Da quando, con l’afflato di
democrazia degno di Goebbels e la predisposizione alla trasparenza tipica del
Ku Klux Klan, Alfredo Galli ha vietato la registrazione dei consigli comunali
e, col rispetto per i cittadini che lavorano tipico di chi non ha mai avuto
questa sventura, ha deciso di convocarli in giorni e orari lavorativi, è
davvero difficile formarsi un’opinione su quello che succede nei palazzi del
potere labicano, visto che le fonti sono necessariamente di parte (maggioranza
e opposizione) o di presunte testate giornalistiche che non fanno certo
dell’imparzialità la propria ragione di vita. Eppure, tra le austere mura di
Palazzo Giuliani, si prendono decisioni rilevanti per i cittadini e sarebbe
molto importante sapere quali sono e in che modo condizionano la vita dei
cittadini labicani. Si pensi, ad esempio, all’ultimo consiglio comunale, nel
quale è stato approvato un unico atto deliberativo. La convocazione riporta in
modo asettico il titolo dell’atto: “Approvazione del piano di riequilibrio finanziario
pluriennale 2013-2022 ai sensi dell’articolo 243-bis e seguenti d.lgs.
267/2000”. Buracratese puro. Lontano anni luce dalla percezione del cittadino.
Così, a prima vista, sembrerebbe quasi una sorta di atto dovuto, un
provvedimento contabile di quelli previsti dalla normativa (“ai sensi
dell’articolo…”), di modesta rilevanza all’atto pratico… E invece? Invece
l’atto che il consiglio comunale ha approvato lunedì 17 marzo 2014 è un atto di
straordinaria importanza per il futuro della nostra piccola città. Ho già avuto
modo di illustrare genesi e funzionamento di questo strumento amministrativo ( 27 dicembre 2013 e 28 dicembre 2013) e di come il nostro sindaco abbia deciso di utilizzarlo. Vorrei però provare a
mettermi nei panni di un comune cittadino, possibilmente non prevenuto, che
decida di informarsi sull’attività amministrativa del proprio comune. Ovviamente
cosa può fare il nostro malcapitato cittadino? L’unica fonte possibile di
informazione (teoricamente neutra) è il sito istituzionale del Comune. Con
google ci mette pochi secondi a trovare l’indirizzo e va subito in home page,
dove vede scorrere le ultime notizie. Si sofferma sulla più recente, il cui
titolo recita: “Approvato il piano di riequilibrio finanziario. Debito ridotto
a 2 milioni e 900 mila euro”. Perbacco! Due notizie positive in una sola riga,
pensa il nostro ingenuo cittadino. Ora, cliccando sul titolo, è in grado di
ottenere qualche informazione in più. Ed è così che si trova di fronte a testo
predisposto in pieno stile “stampa e propaganda” dei bei tempi andati.
Lanciamoci così in una rapida esegesi del testo…
In
un consiglio comunale durato diverse ore è stato approvato a maggioranza il
piano di riequilibrio finanziario del Comune di Labico. Un passaggio cruciale
dell’amministrazione
Galli che dovrebbe
portare ad una soluzione definitiva l’annoso problema del sequestro dei
depuratori. Problema con il quale l’amministrazione si sta scontrando
quotidianamente sin dal giorno dopo della vittoria elettorale.
L’azione amministrativa di Galli
sembra un atto di eroismo – notare il “passaggio cruciale” e la “soluzione
definitiva” - peccato per quel condizionale (dovrebbe) che, con un rigurgito di
sincerità, fa capire che non ci credono neppure loro. Al secondo periodo
l’inevitabile balla (è una dote naturale): il sequestro dei depuratori è
avvenuto prima della “vittoria” elettorale, tant’è che le prime ordinanze le ha
firmate Giordani. Meglio precisare che chi ha amministrato il paese è lo stesso
identico gruppo di potere da circa vent’anni.
Il
punto sulla situazione è stato fatto dal sindaco Alfredo
Galli che ha
letto una lunga relazione dettagliata nella quale ha spiegato passo per passo
tutto quello che è successo. Ora la Corte dei conti avrà 90 giorni di tempo per
dare l’ok definitivo e per scongiurare il commissariamento.
“Scongiurare il commissariamento”
sembra far capire che sarebbe una iattura per il paese. Forse è vero il
contrario: la vera iattura di questo paese è avere avuto degli amministratori
che hanno portato Labico al
disastro.
“Abbiamo
deciso dopo il consiglio comunale del 27 dicembre 2013 di ricorrere alla strada
del riequilibrio di bilancio. Da due anni stiamo gestendo una situazione
veramente difficile per quanto riguarda il debito creato dal sequestro dei
depuratori.
Anche qui sembra che il
“sequestro dei depuratori” sia una sorta di calamità piombata sull’incolpevole
amministrazione comunale, come un meteorite o un terremoto. Peccato che i
depuratori siano stati sequestrati perché non rispettavano le norme vigenti. E
la responsabilità politica e amministrativa è da attribuire a chi ha trascorso
gli ultimi due decenni nelle stanze dei bottoni.
In
questi tempi duri a livello socio economico chiedere ulteriori sforzi ai
cittadini non è facile.
No, che non è facile. Però
saranno gli unici a pagare. Non certo gli amministratori il cui stipendio è
l’unica voce di bilancio che non viene ridotta dai tagli.
Prima
di tutto abbiamo voluto risolvere l’empasse ambientale che si era creata e da
subito abbiamo avuto 200 mila euro dalla Regione per i lavori di messa a norma
dei due impianti comunali ed abbiamo attivato un mutuo di 600 mila euro con la
BCC.
L’”empasse ambientale”? Stiamo
scherzando? Non si può definire “empasse” (e magari voleva dire “impasse”) una
chiara violazione della normativa ambientale, che comporta danno agli
ecosistemi e rischio per la salute dei cittadini. Stiamo parlando di reati
gravissimi (ambientali ed amministrativi) che non possono essere derubricati in
modo così superficiale.
A
settembre avevamo terminato i lavori di adeguamento ai limiti tabellari ma poi
sono passati altri 8 mesi per la concessione delle autorizzazioni con un
ulteriore aggravio per tutti i nostri cittadini.
Ecco. Guarda quanto sono stati
bravi. Lasciamo perdere gli anni di ritardo con cui hanno affrontato il
problema, ma quando hanno, finalmente, avviato la pratica hanno dovuto
attendere l’esito dell’iter procedurale. Dannata burocrazia!
Questa
che stiamo per intraprendere è la soluzione migliore e meno dannosa nonostante
le critiche senza senso dell’opposizione. Da oltre 4 milioni di debiti con le
ditte che hanno smaltito i liquami siamo arrivati a 2 milioni e novecento mila
euro e vi è la possibilità di una ulteriore riduzione.
Che la soluzione sia la migliore
è tutto da dimostrare. Il fatto che ci sia stata una riduzione dei costi fa temere
che magari fossero gonfiati. Ma non è che possiamo rallegrarci per lo sconto di
un milione di euro. Noi siamo preoccupati per il fatto di doverne pagare
comunque quasi quattro.
Il
dissesto non sarebbe stato una soluzione giusta per il bene del nostro paese
perché avrebbe portato ulteriori tasse ed il blocco di ogni attività ed
iniziativa amministrativa.
No, Alfredo Galli. Tu non hai
titolo per parlare di “bene del paese”, visti i danni che hai causato al paese.
La sensazione è che chi a rimetterci con il commissariamento sarebbero solo gli
amministratori, che perderebbero i loro emolumenti e quel pizzico di potere a
cui sono pervicacemente attaccati. Il “bene del paese” è altro.
Il
comune ha deciso di auto commissariarsi riducendo al massimo tutte le spese in
modo da abbattere il debito per il massimo possibile e spalmandolo su più anni,
fermo restando che i debiti derivanti da responsabilità di terzi (vedi le
aziende che gestivano i depuratori) verranno fatti pagare a chi di dovere.
Sì, ridurre tutte le spese,
tranne gli stipendi di sindaco & soci. Ok, il debito viene spalmato.
Peccato che a causarlo non siano stati i cittadini, ma siano loro a pagarlo.
Per quanto riguarda le responsabilità, la lista Legalità e
Trasparenza aveva chiesto due anni fa l’avvio di un’azione di rivalsa. Perché
non è stato fatto subito? Il dubbio è che, per inconfessabili ragioni,
l’amministrazione abbia preferito attendere.
C’è
stato un abbattimento dei costi sulla gestione dei rifiuti che è passato da 1
milione e duecento mila euro ad un milione di euro l’anno con un risparmio di
200 mila euro, ma purtroppo ci sono stati oltre 240 mila euro di trasferimenti
in meno dallo Stato.
Non c’è stato un abbattimento dei
costi, ma una riduzione del servizio. Sono bravi tutti a risparmiare così.
Abbiamo
fatto tutto il possibile per salvare il nostro paese e non ci fermeremo davanti
a nulla.
La frase esatta è “abbiamo fatto
tutto il possibile per affossare il paese e non ci fermeremo davanti a nulla”.
Sì, è vero, non si fermano davanti a nulla. In questa circostanza, non so se è
un merito.
P.S. - Proprio oggi è stata pubblicata la delibera di consiglio. Avremo modo di riparlarne.
Se ho ben capito entro 90 giorni la corte dei conti dovrà pronunciarsi su: commissariamento si o commissariamento no.
RispondiEliminaNon potremmo nel frattempo fare una raccolta di firme e mandarla alla stessa corte dei conti per spostare l'ago della bilancia?
La Corte dei Conti è un organo giurisdizionale e non credo sia utile una raccolta di firme. Penso però che sia importante mandare una memoria in cui si mettano in evidenza le responsabilità dell'amministrazione e le evidenti criticità del piano di rientro predisposto dal sindaco e dalla giunta.
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