Al Sindaco del comune di Labico
All’assessore ai lavori pubblici
Oggetto: fuoriuscita liquami fognari in zona residenziale.
In data 24
febbraio 2004 veniva segnalato al Sindaco del comune di Labico, al comando
della polizia municipale e alla ASL RMG, la fuoriuscita, durante i momenti di
maggiore intensità delle precipitazioni atmosferiche, di liquami dal tombino
della rete fognaria delle acque scure;
con tutta
probabilità il problema derivava dalla presenza di due concause, la prima era
il convogliamento delle acque chiare meteoriche nelle rete fognaria (in assenza
o non completezza di una rete autonoma), la seconda – quella “scatenante” – un
intervento di modifica delle condutture che potrebbe aver creato una sorta di
impedimento al regolare deflusso delle acque;
nel periodo in
cui era stata fatta la segnalazione nella zona c’era un cantiere edile
abbandonato, ma l’amministrazione non è mai intervenuta. In
seguito sono iniziati i lavori di realizzazione di due immobili e il
costruttore e il direttore dei lavori, visto il problema, hanno ritenuto di
sigillare il tombino con dei blocchi di cemento per impedirne il deflusso delle
acque;
La situazione
così modificata, di dubbia legittimità ad avviso dell’interrogante, aveva
portato alla fuoriuscita delle acque reflue da un tombino situato nel giardino
dell’abitazione confinante, con conseguente allagamento del garage con i
liquami fognari; la questione è stata prontamente segnalata al Sindaco, ai
vigili urbani, all’ufficio tecnico, ai carabinieri ed alla ASL; il Sindaco
aveva dichiarato che sarebbe intervenuto, anche con un’ordinanza per lo
sganciamento dei discendenti; nulla però è stato fatto e, appena due giorni
dopo l’episodio, era stata permessa la completa asfaltatura del piazzale del
cantiere e relativa impermeabilizzazione del suolo;
nel frattempo,
pur in assenza dell’agibilità e in una situazione così incerta sotto il profilo
sanitario, l’amministrazione aveva permesso che gli appartamenti fossero
utilizzati come abitazione;
con la pioggia
intensa del 24 maggio 2010 il problema si era verificato di nuovo e dal
medesimo tombino era uscita un’enorme quantità di liquami che aveva
completamente invaso alcuni garage, con disagi e danni economici; ancora una
volta, erano stati tempestivamente avvisati i vigili che avevano redatto un
verbale della situazione;
nei giorni erano
stati effettuati alcuni sopralluoghi da parte dei tecnici del comune e da parte
del personale della ditta Cretaro, i quali hanno deciso di montare – a spese
della collettività - una valvola nel tombino di chi, senza alcuna
responsabilità, aveva subito i danni causati dal mancato rispetto delle regole
da parte di alcuni e dai mancati controlli da parte dell’amministrazione; a
quanto risulta non si volle ripristinare il vecchio tracciato dell’impianto
fognario perché, a detta sempre del responsabile della ditta, i lavori della
pavimentazione del cantiere erano ormai terminati;
sembra inoltre
che il pozzetto di ispezione situato nel cantiere non sia più ispezionabile,
poiché, come detto dianzi, esso è stato indebitamente ed illecitamente
sigillato proprio per impedire la fuoriuscita dei liquami;
in una
precedente interrogazione era stata segnalata la problematica e, nella
risposta, il sindaco si impegnò ad affrontare e risolvere il problema nel giro
di poco tempo;
l’opposizione
consiliare chiese anche di avere un quadro dettagliato della rete fognaria del
paese per valutare quali potessero essere le criticità e le eventuali linee di
intervento;
appare superfluo
sottolineare che l’amministrazione ha disatteso gli impegni assunti in
consiglio comunale e si è guardata bene dal redigere e rendere conoscibile la
mappa della rete fognaria;
sabato 26 maggio
2012, lo stesso giorno dell’insediamento del nuovo consiglio comunale si è
verificata una nuova abbondante pioggia che ha provocato i medesimi danni e
disagi del passato, allagando con acque sporche e maleodoranti i garage degli
immobili di via Roma 31A e 33,
Si ritiene opportuno sottolineare
l’elevato rischio che le improprie sollecitazioni a cui sono state sottoposte
in questi anni le condutture potrebbero aver causato danni tali da provocare,
anche in condizioni di normale funzionamento, la dispersione nel terreno dei
liquami, con il rischio di creare problemi di carattere sanitario. Una circostanziata
ricostruzione della situazione, che si protrae dal 2004, senza che nessuno
abbia affrontato realmente il problema la si trova nell’allegata segnalazione
che Tullio Berlenghi
– all’epoca consigliere comunale - aveva portato ad ottobre scorso al Comando
dei Carabinieri di Labico, ma che il comandante aveva ritenuto di non dover
accogliere. Si allegano altresì i verbali degli interventi dei vigili urbani
dell’ottobre 2011 e del 26 maggio u.s., nonché alcune foto dei danni causati
dalla fuoriuscita dei liquami.
quali misure
intenda adottare l’amministrazione per assicurare il rispetto delle norme di
carattere igienico-sanitario e ambientale e per valutare eventuali
responsabilità di carattere amministrativo;
a che titolo la
ditta incaricata giudichi che non si debba intervenire nei confronti di chi ha
illecitamente alterato il corso della conduttura fognaria;
se non ritenga
che tutti i tombini della rete fognaria debbano essere ispezionabili e se non
si crei un pericoloso precedente nel tollerare che qualcuno si arroghi il
diritto di sigillare i tombini situati all’interno del proprio terreno;
se la mancanza
di volontà di intervenire nei confronti di chi ha creato il problema non
dipenda dal fatto che il direttore dei lavori del cantiere dove si è registrato
l’abuso è il fratello del vicesindaco e assessore ai lavori pubblici.
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