12 luglio 2016

Non ci resta che piangere

Anche io controreplico brevemente alla risposta della maggioranza. Lo faccio dicendo che c’è proprio poco da ridere. L’interiezione beffarda che fa da contrappunto ad ogni affermazione sembra una vera e propria presa in giro della cittadinanza di Labico, non solo amministrata in modo pessimo, ma anche grottescamente dileggiata. Premesso che la tecnica delle repliche galliane consiste nell’ignorare alcune critiche, presumibilmente quelle più insidiose, e di concentrarsi solo su quelle per le quali riesce a trovare qualche appiglio dialettico da contrapporre (con modesta efficacia, peraltro).
Per esempio torniamo alla questione dell’addizionale IRPEF. L’espediente è quello di aggrapparsi a qualcosa di oggettivamente inoppugnabile: la riduzione di un decimo di punto percentuale, cosa che nessuno aveva negato. Peccato non si voglia tenere conto che questi stessi amministratori avevano scelto la massima imposizione possibile e solo in vista delle elezioni cercano di abbindolare il proprio elettorato con quella che si può considerare una “mancetta”. Se facciamo un calcolo a spanna basato sull’imponibile medio IRPEF (fonte Agenzia delle Entrate) possiamo dire che la riduzione per ogni contribuente sarebbe di circa 5 euro. Non sembra esattamente una svolta epocale.
Sulla questione del “favor rei” si conferma di fatto la mia lettura, ossia che l’amministrazione si è limitata a fare quello che la legge impone. Non c’è alcuna discrezionalità, né – come sembra voler far credere il tenore del manifesto istituzionale – un atto di magnanimità del generoso sindaco Galli nei confronti della cittadinanza. Sarebbe interessante sapere quando i consiglieri di opposizione avrebbero votato contro il “favor rei”. Questa è una forzatura abbastanza ridicola. Non si spiega nemmeno in quale circostanza e in merito a quale atto. Al posto dei consiglieri di opposizione chiederei conto al Sindaco di un’affermazione lesiva del loro ruolo.
Sull’articolo 243-bis del TUEL ho fatto un’affermazione molto semplice quanto incontestabile e, in effetti, indirettamente, nella replica mi viene riconosciuto. Peccato che poi, con un triplo carpiato con doppio avvitamento della logica e del diritto si riesca a trasformare questa mia affermazione in un’arma impropria per attaccare Benedetto Paris su un argomento che io non ho proprio toccato e che non intendo affrontare nemmeno adesso (mai parlato di tariffe idriche nel mio post). Per quanto riguarda la deliberazione della sezione regionale della Corte dei Conti che viene citata come se fosse l’Oracolo di Delfi, vorrei sommessamente fare notare alcune cose:
-          la Corte dei Conti è chiamata semplicemente ad esprimere una valutazione di congruità del piano di riequilibrio e non interviene sulle cause scellerate che hanno determinato la situazione che il piano cerca di risolvere;
-          nelle premesse della deliberazione, la Corte dei Conti ha evidenziato quanto sia stato difficile convincere il Comune a scrivere qualcosa di decente e le numerose correzioni, integrazioni riformulazioni e modifiche citate nell’atto la dicono lunga sull’approssimazione con cui è stato fatto il piano di rientro;
-          la Corte dei Conti ha sottolineato che l’Amministrazione ha introdotto modifiche al piano in “maniera poco ordinata e chiara” e che “la versione definitiva del piano emerge da una serie di sovrapposte deliberazioni consiliari di difficile lettura a sistema, per mancanza di coordinamento delle relative disposizioni e dei report riportanti i dati del piano”; qualcuno meno elegante dei giudici contabili avrebbe detto fatto con i piedi, ma i giudici - si sa - hanno un certo stile, come dimostra la locuzione che si incontra poco dopo “ferma restando la valutazione, rimessa ad altri soggetti, sulla regolarità degli atti e la liceità dei comportamenti che hanno determinato la situazione di fatto rilevata dal giudice”, ossia, sempre tradotto in un linguaggio più diretto, chissà che impicci ci stanno sotto, per fortuna se la vede la magistratura penale;
-          ancora la Corte dei Conti ha evidenziato la presenza di debiti fuori bilancio (circa 150mila euro) per i quali “il competente Ufficio, pur in assenza di fatture, ha certificato la congruità dei lavori e l’effettiva utilità e arricchimento per l’Ente”; ossia il Comune ha speso un mucchio di soldi pubblici, quindi nostri, senza uno straccio di fattura per fare non si sa bene cosa, ma è bastato che il Comune stesso dicesse che erano soldi ben spesi per passarci sopra, della serie “famo a fidasse”;
-          sempre a proposito della Corte dei Conti, sono costretto a ricordare ancora una volta che Labico vanta il ben poco onorevole privilegio di essere finita nella relazione inaugurale dell’anno giudiziario 2015 per la vicenda dei depuratori. La parte dedicata a Labico inizia con “la polizia erariale segnalava molteplici profili di danno erariale ed ipotesi di illecito penale”, per poi proseguire specificando le gravi violazioni di legge perpetrate, sottolineando che “il direttore dell’impianto inviava al Comune di Labico le relazioni sul buon funzionamento dell’impianto e sulla corretta gestione del rapporto, che venivano sistematicamente avallate dall’amministrazione comunale”, fino a stigmatizzare la “Situazione ancora più incredibile se si pensi al fatto che detti comportamenti sono proseguiti anche in costanza delle indagini penali, tanto ad indurre la Procura della Repubblica a chiedere il sequestro degli impianti” e a concludere che “La situazione di grave crisi nella gestione degli impianti e dei gravi inadempimenti […] era ben nota all’amministrazione”. Non esattamente un encomio solenne.
In una situazione così disastrosa c’è davvero poco da ridere. Ma trovo davvero inquietante che a ridere ci sia chi, di questa situazione, ne ha la responsabilità politica e amministrativa.

Tullio Berlenghi




Per correttezza trascrivo integralmente l’articolo della maggioranza:

Dopo il commento di Berlenghi sul manifesto del Sindaco relativo alla programmazione e al bilancio 2016, non abbiamo saputo resistere a una sia pur breve replica.
Nessun tono né tanto meno fine propagandistico: è un dato di fatto che le tasse sono state abbassate anche se a qualcuno questo non va proprio giù… ah! ah! ah!;
l’applicazione del favor rei, dice Berlenghi, è un principio di garanzia per i cittadini: giusto…e allora perché la minoranza “compatta” ha votato contro in consiglio comunale, senza peraltro motivare?  forse per fare un dispetto ai due terzi di cittadini che dice di rappresentare con riferimento all’anno 2012?…… o perché non ha capito di cosa si stesse trattando? ah! ah! ah! Sull’acqua, il comune è riuscito a far pagare meno rispetto a quanto previsto e consentito dal 243 bis del tuel…e ne e’orgoglioso, anche perché la corte dei conti ha approvato il piano finanziario di riequilibrio nel quale sono riportati i tassi di copertura…… o forse c’è chi si crede più bravo e ritiene di poter contestare la delibera di approvazione della corte o addirittura di sostituirsi all’organo esterno di controllo!? ….ah! ah! ah! Finalmente qualcuno ha capito come funziona la tassazione del servizio idrico per i comuni sub 243 bis e in questo apprezziamo la non certo voluta collaborazione di Berlenghi; pertanto, visto che a noi non ci ascolta, gli chiediamo di spiegarlo anche a chi in questi giorni sta facendo opera di persuasione verso i cittadini inducendo qualcuno a fargli presentare reclami raffazzonati sulle bollette dell’acqua, che non stanno nè in cielo né in terra, completamente infondati sul piano giuridico, che fanno perdere tempo ai contribuenti  e agli uffici……..ma che volete, questo è il livello dell’opposizione” di Labico………….
ah! ah! ah!


Grazie Tullio!

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