Partiamo da un dato di fatto. Se
si eccettuano le politiche di impulso all’espansione edilizia, la maggioranza
labicana è, di norma, priva di ogni spunto propositivo. Le poche, rare e
malfatte iniziative traggono la loro forza da critiche e lamentele da parte
dell’opposizione o dei cittadini. Con questi presupposti ogni tanto si asfalta
una strada, si organizza un evento, si avviano campagne di pulizia del paese.
Sempre senza convinzione, in modo trasandato e approssimativo, giusto per poter
dire: “ci avevamo pensato, l’abbiamo fatto, lo stiamo facendo”.
L’estate labicana è uno dei
terreni di scontro delle polemiche locali. Da una parte c’è chi lamenta – fatta
salva la settimana di S. Rocco
– l’assenza, pressoché totale, di iniziative e proposte durante tutto l’arco
estivo. Dall’altra c’è un’amministrazione che non ha né voglia, né idee, ma si
trova costretta a scrivere un programma su un manifesto e ad organizzare
qualcosa, giusto per non essere attaccabile. L’idea è quella di sfruttare il
lavoro degli altri – le associazioni socio-culturali locali – a cui delegare
l’impegno e la fatica, per poi attribuirsi meriti e visibilità. In questo modo,
tra l’altro, si ottiene anche il non indifferente vantaggio di esercitare un
“controllo” sulle associazioni. Quelle non sufficientemente allineate, se
proprio vogliono partecipare, devono starsene a margine e non disturbare il
manovratore.
Con queste premesse si è svolta
la prima iniziativa estiva, una splendida due giorni organizzata, come ogni
anno, dall’associazione “Banda Larga” e per la cui buona riuscita sono serviti
il lavoro e la passione delle moltissime persone che, a titolo volontario,
hanno costruito, pezzo per pezzo, un bel programma, che ha coinvolto – tra
giochi e spettacoli – tantissime, persone. Soprattutto giovani e giovanissimi.
I cerchi si sono rivelati il posto adatto per l’iniziativa e la nuova gestione
del locale, finalmente frutto di una corretta procedura di affidamento, si sta
rivelando un’ottima partnership per riscattare finalmente una parte del paese
che era stata lasciata in completo abbandono. Bisognerebbe anche ricordarsi che
se non ci fossimo stati noi, con le nostre interrogazioni e con i nostri TG LOV
(quello dei cerchi è stato il primo in assoluto, oltre due anni fa), probabilmente
i cerchi sarebbero ancora nel triste stato di degrado e sporcizia che molti
ricordano.
L’unica anomalia è stata la
decisione, da parte dell’amministrazione, di organizzare in contemporanea
un’iniziativa a Palazzo Giuliani, con uno spettacolo teatrale preceduto dalla
proiezione della partita (mentre ai cerchi, sempre grazie alle associazioni,
erano stati installati ben due maxischermi). E’ strano che in un paese così
avaro di iniziative, soprattutto da parte dei nostri amministratori, non si scelga
di distribuire l’“offerta” culturale su più giorni. Escludendo che si tratti –
come spesso capita – del solito pressapochismo, si può ipotizzare che la
maggioranza, , pur avendo cercato di appropriarsi – almeno nella forma - della
festa in piazza, l’abbia sentita comunque distante ed estranea al punto tale da
averne preferita una più facilmente riconoscibile come “propria”. Ancora una
volta, come già era capitato per la celeberrima “cena di gala” durante la sagra
delle nocciole, un modo per costruire un muro tra la casta politica locale –
nei piani alti dell’elegante palazzo Giuliani - e la cittadinanza, un po’ più a
valle, nella più popolare cornice dei cerchi. Ancora una volta non è stato
difficile fare la mia scelta e tra il palazzo e la piazza ho scelto la piazza,
l’agorà, proprio come il nostro giornale.
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