Dove sono quelli con le categorie pronte in tasca, sempre attenti quando i reati li compiono i neri, gli
extracomunitari, gli zingari, per poter affermare la facile tesi che “loro”
sono qualche gradino più in basso nella scala valoriale della civiltà?
Dove sono quelli che se un negro
dice una parolaccia non esitano a richiamarlo al rispetto delle regole
della civile convivenza (mi è capitato proprio ieri sull’autobus: "queste cose le vai a dire a casa tua, non qui")?
Dove sono quelli sul cui profilo
facebook quotidianamente vengono messi foto e filmati per evidenziare quanto
siano brutti, sporchi e cattivi (questa è una citazione, forse bisognerebbe
rivederlo quel film) “gli altri”?
Dove cazzo siete tutti quanti
adesso? Perché avrei bisogno da voi di una spiegazione per quello che è successo
ieri, quando alcuni esponenti della cosiddetta civiltà hanno prima deriso e
insultato una donna e poi massacrato di botte un uomo, la cui unica colpa era quella di avere la pelle nera.
Adesso, stranamente, tacete.
Magari domani o dopodomani riprenderete a mettere su facebook e sui social i
vostri post intrisi di livore e razzismo, contribuendo ad alimentare una perversa
spirale di odio e violenza nei confronti di altri esseri umani.
Ebbene, ovunque voi siate,
sappiate che, per me, la responsabilità dell’omicidio di ieri è anche vostra. E,
forse, un po’ anche mia, perché neanche il silenzio (per accidia o viltà) è
immune da colpe.
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