4 agosto 2009

Famolo strano

In più di una circostanza autorevoli esponenti della maggioranza hanno reagito in modo risentito alla pubblicazione del nostro giornale. Ci hanno accusato di avere “un modo strano di fare politica” (testuali parole). Sostanzialmente il fatto di rendere pubbliche faccende da loro considerate private sembra indisporli oltremodo. Peccato che l’amministrazione di un Comune sia questione di pubblico interesse e una sua impropria gestione in forma privatistica non ne legittima la privatizzazione. Ed è in questa anomalia che trova spiegazione la loro scomposta reazione. Proprio non riescono a digerire il fatto che qualcuno cerchi di spiegare ai cittadini cosa succede, proprio non si capacitano delle richieste di correttezza e di trasparenza, proprio non riescono a farsi una ragione dei richiami alla legalità ed al rispetto delle regole. Tutto questo per loro costituisce un modo strano di fare politica. Ma se davvero trasparenza, correttezza, pubblicità, legalità sono delle stravaganze, se un approccio alla politica che si basa su questi principi viene giudicato “strano”, allora non avremo alcun imbarazzo nel dire: “Famolo strano”.

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