1 giugno 2007

Qualcosa è cambiato

Il responso delle urne è chiaro e va rispettato. Sono doverose quindi le congratulazioni a chi ha ottenuto il consenso dei cittadini e altrettanto doverosi sono gli auguri di buon lavoro al neoeletto sindaco, Andrea Giordani. Ciò non toglie che abbiamo registrato alcune sgradevoli cadute di stile negli ultimi giorni di campagna elettorale che non possono essere sottaciute o dimenticate, adducendo attenuanti del tipo “sono cose che si dicono in campagna elettorale” o altre amenità.
La campagna elettorale che abbiamo fatto noi è stata molto dura e severa ma si è sempre limitata a considerazioni di carattere squisitamente politico o a critiche nel merito dell’operato degli amministratori.
Non si sono mai fatti riferimenti di carattere personale e men che meno si è approfittato di un ruolo istituzionale per dare informazioni – peraltro palesemente false in gran parte dei casi – che attengono alla sfera privata delle persone.
Cito, tra le altre cose, l’intervento di colui il quale ricopriva, in quel momento, il ruolo di sindaco del comune, ossia un ruolo istituzionale di garante delle istituzioni e dei cittadini e che invece ha pensato bene di sfruttare proprio quel ruolo per aggredire verbalmente semplici cittadini, ai quali peraltro era precluso, in quella circostanza, ogni diritto di replica.
Ed è buffo che, probabilmente per l’incapacità o la mancanza di argomentazioni, non abbia dedicato il suo intervento a rispondere alle critiche ricevute o magari a fare il punto su dieci anni di amministrazione, ma abbia lanciato invettive senza né capo né coda. Per quel che mi riguarda non ha detto qualcosa di offensivo, visto che costruire una casa non è di per sé un illecito, soprattutto se avviene a seguito di un regolare permesso di costruire, ma ha semplicemente detto una sciocchezza sesquipedale perché semplicemente in vita mia non ho mai costruito una casa. Altra performance oratoria ci è stata offerta da Remo Di Stefano, assessore uscente (e immagino entrante), che, in totale deficit di contenuti e di buonsenso ha pensato bene di accreditarmi come “portaborse”. Anche in questo caso nulla di particolarmente grave, a parte l’evidente tentativo di portare discredito nei miei confronti. Io penso che qualunque lavoro sia dignitoso e meriti rispetto, anche quello meno gratificante, e, al limite, quello che conta è il fatto di svolgerlo, un qualche lavoro e di guadagnarsi con il proprio impegno la retribuzione corrispettiva. Resta il fatto che anche in questo caso il fine oratore ha detto quella che si può tecnicamente definire una “cazzata”. E di fronte ad un mio tentativo di chiarimento, l’interessato ha candidamente replicato di averlo sentito dire (sic!). Di questo teniamone conto: abbiamo un amministratore che è pronto a fare sua e a riferire in una pubblica piazza, qualunque balordaggine gli venga raccontata, senza alcuna verifica e senza alcuna assunzione di responsabilità. Tant’è.
Resta il fatto che adesso in consiglio comunale ci sarà un’opposizione vera, che vigilerà con impegno e rigore sull’operato dei nostri amministratori, non come nella scorsa consiliatura quando ben tre consiglieri su quattro della minoranza hanno votato spesso e volentieri le proposte della giunta e, soprattutto, la pessima variante al piano regolatore che tanti danni rischia di portare al paese. Su questo almeno si è fatta chiarezza e la rinnovata opposizione cercherà di rispettare il mandato dei 1316 cittadini che hanno dato loro fiducia. Nonostante tutto, qualcosa è cambiato.

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