20 settembre 2008

Movimenti di bilancio

Come al solito il consiglio comunale viene convocato in un giorno feriale. Ormai abbiamo smesso di chiedere di individuare giorni e orari in cui ai cittadini interessati sia possibile assistervi. Se poi per caso la maggioranza non dispone di un adeguato numero di consiglieri - come è avvenuto il 13 settembre, quando per mancanza del numero legale si è rinviata la seduta alla seconda convocazione - allora il consiglio si può anche fare di sabato. Peccato però che nessun cittadino lo sapesse, visto che la convocazione ufficiale era per il venerdì.
Fortuna che il Sindaco ci ha avvisato per tempo dell'eventualità che non ci fossero abbastanza consiglieri di maggioranza...
Si comincia con appena 35 minuti di ritardo e i punti all'ordine del giorno sono solamente due. Sul primo non è neppure prevista una deliberazione assembleare. Si tratta di una comunicazione del Sindaco sull'utilizzazione dei fondi di riserva del bilancio. Va detto che i fondi di riserva rappresentano una sorta di ciambella di salvataggio da utilizzare in particolari momenti e in situazioni di urgenza. La normativa prevede in linea generale che in materia di bilancio le decisioni devono essere assunte dal Consiglio comunale e il fondo di riserva costituisce un'eccezione alla regola generale. Eccezione che va ovviamente utilizzata con moderazione e sulla base di effettive ed improrogabili esigenze amministrative. Noi chiediamo per l'appunto la ragione per la quale ci si sia avvalsi di questa procedura straordinaria e quali ragioni giustificassero una simile disposizione. La risposta data dall'assessore Scaccia è stata che alcune esigenze di spesa per la scuola sono emerse solo ad agosto e non c'era più il tempo di un passaggio formale in consiglio prima di deliberare la variazione di bilancio. A confortare la tesi dell'assessore è intervenuta la consigliera Ricci, delegata in materia di scuola, che ha ribadito che i problemi sono sorti proprio ad agosto. Nel mio intervento esprimo il mio stupore e un pizzico di ammirazione per le capacità della giunta di leggere il futuro, visto che la deliberazione di giunta con cui viene decisa l'utilizzazione del fondo di riserva risale al 17 luglio, circa un mese prima che i problemi – secondo le dichiarazioni dell'assessore Scaccia e della consigliera Ricci – sorgessero. Esprimo la preoccupazione che si utilizzi un meccanismo previsto per le situazioni di emergenza come scorciatoia per sottrarsi al dibattito consiliare. Certo, di fronte alle esigenze della scuola – che rimane per noi una priorità – facciamo fatica ad assumere posizioni negative, ma affermo che sarebbe doveroso da parte dell'amministrazione dare più informazioni su come vengano utilizzate le risorse, in virtù dei principi di correttezza e di trasparenza dell'amministrazione. Chiedo inoltre che venga portata quanto prima in consiglio un'ulteriore delibera approvata con la medesima procedura e sulla quale chiediamo fin da subito di dare la più ampia conoscenza dei fatti e delle motivazioni che l'hanno giustificata.
Si passa quindi al secondo punto: la variazione di bilancio giustificata da motivi di urgenza. Anche in questo caso l'atto viene illustrato dall'assessore competente, Giorgio Scaccia, che spiega a grandi linee come siano intervenute esigenze di spesa che hanno reso necessaria l'individuazione di nuove risorse da destinare al centro anziani e per il contributo per canoni di locazione per le famiglie bisognose. Per queste due voci sono state reperite risorse a livello regionale. Ben più cospicuo è l'importo relativo alle due voci successive, relative alla sistemazione degli impianti sportivi e ad ulteriori lavori da effettuare per le strutture scolastiche.
Qui l'assessore parla di una "partita di giro", evidenziando come entrate e uscite siano equivalenti, quasi a dimostrare che la variazione di bilancio sia del tutto indolore per le casse comunali. Ancora una volta siamo costretti ad intervenire per cercare di fare un po' di chiarezza e per esprimere le nostre valutazioni. In primo luogo sentiamo la necessità di sottolineare l'imprecisione delle affermazioni dell'assessore: non si può mascherare la variazione di bilancio come una banale operazione contabile a saldo zero. Quella che viene definita "entrata" per complessivi 100mila euro (il mutuo acceso con la cassa depositi e prestiti) è indubbiamente un'entrata per l'attuale esercizio di bilancio, ma comporterà un costo a carico della collettività per gli anni a venire. Un costo che forse, con un po' più di capacità programmatoria, si poteva anche evitare, visto che si poteva ricorrere a finanziamenti regionali quantomeno per l'adeguamento delle strutture sportive. Su questo punto evidenziamo come un'importante realtà sportiva labicana - quella del calcetto, che aveva ottenuto un importante successo a livello provinciale - non abbia potuto proseguire la propria attività proprio a causa della mancanza degli spogliatoi che, con grande ritardo, il comune si appresta a mettere a norma solamente adesso. Inoltre chiediamo ancora una volta di avere una più ampia conoscenza delle questioni. Le spese per la scuola e per lo sport sono sempre accolti con un pregiudizio favorevole, ma sarebbe meglio sapere "come" vengono spesi i soldi, perché non è detto che più aumentano le risorse e più aumenta la qualità dell'intervento e allora è meglio conoscere modalità e obiettivi, per poter valutare le scelte disponendo di tutte le informazioni necessarie.
Analoghe considerazioni possono essere fatte per la scuola, su cui si interviene sempre con la logica dell'emergenza e creando sempre qualche disagio alla popolazione scolastica. Su questo punto Spezzano segnala che la consegna dei lavori sia prevista per il 6 ottobre e questo spiega il tradizionale ritardo dell'avvio del tempo pieno e dell'erogazione dei pasti a scuola, con l'inevitabile perdita di preziose ore di insegnamento. Pur giudicando negativamente il comportamento dell'amministrazione al momento del voto decidiamo di astenerci, per senso di responsabilità verso questioni di grande rilievo sociale, sulle quali avremmo preferito ci fosse una migliore attenzione e capacità di programmazione da parte della maggioranza. Al voto 10 favorevoli e 4 astenuti.
Terminati i punti all'ordine del giorno il Sindaco decide di consentire che venga dato spazio al dibattito su alcuni temi segnalati dai consiglieri, così come prevede lo Statuto. Non era mai successo è nonostante sia prassi abituale nelle assemblee elettive, riteniamo di dover comunque ringraziare il Sindaco per aver finalmente concesso un po' di spazio alla democrazia. La prima questione sollevata riguarda proprio il rapporto tra l'amministrazione e le realtà sportive. Si affronta il problema del calcetto e della mancata iscrizione al campionato. Remo Di Stefano contesta l'accusa di "scarsa sensibilità" sull'argomento e si dice disposto ad impegnarsi per risolvere il problema. Peccato che, a quanto pare, per il campionato sia ormai troppo tardi.
Sulla scarsa sensibilità interviene Giovannoli chiedendo conto della mancata risposta ad una lettera dell'associazione della pallavolo inviata a luglio su cui si chiedeva un immediato riscontro e per la quale dopo ben due mesi non era arrivata nessuna risposta. Grande imbarazzo del Sindaco, ma alla fine si riesce a strappare un impegno per le più importanti trasferte previste.
Un'altra questione la solleva Luciano Galli a proposito del nostro trafiletto (vedi numero di agosto) sui manifesti selvaggi affissi dal Comune, sostenendo che allora avremmo dovuto criticare anche quelli di due consiglieri di minoranza dello stesso tenore. Premesso che, per altre ragioni, ho espresso una personale disapprovazione sull'episodio, faccio notare alcune differenze fondamentali: i manifesti della maggioranza li ha pagati il comune, quindi i cittadini, quelli di Paris e Tulli se li sono pagati con le proprie tasche; i manifesti della maggioranza sono stati affissi da operatori pubblici, pagati dal comune e non hanno pagato la tassa per le affissioni (che comunque avrebbero pagato i cittadini…) mentre quelli di Paris e Tulli hanno pagato la tassa di affissione; i manifesti della maggioranza sono stati affissi in modo selvaggio (la foto pubblicata lo dimostra), quelli di Paris e Tulli hanno rispettato le regole. Ce n'è abbastanza perché il Sindaco si scusi a nome dell'amministrazione. Ma, ovviamente, le scuse non arrivano. Il messaggio è "noi siamo al di sopra delle regole". Infine Spezzano solleva una questione di una certa gravità su un'interrogazione a cui il Primo Cittadino di Labico non voleva dare risposta, adducendo argomentazioni a dir poco pretestuose. Lascio a Maurizio le considerazioni sul caso, anche perché avremo modo di riparlarne, visto che il Sindaco ha promesso che porterà l'interrogazione al prossimo consiglio comunale.

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