E’ decisamente imbarazzante l’arroccamento del Sindaco il quale, non
pago di avere gestito nel peggiore dei modi (tralasciamo, per carità di patria,
l’amministrazione del Comune negli ultimi vent’anni) i danni causati dalla sua
incapacità di programmazione culminati con il salasso dei depuratori e il
maldestro tentativo di porvi rimedio con la funesta operazione delle “cartelle
pazze”, si permette anche di replicare con minacciosa protervia a chi chiede –
legittimamente – un confronto pubblico sulla vicenda, adducendo motivazioni
risibili e pretestuose. Propongo quindi ai consiglieri comunali che abbiano a
cuore la democrazia e la partecipazione di promuovere un atto in base al quale
il Sindaco non potrà negare la convocazione del Consiglio comunale: una mozione
di sfiducia. Non sarà necessario che i promotori la votino, una volta in
consiglio comunale. E’ però importante utilizzare uno strumento che consenta di
portare un tema così importante nella sede istituzionale naturale, ossia il
consiglio comunale, dove ogni eletto potrà esprimere la propria posizione, con la massima
libertà e con la massima trasparenza. Sarebbe un atto dovuto e non dovrebbe neppure
essere necessaria una esplicita richiesta. Metto a disposizione di chi voglia
farsene carico una bozza di mozione. Per il deposito sono necessarie tre firme
(almeno 2/5 dei consiglieri comunali) e il consiglio deve essere convocato non
prima di 10 giorni e non più tardi di 30 giorni dalla presentazione.
Proposta di mozione di sfiducia
I sottoscritti consiglieri
comunali chiedono, ai sensi dell’articolo 52 del d.lgs. n. 267 del 2000 e dell’articolo
45 dello Statuto del Comune di Labico, la convocazione del comunale nei termini
stabiliti dalle sopra citate disposizioni al fine di discutere e mettere in
votazione la seguente mozione di sfiducia:
Il consiglio comunale di Labico
premesso che:
-
Il … 2012 Alfredo Galli è stato eletto, per la
terza volta, sindaco di Labico;
-
Alfredo Galli ha ricoperto incarichi importanti
nell’amministrazione comunale in maniera pressoché ininterrotta a partire dal 1985;
-
ad aprile 2012 è stato disposto il sequestro dei
due depuratori di Labico situati in località Pantano e Fontana Marchetta,
determinando la necessità di provvedere allo smaltimento dei liquami attraverso
il ricorso ad autocisterne;
-
il costo complessivo del periodo durante il
quale non è stato possibile utilizzare i depuratori è stato di circa 5 milioni
di euro, che sono stati inseriti nella contabilità comunale come debiti fuori
bilancio;
-
l’amministrazione comunale guidata da Alfredo
Galli ha ritenuto che attraverso la gestione ordinaria non fosse possibile
raggiungere l’equilibrio contabile e che l’ammontare esorbitante dei debiti
avrebbe portato il Comune al dissesto finanziario;
-
conseguentemente il sindaco, Alfredo Galli, ha
presentato al consiglio comunale la proposta di avvalersi della procedura di
riequilibrio finanziario pluriennale, introdotta nel nostro ordinamento dal
d.l. n. 174 del 2012, con l’inserimento di tre nuovi articoli al Testo Unico
degli Enti Locali;
-
la procedura in questione sostanzialmente
consente agli enti che si trovino in una situazione di “predissesto” di
redigere un piano della durata massima di dieci anni - da sottoporre a verifica
da parte del Ministero dell’interno e della Corte dei Conti – attraverso il
quale indicare tempi e modalità di raggiungimento dell’equilibrio di bilancio;
-
l’ipotesi era stata presentata alla cittadinanza
come l’unica soluzione possibile per non gravare ulteriormente i cittadini e il
consiglio comunale di Labico, con una prima delibera del 27 dicembre 2013, ha
approvato l’avvio della procedura, mentre, con una seconda delibera del 17
marzo 2014, ha approvato il documento contabile finalizzato al riequilibrio
finanziario;
-
in pratica l’amministrazione guidata da Alfredo
Galli ha stabilito che per far fronte all’enorme massa debitoria accumulata a
seguito della vicenda dei depuratori – a cui è stato aggiunto il riconoscimento
di altri debiti fuori bilancio – oltre a portare le aliquote dei tributi locali
in prossimità del livello massimo consentito si sarebbe puntato
sull’affidamento ad un soggetto terzo il supporto nell’attività di controllo e
recupero dell’evasione;
-
a seguito della gara indetta, il Comune ha
affidato alla società A&G il servizio di supporto tecnico ed affiancamento
all’ufficio tributi per l’accertamento e la liquidazione delle principali
imposte di competenza locale;
-
la società affidataria, dopo una prima indagine
sulla consistenza del patrimonio edilizio, e l’elaborazione delle banche dati
disponibili ha elaborato un elenco di situazioni irregolari che ha fornito
all’amministrazione comunale affinché procedesse all’avvio degli avvisi di
pagamento;
-
nonostante l’incredibile quantità di situazioni
segnalate – quasi 10mila – e l’enorme valore complessivo del credito che il
comune vanterebbe nei confronti dei cittadini – quasi 12 milioni di euro, per
un importo medio di 2000 euro per ogni residente a Labico, compresi i bambini –
il sindaco Alfredo Galli, informato dalla ditta, non ha espresso perplessità
sulla gravità della situazione e non si è preoccupato delle possibili
conseguenze che l’invio delle 9538 missive avrebbe causato alla popolazione;
-
i primi giorni di gennaio ai cittadini di Labico
sono iniziati ad arrivare gli avvisi di accertamento, creando una diffusa
situazione di allarme e preoccupazione;
-
sono emersi immediatamente una quantità
patologica di errori di ogni genere: calcoli imprecisi, proprietà inesistenti,
misurazioni inesatte delle superfici, richieste di imposte già pagate o
comunque non dovute;
-
la questione è stata tempestivamente segnalata
sia dai cittadini, sia dai consiglieri di minoranza, che hanno chiesto
immediatamente spiegazioni ed interventi risolutivi al Sindaco, anche
attraverso la sottoscrizione di una petizione, che ha raccolto oltre 1500 firme;
-
l’amministrazione guidata dal Sindaco Galli ha
affrontato la situazione in modo del tutto inadeguato, attraverso comunicazioni
istituzionali vaghe e contraddittorie, che, anziché chiarire la situazione e
rassicurare i cittadini, hanno aumentato il clima di preoccupazione e di
incertezza;
-
il tono con cui sono state redatte le
comunicazioni ha talvolta superato il confine dello stile istituzionale, che si
vorrebbe asciutto ed imparziale, per scadere in uno stile bilioso e
provocatorio, condito da incomprensibili allusioni e minacce nei confronti dei
cittadini;
-
appare evidente che, pur nella sua gravità,
quello sopra descritto è solo l’ultimo di lunga serie di atti posti in essere dal
sindaco che stanno minando alla base il rapporto di fiducia e rispetto tra il
primo cittadino e la comunità labicana ed è altrettanto evidente che ad Alfredo
Galli ormai manchino del tutto la serenità e l’autorevolezza necessari a
proseguire nel difficile compito di guidare il paese, soprattutto in un
frangente così delicato;
esprime la propria sfiducia al
Sindaco di Labico.
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