Nella vita si fanno scelte in
continuazione. Spesso queste scelte sono soggette a meccanismi di tutela che ci
impediscono di commettere errori grossolani. Se, ad esempio, decidiamo di
acquistare un’automobile, sarà difficile immaginare che quanto acquisteremo non
sia in grado di soddisfare l’esigenza per cui l’abbiamo comprata: spostarsi.
Questo dipende da una legislazione di garanzia per i consumatori e da altri
strumenti che ci rendono meno vulnerabili. La mia automobile potrà non essere
esattamente quello che immaginavo, ma sarà certamente in grado di portare me e
la mia famiglia ovunque mi serva. Impossibile “sbagliare”, basta farsi un’idea
sulle caratteristiche più importanti, decidere il colore e qualche optional e
il gioco è fatto. Ciò nonostante la scelta di un’automobile avviene dopo una
lunga e ponderata valutazione di moltissimi dettagli, anche di modestissimo
rilievo. Fa un po’ parte del piacere dell’acquisto, ma rimane qualcosa che
riguarda una porzione di tempo che si spera modesta della nostra esistenza.
Ognuno di noi – soprattutto se usa la macchina per recarsi al lavoro – sarà ben
contento di trascorrere meno tempo possibile nell’abitacolo…
Una scelta – importante, anche se
spesso non ce ne rendiamo conto – a cui siamo chiamati è quella che riguarda
“chi” ci dovrà governare. Un aspetto fondamentale è che, in questo caso, non ci
sono forme di tutela. Se decideremo di affidare il nostro paese, la nostra
vita, il nostro futuro, ad un perfetto cretino o ad un affarista senza
scrupoli, non avremo (quasi) scampo. Ci toccherà sorbirci lui e la sua politica
(abborracciata o intrallazzona fa poca differenza) per i prossimi cinque anni.
Questa mancanza di un “paracadute” dovrebbe renderci più attenti nel prendere
una decisione. Non è facile, mi rendo conto, ma con un po’ di buona volontà
alcune cose si possono capire. Ci vuole la giusta cautela che si utilizza
quando le transazioni sono, come dire, “a rischio bidone”. Dipende dalle
situazioni. Se compro una radiolina in un negozio, probabilmente non sentirò
l’esigenza di aprire neppure la scatola, mentre, se la acquisto da un tizio in
mezzo alla strada, probabilmente farò qualche verifica sullo stato di salute
del prodotto. Ecco, in politica sarebbe necessaria una qualche precauzione
aggiuntiva e cercare di approfondire la conoscenza, basandosi non solo sui
programmi (spesso molto ambiziosi e quasi utopici), men che meno sulle promesse
(quante ne sentirete le prossime settimane), ma cercare di capire qualcosa di
più sulla storia politica e sulla competenza dell’interlocutore. Diffidare di
chi ha una certa propensione a cambiare casacca con troppa disinvoltura e di
chi appare evidentemente digiuno di questioni amministrative, specialmente se
vanta una certa esperienza politica. L’essere rimasto digiuno per tanto tempo
su certe cose potrebbe voler dire che è dotato di grande appetito su altre. E
non è affatto rassicurante…
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