Rinnovare per Labico
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Il mio commento
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Dopo
la richiesta di dimissioni del Sindaco, dopo l’istanza di convocazione
straordinaria del consiglio, dopo la consegna ai contribuenti di modelli in
bianco non idonei, dopo l’opera certosina di persuasione dei cittadini, dopo
la raccolta di firme, arriva puntuale l’ultimo strenuo tentativo di mettere
in crisi l’amministrazione con un consiglio ad hoc…Berlenghi pubblica la SUA mozione di sfiducia per mandare a
casa il Sindaco e la maggioranza, chiedendo che altri la condividano,
lasciando chiaramente intendere che si tratta di un pretesto per obbligare il
Sindaco a convocare il consiglio.
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Nel
mio post suggerivo molto semplicemente uno strumento per cercare di ottenere
quello che – in una vera democrazia – sarebbe un atto dovuto: un confronto
pubblico in cui gli amministratori spiegano una situazione a dir poco
incresciosa e danno vita ad un’interlocuzione con l’opposizione e i
cittadini. Invece i nostri amministratori se la danno a gambe levate e si
aggrappano a sofismi e capziosità giuridiche e regolamentari per cercare
(senza successo, peraltro) di giustificare qualcosa di molto semplice: la
vergogna e l’imbarazzo per essere i responsabili di un disastro
amministrativo senza precedenti. Non è un caso che il sindaco sia ormai una
specie di ologramma e i suoi avvistamenti in paese sono stati superati da
quelli di UFO, sirene e gnomi viola.
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Prescindendo
dal fatto che, anche dal punto di vista formale, ci sarebbero molte cose da
precisare che rendono tale mozione a dir poco discutibile, è la sostanza che
conta e qui di sostanza non se ne vede neppure l’ombra…..ma se il promotore
ritiene ci siano i numeri per presentare la mozione e, soprattutto, quelli
per sfiduciare il Sindaco, lo faccia pure.
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Questa
frase non ha senso. Al sindaco non è attribuito un potere discrezionale tale
da stabilire la bontà sostanziale delle mozioni di sfiducia, anche perché
altrimenti sarebbe uno strumento affatto privo di efficacia.
Sul
fatto dei numeri sono d’accordo. So bene che non ci sono molte probabilità
che qualche consigliere eletto con la lista di Rinnovare per Labico avrà il
coraggio di firmare un atto di questo genere. Però almeno si evitano ambiguità
e adesso è chiaro quali consiglieri comunali sono disposti ad affrontare
pubblicamente il tema e chi continua a dare credito alle scelte di Galli.
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Intanto
gli preannunciamo, in sintesi, – così ha tutto il tempo di prepararsi per
migliorare il suo testo,– cosa andremmo a confutare della SUA mozione,
qualora la stessa trovasse qualche idoneo sostenitore per arrivare al numero
richiesto dalla legge ai fini della presentazione in consiglio.
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Fa
piacere che Rinnovare per Labico (non ho il piacere di sapere chi sia il mio
interlocutore) si proponga per dare lezioni di redazione di atti consiliari. Vorrei
sapere solo se sono previste offerte in combinazione con lezioni di
contabilità pubblica e urbanistica, perché anche su quello sono certo abbiano
molto da insegnare.
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L’amministrazione
Galli non ha prodotto i danni del depuratore ma se li è trovati sul groppone
e ha fatto quanto in suo potere per ridurne l’entità; le relazioni al piano
di riequilibrio e la discussione riportata nelle deliberazioni che ognuno può
consultare sul sito web del Comune lo confermano in quanto si basano su fatti
e atti certi;
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Qui
cominciamo con le balle. Se non è stata l’amministrazione Galli, a chi
vogliamo attribuire la responsabilità? Sono già stati accusati: la ditta
(scelta dall’amministrazione), il Corpo Forestale dello Stato (per fortuna
verrà cancellato), il fosso di Centogocce (che ha pensato bene di ridurre la
portata per fare un dispetto a Galli), le leggi ingiuste (che, in quanto
tali, hanno deciso di ignorare), la siccità (come Johnny Stecchino),
l’opposizione (quella ha sempre colpa). Ovviamente c’è ancora spazio per
molti altri potenziali responsabili. Mi permetto di suggerire anche qualcosa
tipo: “Ero... rimasto senza benzina. Avevo una gomma a terra. Non avevo i
soldi per prendere il taxi. La tintoria non mi aveva portato il tight. C'era
il funerale di mia madre! Era crollata la casa! C'è stato un terremoto! Una
tremenda inondazione! Le cavallette! Non è stata colpa mia! Lo giuro su Dio”.
Il
resto della frase non significa nulla. Si dice che l’amministrazione “ha
fatto in quanto in suo potere per ridurne l’entità” (dei danni del
depuratore). Cosa avrebbe dovuto fare? Aumentarne l’entità? Oddio, sarebbero capaci.
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Come
pure si evince dagli atti, l’ammontare complessivo della massa passiva
inserito nel piano di riequilibrio pluriennale non è di 5.000.000,00 (cinque
milioni) di euro ma di € 3.584.343,78 per la parte corrente ed € 185.565,38
per quella in conto capitale mentre il debito ad oggi riconosciuto dal
consiglio comunale per il trasporto dei liquami è di € 2.050.268,87;
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A
parte il fatto che si parla di un danno economico enorme causato
dall’incapacità di chi ha amministrato il Paese negli ultimi trent’anni, la
cui gravità non muterebbe con 3,5 milioni al posto di 5, le cifre “come si
evince dagli atti” le hanno date sempre loro, ed è scritto chiaramente nella delibera
n. 28 del 27 dicembre 2013, approvata con il voto favorevole dei consiglieri
Galli, Ulsi, Scaccia, Paoletti, Ricci (che mi risulta facciano parte di
Rinnovare per Labico). Eventuali tentativi di ridurre l’entità dei
contenziosi, di spalmare il debito, di riconoscerne solo una parte, ecc. ecc.
non cambiano la sostanza del problema: un paese sull’orlo della bancarotta.
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stralcio delibera 28/2013 |
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l’importo
da pagare, infatti, grazie al lavoro svolto dall’amministrazione comunale, è
stato sensibilmente ridotto attraverso gli accordi transattivi con alcuni
creditori e sono attualmente in corso trattative per ulteriori accordi a
favore dell’Ente, nell’interesse della Comunità;
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Stesse
considerazioni del paragrafo precedente: al momento i debiti ci sono, gli
accordi transattivi non si sa dove porteranno e, in ogni caso, anche se il
Comune dovesse pagare un solo euro, saranno i cittadini (incolpevoli) a farlo
e non gli amministratori (che di quell’euro di debito sono i responsabili).
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il piano di riequilibrio finanziario
decennale, che rappresenta la migliore soluzione in assoluto che il Comune
potesse adottare per evitare danni ai cittadini, è stato APPROVATO DALLA COMPETENTE
SEZIONE DELLA CORTE DEI CONTI e non è finanziato con le entrate
derivanti dal recupero dei tributi né attraverso un aumento
dell’imposizione fiscale ma da una operazione straordinaria di riduzione
della spesa pubblica cui si aggiunge l’eventuale ma improbabile – perché
prevista solo in via cautelativa – alienazione di immobili comunali non
indispensabili. Il recupero tributario non serve pertanto a far cassa per
finanziare il debito del depuratore in quanto non esistono condizioni di
criticità che possano incidere sul rispetto degli impegni assunti con il
suddetto piano di riequilibrio finanziario approvato ai sensi dell’art. 243
bis del TUEL, come avvalorato anche da specifica attestazione del
responsabile del servizio finanziario;
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Punti di vista. La norma introdotta con
l’inserimento degli articoli 243-bis e seguenti al Testo Unico degli Enti
Locali dà la possibilità agli amministratori che hanno portato il Comune
quasi al dissesto di proporre un piano decennale di rientro. Un po’ come
affidare l’ambulanza che deve portare all’ospedale i feriti di un incidente
stradale all’automobilista che quell’incidente ha causato (magari per guida
pericolosa).
Per quanto riguarda l’imposizione
fiscale è praticamente al massimo e le tariffe dei servizi a domanda
individuale sono state aumentate considerevolmente, quindi stiamo già
spremendo come limoni i cittadini. Del resto basta leggersi la lettera con
cui il dipartimento degli affari interni e territoriali del Ministero dell’interno
del 10 aprile 2014 per capire che il comune di Labico aveva già messo in
conto di trasferire ai cittadini l’onere del dissesto (“Il ripiano della massa
passiva verrebbe assicurato in dieci anni attraverso una manovra finanziaria
attuata mediante maggiori entrate tributarie ed extratributarie, già
deliberate nel 2013”) . Mentre parlare di “riduzione della spesa pubblica”
come di un successo avrebbe un senso se si tagliassero gli sprechi, mentre in
realtà si tagliano i servizi (e si vede dalle condizioni di degrado del
paese).
Non bisognerebbe citare a vanvera gli
organi giurisdizionali, perché si corre il rischio di rimediare brutte
figure. Infatti Labico vanta il ben poco onorevole privilegio di essere finita
nella relazione inaugurale dell’anno giudiziario 2015, proprio per la vicenda
dei depuratori, prodiga di apprezzamenti per l’operato dei nostri
amministratori. La parte dedicata a Labico inizia con “la polizia erariale
segnalava molteplici profili di danno erariale ed ipotesi di illecito penale”,
per poi proseguire specificando le gravi violazioni di legge perpetrate,
sottolineando che “il direttore dell’impianto inviava al Comune di Labico le
relazioni sul buon funzionamento dell’impianto e sulla corretta gestione del
rapporto, che venivano sistematicamente avallate dall’amministrazione
comunale”, fino a stigmatizzare la “Situazione ancora più incredibile se si
pensi al fatto che detti comportamenti sono proseguiti anche in costanza
delle indagini penali, tanto ad indurre la Procura della Repubblica a chiedere
il sequestro degli impianti” e a concludere che “La situazione di grave crisi
nella gestione degli impianti e dei gravi inadempimenti […] era ben nota all’amministrazione”.
Proprio un figurone.
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l’indirizzo
agli uffici per il recupero tributario è stato dato nel 2012 su proposta
dell’allora Capo Dipartimento che giustamente aveva rappresentato la grave
situazione dell’organico comunale, assolutamente insufficiente al fine di
attivare proficuamente le procedure di recupero e aggiornare le banche dati
dell’Ente;
a
seguito di gara pubblica indetta nel rispetto della normativa europea, il
Comune, nel 2015, ha affidato alla società A e G S.p.A. il servizio di
supporto tecnico all’ufficio tributi;
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Su
questo mi permetto di obiettare che un’amministrazione capace e lungimirante
non avrebbe dormito per interi lustri e avrebbe aggiornato costantemente le
proprie banche dati, in modo da effettuare un continuo ed efficace controllo
delle entrate fiscali e tributarie senza dover ricorrere a soggetti privati
esterni che di mestiere lucrano sui soldi che i cittadini versano all’ente
locale. Ricordiamoci che loro guadagnano anche sui pagamenti non dovuti e chi
ha deciso di affidare ad un tale modello punitivo il rapporto tributario tra
ente e cittadini dovrebbe fare un bell’esame di coscienza.
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gli atti di accertamento notificati a
fine anno 2015, sono più di novemila non solo per gli errori commessi dalla
società ma perché riguardano anche cittadini non residenti a Labico e
soggetti che, singolarmente, sono destinatari di diverse imposte e tasse; in
realtà gli utenti destinatari di
accertamento sono 4.625 e
quindi non il numero o i numeri che qualcuno insiste nel pubblicare
impropriamente su internet per confondere le idee ai cittadini e infangare
l’immagine del Sindaco e della giunta comunale, facendoli apparire come
sprovveduti;
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Qui si gioca con i numeri per smentire
senza smentire i dati (che, del resto, loro stessi hanno fornito). Il numero
totale degli avvisi di accertamento (9538) l’hanno fornito loro. Che gli
utenti destinatari di accertamento fossero meno degli avvisi era fuori di dubbio, ma Galli ci tiene a dimostrare di averlo capito persino lui, spiegando che non ci sono abbastanza cittadini a cui recapitare
tutta quella roba.
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a
seguito della notificazione degli avvisi di accertamento (e non di cartelle
esattoriali) è emerso che un numero considerevole di avvisi presenta vari
errori;
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Ecco,
appunto: “è emerso che un numero considerevole di avvisi presenta vari
errori”. In pratica è stato fatto un disastro ai danni dei cittadini (chi
pagherà infatti tutti quegli avvisi di accertamento – mi raccomando non fate
confusione - mandati a casaccio, il sindaco o i cittadini?). Invece di
ammetterlo continuano a prendersela con chi lo sta facendo notare.
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l’amministrazione
guidata dal Sindaco Galli ha affrontato la situazione in modo del tutto
adeguato, sia facendosi valere con la società affinchè rimediasse
tempestivamente agli errori commessi, sia coinvolgendo la minoranza nelle
valutazioni delle problematiche e relative soluzioni (purtroppo senza
ricevere alcun contributo costruttivo), sia attraverso comunicazioni
istituzionali chiare e tranquillizzanti, rispettose dei cittadini e di tutti
gli altri interlocutori, diversamente da quanto ha fatto la minoranza, con
espressioni offensive che arrivano al limite della diffamazione, piene di
disprezzo verso le Pubbliche Istituzioni;
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Qui
si dice che gli amministratori sono tanto bravi e coscienziosi e la colpa è
della società (se non della società, del responsabile ufficio tributi). Ma
chi ha deciso di affidare questa operazione ad una società esterna,
l’opposizione forse? Ovviamente l’eventuale contenzioso legale con la società
chi lo dovrà pagare, se non i cittadini?
Sulla
chiarezza delle comunicazioni ci sarebbe molto da dire, visto che ne hanno
mandate un paio a settimana, con continue contraddizioni, incertezze e
persino velate minacce (tipico delle comunicazioni istituzionali, immagino).
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la
ditta ha provveduto subito ad annullare una serie di avvisi impropriamente
emessi, accomunati dal medesimo errore e sta provvedendo ad annullare ovvero
rettificare tutti gli avvisi sbagliati;
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E
vorrei vedere! Ma qui siamo al delirio. L’alternativa qual era? Far pagare
comunque la somma ingiustamente richiesta?
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il
responsabile dell’ufficio tributi ha contestato alla società A e G S.p.A. gli
addebiti e sta replicando alle controdeduzioni per gli eventuali ulteriori
provvedimenti richiesti dal caso;
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Attendiamo
con ansia il conto dell’ufficio legale che seguirà la vicenda.
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nel
frattempo, oltre a potenziare lo sportello di supporto ai contribuenti, sono
stati diffusi sul sito web istituzionale diversi comunicati e pubblicati sul
territorio avvisi alla popolazione per spiegare come sono andate le cose e
comunicare le iniziative intraprese a favore dei contribuenti e della P.A,
anche – come si ripete – con l’intento di tranquillizzare i cittadini che
hanno ricevuto avvisi di accertamento erronei;
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I
cittadini labicani sono tranquillissimi. Abbiamo ordinato un container di
valium. La posologia prevede una compressa ogni comunicazione istituzionale
per tranquillizzare i cittadini.
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in
data 02/02/2016 il Responsabile dell’ufficio tributi, dott. Francesco
Laudoni, ha adottato apposita determinazione dirigenziale, che sospende tutti
gli effetti degli atti di accertamento fino al 30 giugno 2016 in modo che i
contribuenti possano verificare con tutta calma le loro posizioni e gli
uffici e lo sportello di front-office regolarizzare le varie situazioni
risultate errate; tale provvedimento trova giustificazione nella necessità di
evitare un dannoso e generalizzato annullamento, avvalendosi di strumenti
offerti dalla legislazione vigente;
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Anche
qui siamo al minimo sindacale. Non era materialmente possibile che gli uffici
esaminassero la valanga di avvisi pieni di errori inviati alla cittadinanza
in soli 60 giorni. Magari non utilizzerei la parola “calma” per quanto
riguarda la verifica. Invito il sindaco, da qui al 30 giugno, a trascorrere
le proprie giornate nella sede dove si esaminano le posizioni dei singoli
cittadini. Potrà apprezzare il clima di calma e serenità che si respira e di
cui tutti gli tributeranno piena gratitudine.
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IL RECUPERO TRIBUTARIO È
UN ATTO DOVEROSO CHE L’ENTE DEVE ESERCITARE SIA PER RISPETTARE LA LEGGE CHE
PER ATTUARE UNA POLITICA DI SOSTANZIALE EQUITÀ FISCALE E DI GIUSTIZIA
SOCIALE, NONCHÈ AL FINE DI ASSICURARE UNA SERIE DI SERVIZI ATTUALMENTE NON
GESTIBILI PER OBIETTIVA INSUFFICIENZA DI RISORSE FINANZIARIE, SENZA CONTARE I
POSITIVI RIFLESSI CHE TALE OPERAZIONE POTRÀ AVERE A BREVE E MEDIO TERMINE
SULLA REVISIONE DI TARIFFE ED ALIQUOTE TRIBUTARIE, A FAVORE DEI CITTADINI E
SOPRATTUTTO DEI CETI MENO ABBIENTI.
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Dopo trent’anni di malgoverno Galli farebbe bene a
non parlare di equità fiscale e giustizia sociale, perché ha avuto tutto il
tempo di mettere in pratica questi principi prima di adesso. Se non c’è
riuscito è un suo limite (e un nostro problema, purtroppo).
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Sulla
base delle suesposte considerazioni, si ritiene che:
l’Amministrazione
guidata dal Sindaco Galli abbia affrontato le situazioni in modo del tutto
adeguato, attraverso iniziative concrete e comunicazioni istituzionali
appropriate e rispettose degli interlocutori;
l’Amministrazione
Galli abbia adottato tutte le iniziative necessarie ed opportune a difesa dei
cittadini, dei contribuenti e dell’Ente Pubblico;
l’Amministrazione
Galli stia continuando ad attivarsi per risolvere tutte le problematiche
insorte sino alla loro completa e soddisfacente soluzione, nell’interesse dei
cittadini e della P.A.
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Questa
è una patetica autocelebrazione del tutto priva di aderenza con la realtà. La
situazione dei cittadini, dei contribuenti e dell’Ente Pubblico è tutt’altro
che rosea e non basta scriverlo sul sito web per pensare che qualcuno ci
creda davvero.
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Al contrario, i consiglieri di
minoranza, lungi dal fornire qualsiasi contributo e anzi alimentando l’onda
del malumore e della generale preoccupazione, non riuscendo a raggiungere
diversamente l’obiettivo di far cadere il Sindaco, si sono fatti promotori di
una petizione popolare ed hanno convinto numerosi cittadini a firmare una
farraginosa e non chiara istanza di annullamento generale dell’accertamento
tributario, anche nei casi di sussistenza di un debito legittimamente
accertato dalla P.A., con ciò intraprendendo una politica di incoraggiamento
all’evasione fiscale, contraria ai loro doveri di pubblici amministratori,
travisando del tutto il proprio ruolo istituzionale, mettendosi a
disposizione di tutti i cittadini, senza distinzione tra onesti e non, spogliandosi
della maschera di paladini della LEGALITA’ E TRASPARENZA, che da sempre indossano per
carpire la buona fede dei cittadini.
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Quanto sono cattivi gli altri, anzi
forse è quasi colpa loro se le cose vanno così male a Labico, perché se c’è
l’evasione fiscale la responsabilità è praticamente la loro.
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A
scanso di equivoci e per non far perdere ulteriore tempo ai cittadini, già
abbastanza confusi dalla minoranza in queste ultime settimane, si precisa che
una eventuale raccolta di firme non potrebbe, di per sé, legittimare la
presentazione di alcuna mozione di sfiducia.
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Questa
della perdita di tempo dei cittadini è meravigliosa. Dopo aver ricevuto uno o
più avvisi ogni contribuente ha dovuto – in media – andare una volta dal
geometra (pagandolo), una volta dal notaio (pagandolo), una prima volta
all’ufficio tributi, una prima volta in banca (perché non basta aver pagato
ed avere la ricevuta, ma pretendono una certificazione ulteriore), una
seconda volta dal geometra o dal notaio (se non da tutti e due), una seconda
volta all’ufficio tributi (perdendo giornate di lavoro). Il tutto per
risolvere un guaio causato dall’incapacità amministrativa di Galli. E quello
che fa perdere tempo ai labicani sarebbe un cittadino che osa scrivere le sue opinioni sul suo
blog?
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D’altra
parte, alla luce del numero esiguo di istanze presentare sul modello
distribuito dalla minoranza e dei più recenti commenti apparsi sulla rete,
provenienti da persone inizialmente critiche verso l’operato del Comune, che
ora si dissociano dalle posizioni della minoranza e dei suoi seguaci più
fedeli, si ha motivo di credere che questa volta i Labicani, grazie anche
alla chiarezza e trasparenza dei comunicati pubblicati dall’Amministrazione,
non si lasceranno influenzare dalla politica del Pifferaio locale in cerca di
notorietà.
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Su
questo siamo d’accordo. Questa volta i labicani non si faranno influenzare
dalla politica del pifferaio locale. Ne sono certo.
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