17 maggio 2011

Un’alternativa concreta è possibile


Cosa serve a Labico? A Labico serve un progetto politico che sia davvero alternativo. Purtroppo Labico sconta un malgoverno durato decine di anni. Un malgoverno che ha deturpato e svenduto il territorio. Un malgoverno che ha quasi del tutto cancellato ogni forma di identità sociale e culturale della città per cercare di trasformarla in una anonima borgata di periferia. Alcuni danni, purtroppo, saranno difficilmente riparabili. Altri potrebbero essere sanati o ridotti. Altri, quelli ancora in essere, potrebbero essere addirittura sventati. L’importante è capire quale sia l’obiettivo di chi si candida a governare il Paese. Da una parte c’è che sicuramente chi vuole proseguire l’azione di devastazione, perché funzionale ad interessi ed affari. Probabilmente c’è anche chi vuole prendere le distanze da quel modello di sviluppo e di consumo del territorio, ma senza voler marcare una eccessiva discontinuità. Vuoi per convinzione, vuoi per il timore che un progetto politico davvero alternativo possa non raccogliere consensi. C’è, in ogni caso, bisogno di qualcuno che affermi – senza se e senza ma – l’esigenza di un’inversione completa di rotta.
E questo sotto due profili. Il primo è quello della qualità dell’amministrazione. Quattro anni di confronto e di scontro politico hanno dimostrato non tanto una maggiore preparazione e competenza dell’opposizione – nessuno escluso – quanto una penosa pochezza della compagine amministrativa. Una pochezza messa in drammatica evidenza da molti dei nostri TG, i quali hanno mostrato impietosamente la modesta caratura di chi ci ha amministrato in questi anni. Con qualcuno che è riuscito a sopperire con il mestiere e la furbizia e qualcun altro che, invece, non è riuscito neppure ad inventarsi una parvenza di credibilità.
Il secondo profilo attiene al progetto politico vero e proprio. E’ difficile scegliere – se non si ha la pazienza di approfondire la conoscenza del quadro politico locale – tra programmi che spesso si assomigliano e si inseguono sui vari temi. Meno difficile è farlo quando c’è qualcuno che avanza una vera proposta alternativa, priva di infingimenti o compromessi. E io penso che la proposta per salvare Labico debba andare esattamente in questa direzione. Viviamo in un Paese che ha visto la propria popolazione quadruplicare nel giro di pochi anni. Un aumento non solo folle dal punto di vista numerico, ma disastroso dal punto di vista della programmazione. Una programmazione completamente assente e che ha causato continue emergenze per tutti i servizi, già appena sufficienti quando gli abitanti erano meno di 2000. Dalle scuole alle strade, dalle fogne al verde pubblico, dai parcheggi ai servizi per i cittadini. Tutto è diventato insufficiente o inadeguato. E se su alcune questioni forse si riuscirà a porre rimedio (come l’adeguamento di alcune infrastrutture pubbliche) su altre invece i danni sono irreversibili. Le strade (di piano, sic) troppo strette perché bisognava far lucrare i costruttori non potranno più essere adeguate, salvo penalizzare incomprensibilmente qualche cittadino. E lo stesso vale per tutto il resto. E mentre stiamo facendo i conti con i danni del “vecchio” piano regolatore, c’è un suo aggiornamento – se possibile ancora più devastante – che prevede un ulteriore raddoppio della popolazione labicana, la cui domanda di mobilità continuerà a riversarsi sulla via Casilina. Lo stesso asse stradale che dovrà soddisfare le esigenze di spostamento dei due nuovi centri commerciali previsti dal piano, dell’inevitabile traffico correlato alla presenza dell’outlet e del parco giochi, a cui si dovrà aggiungere quello di immissione dalla ormai celeberrima bretella Cisterna-Valmontone. Tutta roba voluta o caldeggiata dai nostri amministratori (e non solo da loro, purtroppo). Per fortuna siamo riusciti a sventare almeno la zona industriale a ridosso di Colle Spina. Per impedire questo ci vuole un progetto politico che si opponga chiaramente a questa trasformazione, che punti ad azzerare la variante al piano regolatore del 2007, a contrastare la realizzazione della bretella e che sostenga una riqualificazione basata sul blocco immediato del consumo del suolo, che serve quasi esclusivamente a realizzare profitto per pochi, causando danni e disagi all’intera collettività. Questa è una concreta proposta di governo alternativa a chi sta amministrando Labico in questo momento. Altre strade potrebbero assomigliare troppo a quelle, strette e piene di buche, dell’attuale maggioranza e, oltre a non essere di agevole percorribilità, sarebbero anche poco credibili.

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