8 febbraio 2012

Interrogazione sul blocco della Casilina




Al Sindaco di Labico, con richiesta di risposta al primo Consiglio Comunale utile e contestuale iscrizione del punto all’odg



I sottoscritti consiglieri interrogano il sindaco, per sapere, premesso che:

-          la notte tra giovedì 2 e venerdì 3 febbraio è iniziata una delle più intense nevicate mai registrate a Labico negli ultimi 50 anni;
-          l’evento era stato ampiamente previsto dalle stazioni meteorologiche e gli allarmi sui media locali e nazionali erano arrivati con molti giorni di anticipo;
-          alcune carenze organizzative e di mezzi sono state solo parzialmente compensate da un oggettivo e diffuso impegno da parte di molti cittadini, amministratori, volontari della protezione civile;
-          una delle maggiori criticità è stata determinata dall’insensata decisione di convogliare tutto il traffico autostradale dalla A1 alla via Casilina;
-          la scelta si è rivelata subito irresponsabile, poiché chi ha assunto la decisione ha sì ritenuto che un’arteria stradale dotata di tre corsie per senso di marcia, della corsia di emergenza, di aree di sosta e di servizio, nonché di squadre di uomini e mezzi antineve, non fosse in grado di sopportare il carico veicolare in quella circostanza, ma avrebbe dovuto rendersi conto che incanalare tutto il traffico autostradale in una semplice strada regionale a due corsie era una pura follia;
-           appare chiaro che in questo modo si è voluto raggiungere il solo evidente scopo di scaricare su terzi – in primis le amministrazioni dei comuni attraversati dalla Casilina - l’onere di gestire una simile contingenza;
-          le conseguenze sono tristemente note: il principale asse di collegamento del paese è rimasto bloccato per quasi 24 ore da diversi TIR che sono rimasti letteralmente “intrappolati”, rendendo pressoché inaccessibile una vasta area dell’abitato, con disagi e problemi per l’intera cittadinanza;



se il Sindaco non intenda attivarsi per sapere a chi debba essere addebitata le responsabilità di una simile, scriteriata, decisione e se non ritenga di dover avviare un’azione legale per chiedere un congruo risarcimento per gli enormi danni, economici e sociali, subiti da tutta la cittadinanza.

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