A pochi giorni dal voto arriva
l’Agorà numero 7. Siamo l’unica lista che non si limita a fare propaganda, ma
che cerca di fare anche informazione ed approfondimento. Noi non abbiamo un
finto giornalino informativo pagato con i soldi dell’amministrazione pubblica,
né abbiamo le risorse economiche (la cui consistente presenza dovrebbe destare
qualche perplessità…) per costose brochure patinate infarcite di ambiziosi
slogan. Noi abbiamo dalla nostra soprattutto il nostro lavoro degli ultimi
cinque anni, la nostra coerente determinazione a proseguire un progetto di vera
alternativa all’attuale maggioranza, la nostra capacità di raccontare a chi ha
voglia di essere informato la vita amministrativa del nostro paese. Lo stiamo
facendo incessantemente da cinque anni. E, negli ultimi due, la nostra informazione
si è arricchita di un’informazione video sul web (il “TG LOV”, www.vimeo.com/labico) che sta avendo uno
straordinario successo. E, non a caso, siamo stati i primi ad occuparci
dell’ultima vicenda di cui è responsabile l’amministrazione uscente: il
sequestro dei depuratori. Una vicenda che è stata gestita con la medesima
approssimazione con cui questa classe politica sta governando il paese da
trent’anni, magari con qualche cambio di equilibri tra maggioranza ed
opposizione, ma con una preoccupante sintonia sulle scelte più devastanti per
il paese, in particolare quelle urbanistiche. Non è un caso che si sappia ben
poco su quello che sta succedendo e la nostra unica fonte di informazioni sono
proprio le deliranti dichiarazioni del sindaco, che – pur dovendone riconoscere
la piena responsabilità sul piano giuridico – ha tutta l’aria di essere
costretto a fare da capro espiatorio per colpe che non possono essere certo
interamente sue. Il problema di fogne e depurazione esiste da almeno dieci anni
e c’è chi – come noi – lo sta segnalando da tempo. Non mi pare che Giordani
abbia amministrato in solitudine il paese negli ultimi vent’anni, ossia da
quando è partita la variante al piano regolatore che ha consentito di
triplicare la popolazione e che – se ci fosse stata un’amministrazione
responsabile – avrebbe dovuto essere accompagnata dall’adeguamento di tutti i
servizi (marciapiedi, parcheggi, strade, illuminazione, scuole,
approvvigionamento idrico, fogne, impianti di depurazione). Cosa che non è
avvenuta in maniera soddisfacente in nessuno di questi ambiti. Eppure c’è chi ha
avuto il coraggio di proporre e adottare un’ulteriore variante per un nuovo
raddoppio della popolazione. Noi siamo l’unica lista che non ha, al suo
interno, sostenitori di questa politica sviluppista e suicida. Siamo
consapevoli, d’altro canto, che – alla luce di quanto sta succedendo – non sarà
facile avviare il già difficile lavoro di “rinascita” (sociale, culturale,
urbanistica) di un paese sfruttato per interesse e dimenticato dalla politica.
Sappiamo bene che a Labico serve un curatore fallimentare che amministri
l’elevato rischio che si arrivi al dissesto finanziario. Una prospettiva
drammatica, perché un paese reso immobile da speculazioni e interessi potrebbe
pagare un prezzo altissimo a causa di chi ha governato in questi ultimi
decenni. Un prezzo troppo alto per l’unica colpa di avere riposto la propria
fiducia nelle persone sbagliate. Noi – da amministratori o da cittadini, non
importa – ci costituiremo parte civile nei confronti di chi ha la
responsabilità non solo giuridica, ma anche morale, di questa pesante eredità.
Eppure in questa contesa
elettorale ci sono tutti, ma proprio tutti, coloro i quali hanno determinato
questa situazione. Si sono un po’ rimescolati, ma sono tutti lì, a proporsi
come i risolutori dei problemi che loro stessi hanno causato. E’ come se tutti
noi fossimo su un autobus senza freni lanciato a folle velocità in una discesa
e, a contendersi il posto di guida, ci fossero le stesse persone che ci hanno
portato in una così poco piacevole situazione. Il primo istinto sarebbe quello
di lanciarli dal finestrino. Probabilmente non risolverebbe il problema, ma
all’interno dell’autobus si respirerebbe subito un altro clima. Ma, niente
niente, qualcuno ha aperto il finestrino?
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