MOZIONE
Il consiglio comunale di Labico, premesso che:
• il Consiglio Regionale del Lazio, in data 18/01/2012 ha approvato il
Piano di gestione dei rifiuti del Lazio;
• la discarica di Malagrotta dovrebbe essere chiusa entro pochi mesi;
• il dibattito politico in corso non lascia presagire un mutamento di
rotta nella gestione dei rifiuti e che viene ipotizzata l'apertura di
nuove discariche e la costruzione di un ennesimo inceneritore;
• l'impatto depressivo che tali opere producono nei territori sui quali
ricade la sventura di dover subire l'apertura di nuove discariche o la
realizzazione di impianti di incenerimento, con le conseguenti
svalutazioni immobiliari, la distruzione di vocazioni di produzione
agro alimentare e l'inevitabile diminuzione delle potenzialità
turistiche e culturali dei luoghi;
• tale piano contravviene a tutte le indicazioni contenute nelle
normative comunitarie e nazionali nel campo della gestione dei
rifiuti;
• il piano prevede un ulteriore, pericoloso e non sopportabile
appesantimento della già fortemente compromessa situazione
ambientale del territorio dell'Alta Valle del Sacco, con un
potenziamento abnorme del Centro di TMB di Castellaccio;
ritenuto urgente che Roma Capitale investa le risorse necessarie
affinché i propri rifiuti vengano riciclati e non conferiti in discarica o
inceneriti sul territorio di altri comuni laziali, e che l'azienda
municipale AMA modifichi rapidamente il proprio piano industriale in
modo da rispettare gli obiettivi posti in sede europea e già recepiti
dalla legislazione nazionale.
Tenuto conto che:
• una ulteriore politica gestionale dei rifiuti basata essenzialmente
sul metodo dell'incenerimento o del versamento in discarica
produce un pesante inquinamento atmosferico, del suolo e del
sottosuolo (come dimostrano i risultati allarmanti delle indagini
relative al territorio limitrofo la discarica di Malagrotta) o
sull'aria circostante gli impianti di incenerimento;
• tali fonti di inquinamento sono altamente cancerogene ed innalzano
il tasso di mortalità dovuto a patologie oncologiche;
• le esperienze più avanzate di gestione del ciclo dei rifiuti
dimostrano che il metodo più vantaggioso per la collettività in
termini economici, occupazionali, di rispetto dell'ambiente e
tutela della salute pubblica è il riciclaggio degli stessi;
• tutte le Istituzioni pubbliche, hanno il dovere di contribuire con
determinazione alla riduzione dell'inquinamento atmosferico, del
suolo e del sottosuolo per perseguire una reale e concreta tutela
della salute pubblica.
Visto:
1) il D.Lgs n. 152 del 3 aprile 2006, Parte Quarta “Norme in materia di
gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati” ed in particolare l’art.
179 che dispone che le pubbliche amministrazioni debbano perseguire in
via prioritaria iniziative dirette a favorire la riduzione e la prevenzione
della produzione e della nocività dei rifiuti;
2) il D.Lgs n. 152 del 3 aprile 2006, Parte Quarta “Norme in materia di
gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati” ed in particolare l’art.
180 che, al fine di promuovere in via prioritaria la prevenzione e riduzione
della produzione di rifiuti dispone che le iniziative di cui all’art. 179
riguardino in particolare:
a) la promozione di strumenti economici, eco-bilanci, sistemi di
certificazione ambientale, analisi del ciclo di vita dei prodotti, azioni di
informazione e sensibilizzazione dei consumatori, l’uso di sistemi di
qualità, nonché lo sviluppo del sistema di marchio ecologico ai fini della
corretta valutazione dell’impatto di uno specifico prodotto sull’ambiente
durante l’intero ciclo di vita del prodotto;
b) la previsione di clausole di gare d’appalto che valorizzino le capacità e
le competenze tecniche in materia di prevenzione della produzione di
rifiuti;
c) la promozione di accordi e contratti di programma o protocolli d’intesa
anche sperimentali finalizzati, con effetti migliorativi, alla prevenzione ed
alla riduzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti;
3) l’art 198 del Decreto Legislativo 152/06 che attribuisce ai Comuni la
gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti urbani assimilati con particolare
riferimento alle modalità del servizio di raccolta, trasporto e
smaltimento;
attesa la necessità di salvaguardare gli interessi pubblici connessi
all’ambiente attraverso una progressiva e significativa riduzione delle
quantità di rifiuti indifferenziati destinati allo smaltimento in discarica
ed un incremento della raccolta differenziata dei rifiuti urbani ed
assimilati per il mantenimento e miglioramento degli obiettivi fissati
dall’art. 205 del succitato D.Lgs. n.152/06 che prevede in particolare il
raggiungimento per l’anno 2012 almeno il 65% di raccolta differenziata;
considerati gli obiettivi delle normative nazionali che fissavano al 65%, la
percentuale minima di raccolta differenziata da assicurare entro il 31
dicembre 2012 e per gli anni successivi al 2011, la percentuale minima di
raccolta differenziata da assicurare sarà stabilita con decreto del
Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentita la
Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le
province autonome di Trento e di Bolzano, in vista di una progressiva
riduzione della quantità di rifiuti inviati in discarica e nella prospettiva di
rendere concretamente realizzabile l'obiettivo “Rifiuti zero”;
• l’art. 42 del D. Lgs. 267/00;
Considerato che:
• si sono realizzate alte “rese” percentuali di raccolta differenziata
nei Comuni "virtuosi" dove è in corso di svolgimento il sistema di
raccolta dei rifiuti urbani ed assimilati in modalità “porta a porta”;
• a livello nazionale sono state già assunte deliberazioni di attuazione
del percorso “Rifiuti zero”, come nei comuni di Capannori e di
Porcari in provincia di Lucca;
• a livello internazionale molte città hanno assunto il percorso verso
“Rifiuti zero” alla data del 2020 attraverso la definizione di atti
deliberativi e di concreti strumenti operativi volti a scoraggiare
l’incremento dei rifiuti e lo smaltimento in discarica e volti a
favorire, oltre ad iniziative di generalizzata estensione della
raccolta differenziata, anche la “responsabilità estesa dei
produttori” con la quale coinvolgere fattivamente il “mondo
produttivo” nell’assunzione di “produzioni sempre più pulite ed in
grado di “incorporare” i costi ambientali delle merci prodotte;
• un’attenta politica di gestione dei rifiuti che punti alla loro
prevenzione, al riuso, al massimo recupero di beni e materiali si pone
in linea anche con gli obiettivi di generalizzare la diminuzione dei
“gas serra” resa sempre necessaria e stringente da “accordi
internazionali” che puntano ed obbligano i governi a “Tagliare” le
emissioni di CO2 legate anche alla produzione dei beni di consumo a
partire dagli imballaggi;
• l'incremento della raccolta differenziata potrebbe favorire la
messa in moto, sul territorio dell'Alta Valle del Sacco, di attività di
forte riduzione del pesante impatto ambientale;
• la raccolta differenziata "porta a porta" è in grado di incrementare
gli occupati nel servizio;
esprime l’unanime e netta contrarietà al Piano Regionale dei Rifiuti, con
particolare riferimento ad ogni eventuale ipotesi di realizzazione di un
polo integrato per lo smaltimento nell'area dell'alta Valle del Sacco, a
partire dal potenziamento del centro TMB di Castellaccio, alla
realizzazione del centro TMB di Colleferro, alla proroga dell'attività della
discarica di Colle Fagiolata, all’inserimento di Paliano ed Anagni nell’ATO
di Roma.
IMPEGNA L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE
1. Ad adottare tutte le iniziative e le procedure per "impedire" che sul
territorio comunale trovino spazio azioni in chiaro contrasto con un
sano ed efficace piano di rifiuti di cui al punto 2), respingendo in
toto quanto previsto dal Piano Regionale dei Rifiuti approvato dal
Consiglio Regionale del Lazio, con particolare riferimento alle
determinazioni riguardanti il nostro territorio (potenziamento TMB
Castellaccio, realizzazione TMB Colleferro, prosecuzione attività
discarica Colle Fagiolara);
2. ad intraprendere il percorso verso il traguardo dei “Rifiuti Zero”
entro il 2020 stabilendo per il 2012 il raggiungimento del 65% di
raccolta differenziata e per il 2016 il 75%;
3. Per il raggiungimento di tali obiettivi il Consiglio Comunale dà
mandato alla Giunta Municipale di estendere a tutti i quartieri e le
frazioni del territorio comunale la modalità di raccolta “Porta a
Porta” dei rifiuti urbani ed assimilati;
4. Impegna il Sindaco e la Giunta a verificare la possibilità di
migliorare il sistema tariffario nel senso di adeguarlo ad una sempre
più concreta rispondenza all’effettiva quantità di rifiuti prodotti
dalle utenze domestiche e non domestiche
5. di realizzare un centro comunale per la riparazione e il riuso dove
beni durevoli e imballaggi possano essere reimmessi nei cicli di
utilizzo ricorrendo eventualmente anche all’apporto di cooperative
sociali e al mondo del volontariato;
6. dare mandato alla Giunta Municipale affinché intraprenda tutti gli
sforzi per minimizzarne i flussi di rifiuti, favorendo, anche in ambito
di programmazione provinciale la realizzazione di impianti “a freddo”
di ulteriore selezione in grado di recuperare ancora materiali
contenuti nei residui ed in grado di orientare costanti iniziative di
riduzione volte a “sostituire” oggetti e beni non riciclabili o
compostabili;
7. di dare mandato alla Giunta Municipale di adoperarsi negli confronti
degli Enti Competenti affinché i rifiuti-residui prodotti sul
territorio comunale non vengano avviati ad incenerimento sul
territorio della nostra Provincia come previsto dal piano provinciale
dei rifiuti;
8. di istituire l’“Osservatorio verso Rifiuti Zero” che abbia il compito
di monitorare in continuo il percorso verso Rifiuti Zero indicando
criticità e soluzioni per rendere il suddetto percorso verificabile,
partecipato e costantemente in grado di aggiornarsi anche alla luce
dell’evolversi del quadro nazionale ed internazionale.
TULLIO BERLENGHI
MAURIZIO SPEZZANO