10 aprile 2009

Quando il dialogo si chiede con un monologo


Durante la seduta dedicata al bilancio il vicesindaco ha improvvisato un interessante monologo sui rapporti tra maggioranza e opposizione e sulla correttezza degli strumenti che possono venire utilizzati nella disputa politica. Non entro nel merito delle affermazioni del vicesindaco per due ordini di ragioni. La prima è di carattere procedimentale. Il vicesindaco - che in passato, in più circostanze, aveva tolto (o cercato di togliere) la parola ai consiglieri dell’opposizione per una più che rigorosa interpretazione del regolamento consiliare, per presunta estraneità all’ordine del giorno - si è permesso il lusso, approfittando del ruolo di presidente dell’assemblea, di una digressione priva di ogni attinenza con le questioni in esame, senza che si potesse dare vita ad un contraddittorio. La seconda è che abbiamo chiesto al vicesindaco di impegnarsi per inserire all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale proprio la questione sollevata in modo da poter avviare un sereno confronto e dare la possibilità anche all’opposizione di esprimere la propria posizione. In quella sede – se la maggioranza vorrà garantire una dialettica democratica – diremo le nostre ragioni.

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