12 febbraio 2016

Vogliamo un confronto pubblico in consiglio comunale

E’ decisamente imbarazzante l’arroccamento del Sindaco il quale, non pago di avere gestito nel peggiore dei modi (tralasciamo, per carità di patria, l’amministrazione del Comune negli ultimi vent’anni) i danni causati dalla sua incapacità di programmazione culminati con il salasso dei depuratori e il maldestro tentativo di porvi rimedio con la funesta operazione delle “cartelle pazze”, si permette anche di replicare con minacciosa protervia a chi chiede – legittimamente – un confronto pubblico sulla vicenda, adducendo motivazioni risibili e pretestuose. Propongo quindi ai consiglieri comunali che abbiano a cuore la democrazia e la partecipazione di promuovere un atto in base al quale il Sindaco non potrà negare la convocazione del Consiglio comunale: una mozione di sfiducia. Non sarà necessario che i promotori la votino, una volta in consiglio comunale. E’ però importante utilizzare uno strumento che consenta di portare un tema così importante nella sede istituzionale naturale, ossia il consiglio comunale, dove ogni eletto potrà  esprimere la propria posizione, con la massima libertà e con la massima trasparenza. Sarebbe un atto dovuto e non dovrebbe neppure essere necessaria una esplicita richiesta. Metto a disposizione di chi voglia farsene carico una bozza di mozione. Per il deposito sono necessarie tre firme (almeno 2/5 dei consiglieri comunali) e il consiglio deve essere convocato non prima di 10 giorni e non più tardi di 30 giorni dalla presentazione.


Proposta di mozione di sfiducia

I sottoscritti consiglieri comunali chiedono, ai sensi dell’articolo 52 del d.lgs. n. 267 del 2000 e dell’articolo 45 dello Statuto del Comune di Labico, la convocazione del comunale nei termini stabiliti dalle sopra citate disposizioni al fine di discutere e mettere in votazione la seguente mozione di sfiducia:

Il consiglio comunale di Labico

premesso che:

-          Il … 2012 Alfredo Galli è stato eletto, per la terza volta, sindaco di Labico;
-          Alfredo Galli ha ricoperto incarichi importanti nell’amministrazione comunale in maniera pressoché ininterrotta a partire dal 1985;
-          ad aprile 2012 è stato disposto il sequestro dei due depuratori di Labico situati in località Pantano e Fontana Marchetta, determinando la necessità di provvedere allo smaltimento dei liquami attraverso il ricorso ad autocisterne;
-          il costo complessivo del periodo durante il quale non è stato possibile utilizzare i depuratori è stato di circa 5 milioni di euro, che sono stati inseriti nella contabilità comunale come debiti fuori bilancio;
-          l’amministrazione comunale guidata da Alfredo Galli ha ritenuto che attraverso la gestione ordinaria non fosse possibile raggiungere l’equilibrio contabile e che l’ammontare esorbitante dei debiti avrebbe portato il Comune al dissesto finanziario;
-          conseguentemente il sindaco, Alfredo Galli, ha presentato al consiglio comunale la proposta di avvalersi della procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, introdotta nel nostro ordinamento dal d.l. n. 174 del 2012, con l’inserimento di tre nuovi articoli al Testo Unico degli Enti Locali;
-          la procedura in questione sostanzialmente consente agli enti che si trovino in una situazione di “predissesto” di redigere un piano della durata massima di dieci anni - da sottoporre a verifica da parte del Ministero dell’interno e della Corte dei Conti – attraverso il quale indicare tempi e modalità di raggiungimento dell’equilibrio di bilancio;
-          l’ipotesi era stata presentata alla cittadinanza come l’unica soluzione possibile per non gravare ulteriormente i cittadini e il consiglio comunale di Labico, con una prima delibera del 27 dicembre 2013, ha approvato l’avvio della procedura, mentre, con una seconda delibera del 17 marzo 2014, ha approvato il documento contabile finalizzato al riequilibrio finanziario;
-          in pratica l’amministrazione guidata da Alfredo Galli ha stabilito che per far fronte all’enorme massa debitoria accumulata a seguito della vicenda dei depuratori – a cui è stato aggiunto il riconoscimento di altri debiti fuori bilancio – oltre a portare le aliquote dei tributi locali in prossimità del livello massimo consentito si sarebbe puntato sull’affidamento ad un soggetto terzo il supporto nell’attività di controllo e recupero dell’evasione;
-          a seguito della gara indetta, il Comune ha affidato alla società A&G il servizio di supporto tecnico ed affiancamento all’ufficio tributi per l’accertamento e la liquidazione delle principali imposte di competenza locale;
-          la società affidataria, dopo una prima indagine sulla consistenza del patrimonio edilizio, e l’elaborazione delle banche dati disponibili ha elaborato un elenco di situazioni irregolari che ha fornito all’amministrazione comunale affinché procedesse all’avvio degli avvisi di pagamento;
-          nonostante l’incredibile quantità di situazioni segnalate – quasi 10mila – e l’enorme valore complessivo del credito che il comune vanterebbe nei confronti dei cittadini – quasi 12 milioni di euro, per un importo medio di 2000 euro per ogni residente a Labico, compresi i bambini – il sindaco Alfredo Galli, informato dalla ditta, non ha espresso perplessità sulla gravità della situazione e non si è preoccupato delle possibili conseguenze che l’invio delle 9538 missive avrebbe causato alla popolazione;
-          i primi giorni di gennaio ai cittadini di Labico sono iniziati ad arrivare gli avvisi di accertamento, creando una diffusa situazione di allarme e preoccupazione;
-          sono emersi immediatamente una quantità patologica di errori di ogni genere: calcoli imprecisi, proprietà inesistenti, misurazioni inesatte delle superfici, richieste di imposte già pagate o comunque non dovute;
-          la questione è stata tempestivamente segnalata sia dai cittadini, sia dai consiglieri di minoranza, che hanno chiesto immediatamente spiegazioni ed interventi risolutivi al Sindaco, anche attraverso la sottoscrizione di una petizione, che ha raccolto oltre 1500 firme;
-          l’amministrazione guidata dal Sindaco Galli ha affrontato la situazione in modo del tutto inadeguato, attraverso comunicazioni istituzionali vaghe e contraddittorie, che, anziché chiarire la situazione e rassicurare i cittadini, hanno aumentato il clima di preoccupazione e di incertezza;
-          il tono con cui sono state redatte le comunicazioni ha talvolta superato il confine dello stile istituzionale, che si vorrebbe asciutto ed imparziale, per scadere in uno stile bilioso e provocatorio, condito da incomprensibili allusioni e minacce nei confronti dei cittadini;
-          appare evidente che, pur nella sua gravità, quello sopra descritto è solo l’ultimo di lunga serie di atti posti in essere dal sindaco che stanno minando alla base il rapporto di fiducia e rispetto tra il primo cittadino e la comunità labicana ed è altrettanto evidente che ad Alfredo Galli ormai manchino del tutto la serenità e l’autorevolezza necessari a proseguire nel difficile compito di guidare il paese, soprattutto in un frangente così delicato;


esprime la propria sfiducia al Sindaco di Labico.

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