28 dicembre 2007

Cronache dal consiglio

Il Sindaco apre i lavori scusandosi con l’opposizione per il ritardo con cui sono stati messi a disposizione dei consiglieri della minoranza alcuni documenti relativi ai primi due punti all’o.d.g. (presa d’atto della cessione delle opere realizzate in convenzione nelle lottizzazioni “Selvotta” e “3P”) e al punto relativo alla bretella Cisterna-Valmontone. Circostanza che aveva portato tre consiglieri a scrivere una lettera al sindaco con la richiesta di rinvio dei tre punti suddetti alla prossima seduta consiliare. Il problema è stato superato con lo slittamento dell’inizio del consiglio in modo da consentire ai rappresentanti della minoranza di esaminare la documentazione che non era stato possibile visionare.


Prima dell’inizio dell’esame del primo punto intervengo per un richiamo al regolamento chiedendo la motivazione per la quale non sia stato posto all’ordine del giorno l’approvazione dei verbali della seduta precedente. Mi auguro che sia una svista e invito l’amministrazione a rimediare nella seduta successiva.

D’accordo che qualche volta sui verbali abbiamo avuto qualche screzio, ma eliminare alla radice il problema togliendoli dall’ordine del giorno mi sembra un po’ eccessivo. Il sindaco annuisce e, complice il clima natalizio, decidiamo di accontentarci. Inoltre chiedo di modificare l’ordine dei lavori e di mettere le risposte alle interrogazioni subito dopo i primi due punti, in modo che, finalmente dopo sei mesi, si cominci a dare risposta alle nostre istanze. Nulla da fare, secondo le parole del Sindaco questo è un consiglio nato soprattutto per farsi gli auguri di Natale e quindi non c’è tempo per le interrogazioni. Promette però la convocazione di un consiglio comunale ad hoc. Ai presenti appare vivida l’impressione di udire le note di “bianco natale” e nessuno della minoranza se la sente di mettere in dubbio la buona fede del sindaco. Si va avanti.

Per quanto riguarda la prima delle due lottizzazioni facciamo presente che, al di là della correttezza formale e quantitativa degli standard realizzati, appare evidente che i criteri di edificazione utilizzati siano tristemente in linea con il “modello labicano”, ossia un criterio di pianificazione urbanistica che non tiene conto delle esigenze dei cittadini in termini di vivibilità, che non si preoccupa di un utilizzo coerente e razionale del territorio, che non cerca di avere una visione organica e di insieme, ma che si limita ad una elargizione dei diritti edificatori, che spesso si accompagna ad uno sfruttamento miope degli spazi a disposizione e che quindi si traduce in un deficit di opere e di infrastrutture di cui pagherà il prezzo l’intera collettività. Basti pensare che una lottizzazione pensata e realizzata solo 15 anni fa - quindi non alla fine dell’ottocento, ma in una situazione sociale praticamente identica a quella attuale - non prevedeva la realizzazione di un elemento fondamentale in un centro abitato come i marciapiedi. Inoltre le strade sono larghe al massimo cinque metri (e spesso meno) e gli spazi destinati agli standard (parcheggi e verde attrezzato) del tutto privi dei requisiti minimi di fruibilità. Però, a quanto pare, formalmente è tutto a posto e ci si accontenta così. Si vota. La maggioranza a favore e l’opposizione, per pudore, si astiene.

Sul secondo punto le valutazioni sono molto simili, anche se, per pure esigenze pratiche, chi ha realizzato le opere ha utilizzato un po’ più di buonsenso. Le strade sono sufficientemente larghe ed i parcheggi ragionevolmente funzionali. Resta il paradosso di una zona industriale appena realizzata e che si trova ad essere già “scomoda”, per essere stata inglobata – di fatto – in piena zona residenziale. Per fortuna che chi ha la responsabilità di questa schizofrenia nel governo del territorio è sempre lo stesso inossidabile gruppo di potere. Si vota dunque. Dodici favorevoli (la maggioranza più Giovannoli e Paris) e due astenuti.

Terzo punto. Scioglimento della convenzione per la gestione associata di segreteria comunale. Decisamente quella di un segretario a mezzo servizio non era proprio la situazione ideale per un comune. Nel mio intervento ricordo che quando era stata approvata la convenzione si era registrata l’opposizione di Armando Zelli che aveva denunciato i possibili disagi che ne sarebbero conseguiti. I fatti gli hanno dato ragione. Noi approviamo convintamente la delibera, cogliendo l’occasione per fugare ogni possibile timore di sfiducia nei confronti del segretario, col quale abbiamo avuto momenti di “scontro”, ma senza mai mettere in dubbio la sua professionalità o correttezza. Il segretario ringrazia. Si vota favorevolmente: tutti (e non capita spesso).

Quarto punto. Concessioni cimiteriali. Una viene ritirata perché sembra necessario un aggiustamento tecnico. Le altre vengono poste in votazione separatamente. Noi dell’opposizione facciamo notare che l’andamento disomogeneo dei costi delle differenti tipologie di spazi cimiteriali finisce col penalizzare proprio i cittadini con maggiori difficoltà economiche (in pratica in proporzione sono aumentati molto di più i costi dei fornetti rispetto agli altri spazi, il cui costo è sostanzialmente immutato). Il sindaco si dice d’accordo ed incarica gli uffici di esaminare la questione. Al voto, comunque, tutti d’accordo (e due).

Quinto punto. Nomina commissione osservazioni alla variante al Piano regolatore Generale. C’è poco da discutere. E’ una commissione che dovrà svolgere un incarico molto importante e delicato e di grande responsabilità. Non a caso per la maggioranza scendono in campo tutti i pezzi grossi (sindaco, vicesindaco, assessore competente e assessore al bilancio). In pratica nelle due commissioni istituite fino ad ora la maggioranza disponeva di otto posti e per occuparli ha utilizzato cinque persone. Noi invece preferiamo distribuire in modo più equilibrato le responsabilità e della commissione fanno parte Spezzano (di diritto, visto che è il referente del gruppo per l’urbanistica) e Giovannoli.

Sesto punto. Modifica del regolamento cimiteriale.

L’intervento sembra di carattere squisitamente tecnico e si spiega con la necessità di rendere comunque vantaggiosa la restituzione degli spazi che non si intende utilizzare. Appare evidente che questa modifica regolamentare rappresenta un ragionevole punto di equilibrio per non penalizzare né il cittadino né l’amministrazione. Per la terza volta si registra l’unanimità. Si vede proprio che Natale è alle porte.

Settimo punto. Bretella Cisterna-Valmontone. Su questo ci sarebbe davvero molto da dire, vista la delicatezza della questione, ma cercherò di attenermi agli aspetti emersi in consiglio. A quanto pare l’amministrazione comunale - dopo aver tanto decantato l’ipotesi della realizzazione del raccordo autostradale tra Cisterna e Valmontone, facendosene gran vanto per il ruolo avuto nella programmazione dell’opera e dopo essersi sperticata in lodi sulle taumaturgiche conseguenze per l’economia locale, nonché per gli effetti di riduzione del traffico e per non si sa quali altri vantaggi per la cittadinanza – si è accorta che quando si realizza un’arteria autostradale e relative opere di connessione alla viabilità ordinaria si infligge una ferita enorme ad un territorio e non è affatto detto che il rapporto costi benefici sia a vantaggio di chi in quel territorio ci vive. Per necessità di sintesi ometterò le mie valutazioni di merito sulla questione, che ho però esposto durante il mio intervento in dibattito generale, ma mi preme sottolineare l’irrazionalità dell’approccio della nostra amministrazione. L’opera in sé si considera “buona” e portatrice di non si sa quali benefici. Quale parte del territorio debba pagarne i costi ambientali dipende sicuramente da valutazioni particolarmente attente ed equilibrate. Bocciato quindi il tracciato della Regione che passa in prossimità di un progetto ASP di proprietà del vice-sindaco e individuato un tracciato che lambisce la proprietà del sindaco senza intaccarne neanche un centimetro quadrato.

Da parte nostra comunque condividiamo il giudizio negativo sul tracciato che attraversa Vallefredda e Paris a nome del gruppo spiega correttamente le ragioni del dissenso e la volontà di individuare un tracciato alternativo, che sia meno dannoso possibile per il territorio. Su questo punto si dibatte perché noi proponiamo delle modifiche al documento che – ad avviso della maggioranza – ne indeboliscono l’impianto complessivo. Alla fine si trova un compromesso che mette d’accordo tutti (o quasi): si dà mandato alla commissione chiamata ad esaminare le osservazioni al PRG (punto cinque) di valutare la possibilità di “aggiustare” il tracciato già individuato dal comune (quello della variante). Per la circostanza la commissione viene allargata ad un consigliere di maggioranza e ad uno di opposizione. Per noi il rappresentante è Paris, la maggioranza deciderà con calma. Si va al voto. Tutti d’accordo a parte il sottoscritto. Mi astengo e spiego nel mio intervento le ragioni della diversa posizione rispetto al gruppo consiliare. Comprendo e in parte condivido l’approccio pragmatico della mia parte politica, che, pur essendo contraria all’opera, ritiene di dover lavorare per la riduzione del danno conseguente alla realizzazione dell’infrastruttura, ma ritengo che una nuova infrastruttura viaria sia non solo inutile, ma anche dannosa per il nostro territorio e per il sistema paese, che dovrebbe – anche in attuazione del libro bianco dell’Unione Europea sui trasporti – puntare ad un riequilibrio modale tra gomma e rotaia, mentre questa opera andrebbe esattamente nella direzione opposta. Decido quindi, per coerenza, di astenermi. Colgo l’occasione inoltre per annunciare che organizzeremo un’ iniziativa pubblica per discutere della questione e inviteremo anche esponenti regionali.

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