31 luglio 2010

Guarda chi si rivede! Il sindaco


Fa sempre piacere scoprire di avere un sindaco (il desaparecido dell’estate), anche solo per leggerne gli affannosi e farseschi tentativi di replica alle nostre critiche (si fa riferimento, senza citarlo, al nostro TG LOV del 17 luglio scorso). Prendiamo l’ultima uscita di Andrea Giordani, che – grazie a qualche compiacente titolista – annuncia “Giordani sbugiarda l’opposizione”. Peccato che, leggendo bene l’articolo, ci si accorge che Giordani riesce solo a sbugiardare sé stesso. La prima cantonata la prende citando la legge sugli appalti. La chiama legge “Merloni”. Per carità, una legge che regolava le procedure di affidamento dei lavori pubblici soprannominata “Merloni” l’abbiamo avuta: era la legge n. 109 del 1994. Peccato che sia stata abrogata con l’approvazione dell’attuale codice degli appalti (d.lgs. n. 163 del 2006). Vabbé, poco male, in fondo perché chi non è abituato a rispettare le regole dovrebbe conoscerle?
Poi se ne esce ad affermare (non a spiegare) la differenza tra “albo dei fornitori” ed “elenco delle ditte di fiducia” (sì, sì, proprio lui, la stessa persona che equipara l’investitura a cavaliere templare al matrimonio civile), quasi come se fosse la ragione del contendere o avesse un qualche rilievo. L’unico elemento degno di nota è che a Labico non c’era nulla che somigliasse né al primo né al secondo e solo a maggio – quindi dopo le nostre rimostranze sulle modalità di affidamento dei lavori pubblici - si è avviata una procedura per istituire un elenco “pubblico” delle imprese di fiducia (uno “privato” si presume l’avessero già).
Come se non bastasse, si avventura in un insidioso sentiero riguardante presunte indagini della magistratura, cosa su cui io farei disinformazione, affermando “con certezza” che non c’è nessun procedimento giudiziario in corso. Anche qui non ha le idee chiare. Cosa intende per “procedimento giudiziario”? Se intende il processo in senso stretto, allora le indagini ne costituiscono la fase precedente, e pertanto possono tranquillamente essere in corso, che a lui piaccia o no (e poi come fa ad essere così certo…). Del resto qualche indagine sul loro operato è già stata avviata in un recente passato e il suo sodale Alfredo Galli è al momento sotto processo, accusato di un reato contro la pubblica amministrazione (e per un amministratore non è proprio un bel biglietto da visita). E questo lo posso dire con piena cognizione di causa, visto che in quel procedimento noi dell’opposizione ci siamo costituiti parte civile in vece del sindaco, che  se n’è guardato bene.
Ha ragione a dire che non spetta a me trarre le conclusioni (e, infatti, non ne traggo), ma certo è un mio diritto/dovere controllare l’operato della pubblica amministrazione ed è un mio preciso diritto avere (ed esprimere) delle opinioni. E la mia opinione è che quell’appalto (ma non è l’unico) ha diversi elementi oscuri, che a noi dell’opposizione sarebbe piaciuto chiarire. Perché, ad esempio, non si è preoccupato di rispondere alla mia principale obiezione? Ossia al fatto che quei lavori sono stati affidati con un ribasso del 3%, quando le medie degli appalti pubblici superano il 20%? Visto l’importo dei lavori ci saremmo trovati di fronte ad un risparmio (solo per quell’appalto) di qualcosa come centomila euro. Esattamente la cifra che il rendiconto di bilancio reca come disavanzo. Ma che ci importa, noi il rendiconto neanche lo approviamo. E, comunque, a pagare quei centomila euro sono sempre i cittadini.
Un’altra questione mi ha particolarmente colpito dei distinguo di Giordani. Il nostro primo cittadino, infatti, ci tiene a far sapere che non bisogna confondere le responsabilità degli amministratori e quelle del personale amministrativo. La sensazione è che il suo intento non sia tanto quello di spiegare a me la differenza – ma ne ascolterei estasiato la lectio magistralis in merito – quanto quello di mettere in chiaro che, in caso di irregolarità, a pagarne le spese con la giustizia sarebbero in primis i dipendenti comunali. Problemi loro, dunque. Un vero gentleman.
Infine, visto che il sindaco mi ha definito ironicamente “tuttologo”, vorrei proporgli un bel dibattito pubblico in cui ci si possa confrontare sui temi dell’amministrazione, magari solo per spiegarmi come funziona la macchina amministrativa: ruoli, funzioni, appalti, trasparenza, ecc. ecc. Dubito che accetterà, ma posso assicurare che, anche se dovesse fare una figuraccia, mi tratterrò dalla tentazione di chiamarlo “nullologo”.

3 commenti:

  1. Tullio, non rompere le scatole, se accetta il confronto voglio venire anche io, sono disposto a riempirti il bicchiere d'acqua sul tavolo della presidenza.
    Questo sindaco è un grande, perchè è leggero: non si capisce mai se ci fa o ci è. Mi sto convincendo che ci è, proprio perchè ci fa. L'avrà capita questa?

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  2. sarò sincero...."nullulogo" non l'avevo mai sentito dire, ma ad un pseudo sindaco come joe-rdani il termine calza perfettamente.
    Leonardo

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  3. Tranquillo Mau, non dovrai riempire bicchieri. Ci saranno impegni istituzionali ad impedire il confronto. Un po' come il "legittimo impedimento" del presidente del consiglio... comunque nullologo mi piace sempre di più. Secondo me ce ne sono anche altri nella politica labicana...

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Alle colonne d'Ercole

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