Ecco l'articolo pubblicato su Terra del 20 ottobre 2010.
Il 22 e il 23 ottobre, in sei comuni del Lazio verrà presentato “L’ANTICASTA. Il libro dell’Italia che funziona”: Albano Laziale, Genzano di Roma, Aprilia, Ostia, Labico e Zagarolo.
Marco Boschini e Michele Dotti racconteranno il loro viaggio nei comuni virtuosi italiani per far capire che un altro modo di vivere il proprio territorio e soprattutto amministrarlo è possibile.
Il titolo probabilmente inganna. La prima sensazione è, infatti, di avere a che fare con l’ennesimo – anche se non sono mai abbastanza – libro-denuncia del malaffare e della malapolitica. E’ il prefisso “anti” a indurre in errore, a far pensare che l’approccio degli autori sia quello di essere “contro”. Nel libro invece non si parla di ciò che non funziona, come nel celebre saggio “La Casta” (ai cui autori, peraltro, viene scritta una lettera all’interno del libro), ma si preferisce parlare di ciò che funziona, con amministrazioni oneste, capaci ed efficienti. E sono le cosiddette amministrazioni a cinque stelle, i comuni virtuosi, quelli cioè in cui chi governa fa funzionare la cosa pubblica senza ricorrere alla svendita del territorio, che troppo spesso si accompagna a speculazioni e malaffare.
E’ interessante notare che le buone pratiche realizzate dai comuni virtuosi sono quasi sempre caratterizzate dall’attenzione all’ambiente, alla salute ed alla qualità della vita. In pratica per far parte di quella che gli autori definiscono “l’Italia che funziona” bisogna sì essere onesti e competenti, ma, per forza di cose, si dovrà ricorrere a politiche di sostenibilità ambientale. Non per scelta ideologica, ma per convenienza amministrativa. Infatti, i cinque criteri di assegnazione – le cinque stelle – della “patente” di comune virtuoso sono: gestione del territorio, impronta ecologica, modello di sviluppo, mobilità sostenibile, nuovi stili di vita.
La conferma arriva dalle tantissime “buone pratiche” che vengono descritte nel libro, alcune delle quali riguardano tre comuni del Lazio: Corchiano e Oriolo romano in provincia di Viterbo e Pofi in provincia di Frosinone. A Corchiano i vigili hanno l’ordine di andare in bicicletta, gli scuolabus sono alimentati a biodiesel derivato dall’olio usato per friggere e il regolamento edilizio comunale impedisce di costruire case che non rispettino regole di risparmio ed efficienza energetica. Anche Oriolo Romano e Pofi sono ottimi esempi di buona qualità amministrativa. Questi paesi hanno raggiunto un’ottima percentuale di raccolta differenziata, hanno realizzato iniziative per facilitare l’uso dell’acqua pubblica piuttosto che l’uso di bottiglie di plastica, hanno promosso le energie alternative e quasi eliminato l’uso dei sacchetti di plastica.
Agli autori piace la metafora del contrasto tra il silenzio della foresta che cresce (i comuni virtuosi) e il fragore dell’albero che cade (la cattiva amministrazione). L’immagine è bella e suggestiva, ma c’è sempre il timore che il contrasto sia, ed ancor più evidente, tra il silenzio dei pochi alberi che crescono e il (molto) fragore dell’intera foresta che cade. Speriamo che il tour di Dotti e Boschini aiuti ad invertire le proporzioni.
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