Anche io controreplico brevemente
alla risposta della maggioranza. Lo faccio dicendo che c’è proprio poco da
ridere. L’interiezione beffarda che fa da contrappunto ad ogni affermazione
sembra una vera e propria presa in giro della cittadinanza di Labico, non solo
amministrata in modo pessimo, ma anche grottescamente dileggiata. Premesso che
la tecnica delle repliche galliane consiste nell’ignorare alcune critiche,
presumibilmente quelle più insidiose, e di concentrarsi solo su quelle per le
quali riesce a trovare qualche appiglio dialettico da contrapporre (con modesta
efficacia, peraltro).
Per esempio torniamo alla
questione dell’addizionale IRPEF. L’espediente è quello di aggrapparsi a
qualcosa di oggettivamente inoppugnabile: la riduzione di un decimo di punto
percentuale, cosa che nessuno aveva negato. Peccato non si voglia tenere conto
che questi stessi amministratori avevano scelto la massima imposizione
possibile e solo in vista delle elezioni cercano di abbindolare il proprio
elettorato con quella che si può considerare una “mancetta”. Se facciamo un
calcolo a spanna basato sull’imponibile medio IRPEF (fonte Agenzia delle
Entrate) possiamo dire che la riduzione per ogni contribuente sarebbe di circa
5 euro. Non sembra esattamente una svolta epocale.
Sulla questione del “favor rei” si
conferma di fatto la mia lettura, ossia che l’amministrazione si è limitata a
fare quello che la legge impone. Non c’è alcuna discrezionalità, né – come sembra
voler far credere il tenore del manifesto istituzionale – un atto di
magnanimità del generoso sindaco Galli nei confronti della cittadinanza.
Sarebbe interessante sapere quando i consiglieri di opposizione avrebbero
votato contro il “favor rei”. Questa è una forzatura abbastanza ridicola. Non
si spiega nemmeno in quale circostanza e in merito a quale atto. Al posto dei
consiglieri di opposizione chiederei conto al Sindaco di un’affermazione lesiva
del loro ruolo.
Sull’articolo 243-bis del TUEL ho
fatto un’affermazione molto semplice quanto incontestabile e, in effetti,
indirettamente, nella replica mi viene riconosciuto. Peccato che poi, con un triplo
carpiato con doppio avvitamento della logica e del diritto si riesca a trasformare
questa mia affermazione in un’arma impropria per attaccare Benedetto Paris su
un argomento che io non ho proprio toccato e che non intendo affrontare nemmeno
adesso (mai parlato di tariffe idriche nel mio post). Per quanto riguarda la
deliberazione della sezione regionale della Corte dei Conti che viene citata
come se fosse l’Oracolo di Delfi, vorrei sommessamente fare notare alcune cose:
-
la Corte dei Conti è chiamata semplicemente ad
esprimere una valutazione di congruità del piano di riequilibrio e non
interviene sulle cause scellerate che hanno determinato la situazione che il
piano cerca di risolvere;
-
nelle premesse della deliberazione, la Corte dei
Conti ha evidenziato quanto sia stato difficile convincere il Comune a scrivere
qualcosa di decente e le numerose correzioni, integrazioni riformulazioni e
modifiche citate nell’atto la dicono lunga sull’approssimazione con cui è stato
fatto il piano di rientro;
-
la Corte dei Conti ha sottolineato che l’Amministrazione
ha introdotto modifiche al piano in “maniera poco ordinata e chiara” e che “la
versione definitiva del piano emerge da una serie di sovrapposte deliberazioni
consiliari di difficile lettura a sistema, per mancanza di coordinamento delle
relative disposizioni e dei report riportanti i dati del piano”; qualcuno meno
elegante dei giudici contabili avrebbe detto fatto con i piedi, ma i giudici - si sa - hanno un certo stile,
come dimostra la locuzione che si incontra poco dopo “ferma restando la
valutazione, rimessa ad altri soggetti, sulla regolarità degli atti e la
liceità dei comportamenti che hanno determinato la situazione di fatto rilevata
dal giudice”, ossia, sempre tradotto in un linguaggio più diretto, chissà che impicci ci stanno sotto, per
fortuna se la vede la magistratura penale;
-
ancora la Corte dei Conti ha evidenziato la
presenza di debiti fuori bilancio (circa 150mila euro) per i quali “il
competente Ufficio, pur in assenza di fatture, ha certificato la congruità dei
lavori e l’effettiva utilità e arricchimento per l’Ente”; ossia il Comune ha
speso un mucchio di soldi pubblici, quindi nostri, senza uno straccio di
fattura per fare non si sa bene cosa, ma è bastato che il Comune stesso dicesse
che erano soldi ben spesi per passarci sopra, della serie “famo a fidasse”;
-
sempre a proposito della Corte dei Conti, sono
costretto a ricordare ancora una volta che Labico vanta il ben poco onorevole
privilegio di essere finita nella relazione inaugurale dell’anno giudiziario
2015 per la vicenda dei depuratori. La parte dedicata a Labico inizia con “la
polizia erariale segnalava molteplici profili di danno erariale ed ipotesi di
illecito penale”, per poi proseguire specificando le gravi violazioni di legge
perpetrate, sottolineando che “il direttore dell’impianto inviava al Comune di
Labico le relazioni sul buon funzionamento dell’impianto e sulla corretta
gestione del rapporto, che venivano sistematicamente avallate
dall’amministrazione comunale”, fino a stigmatizzare la “Situazione ancora più
incredibile se si pensi al fatto che detti comportamenti sono proseguiti anche
in costanza delle indagini penali, tanto ad indurre la Procura della Repubblica
a chiedere il sequestro degli impianti” e a concludere che “La situazione di
grave crisi nella gestione degli impianti e dei gravi inadempimenti […] era ben
nota all’amministrazione”. Non esattamente un encomio solenne.
In una situazione così disastrosa
c’è davvero poco da ridere. Ma trovo davvero inquietante che a ridere ci sia
chi, di questa situazione, ne ha la responsabilità politica e amministrativa.
Tullio Berlenghi
Per correttezza trascrivo integralmente l’articolo
della maggioranza:
Dopo il commento di Berlenghi sul manifesto del
Sindaco relativo alla programmazione e al bilancio 2016, non abbiamo saputo
resistere a una sia pur breve replica.
Nessun tono né tanto meno fine propagandistico: è un
dato di fatto che le
tasse sono state abbassate anche
se a qualcuno questo non va proprio giù… ah! ah! ah!;
l’applicazione del favor
rei, dice Berlenghi, è un principio di garanzia per i
cittadini: giusto…e allora perché la
minoranza “compatta” ha votato contro in consiglio comunale, senza peraltro
motivare? forse per fare un dispetto ai
due terzi di cittadini che dice di rappresentare con riferimento all’anno
2012?…… o perché non ha capito di cosa si stesse trattando? ah! ah! ah! Sull’acqua, il comune è riuscito a far pagare
meno rispetto a quanto previsto e consentito dal 243 bis del tuel…e ne e’orgoglioso, anche perché la corte dei conti ha approvato il piano
finanziario di riequilibrio nel quale sono riportati i tassi di copertura…… o forse c’è chi si crede più bravo e
ritiene di poter contestare la delibera di approvazione della corte o
addirittura di sostituirsi all’organo esterno di controllo!? ….ah! ah! ah!
Finalmente qualcuno ha capito come funziona la tassazione del servizio idrico
per i comuni sub 243 bis e in questo apprezziamo la non certo voluta collaborazione di Berlenghi;
pertanto, visto che a noi non ci ascolta, gli chiediamo di spiegarlo anche a
chi in questi giorni sta facendo opera di persuasione verso i cittadini
inducendo qualcuno a fargli presentare reclami raffazzonati sulle bollette
dell’acqua, che non stanno nè in cielo né in terra, completamente infondati sul
piano giuridico, che fanno perdere tempo ai contribuenti e agli uffici……..ma che volete, questo è il livello dell’opposizione” di
Labico………….
ah!
ah! ah!
Grazie
Tullio!
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