sono rispettivamente di circa 3600 (compreso il campo di calcetto) e 2700 mq. Se ci aggiungiamo tutte le aree sportive del paese (pallone e campo di calcio) dobbiamo aggiungere altri 6800 mq, per un totale di 13.100 mq. Se consideri che il nostro comune ha una popolazione di circa 6300 abitanti possiamo dire di avere circa 2 metri quadrati di aree verdi (e sportive) a testa.
Ora prima di sperticarmi a tessere le tue lodi per questo grande risultato mi sono andato a leggere le norme che disciplinano la pianificazione urbanistica e che tu - che ti vanti di aver dedicato la vita a questo - dovresti conoscere abbastanza bene. Nello specifico il dm 1444 del 1968 (pensa, Alfry, c’era già quando hai iniziato a fare politica) all’articolo 3, lettera c), stabilisce che ogni cittadino ha diritto (diritto, Alfry, non gentile concessione del sovrano) a spazi verdi e per lo sport ad una dotazione minima (minima, Alfry, quindi volendo anche di più) di 9 metri quadrati, ossia il quadruplo di quella dei cittadini labicani. E si ti vai a dare un’occhiata ai dati ISTAT scoprirai che per quanto riguarda i capoluoghi di provincia (quindi ambiti urbani di maggiore concentrazione abitativa) la dotazione media di verde urbano è di oltre 31 metri quadrati, quindici volte quella dei cittadini labicani.

Ecco, Alfry, allora volevo dirti che intendo unirmi al coro di gratitudine che ha animato gli interventi del tuo video. Grazie, Alfry, ma certo non per quei due spicci di verde. Grazie per aver annunciato che levi il disturbo. Come diceva il maestro Manzi, non è mai troppo tardi.


P.S. - Per arrampicatori di specchi, portatori di travi e cercatori di pagliuzze: in effetti all'appello mancano parchi urbani di pregevole consistenza, quali, ad esempio, l'area verde dei cerchi e quella di Colle Spina. L'ordine di grandezza finale non varia (circa 14.400 mq totali) e i 2,1 mq pro capite potrebbero diventare 2,3 (magari andando a cercare qualche aiuoletta). Siamo sempre ad un quarto del minimo previsto dalla legge e ad un quindicesimo della media ISTAT. 

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