Il Consiglio
comunale di Labico, premesso che:
il nostro Paese sta
attraversando una gravissima crisi finanziaria ed economica che sta provocando
un forte aumento della povertà, della disoccupazione, del disagio e
dell’insicurezza sociale i cui segni sono già ben visibili sul nostro
territorio;
negli ultimi anni è
stata realizzata una drastica riduzione della spesa pubblica e in particolare
dei fondi a disposizione in settori di vitale importanza per i cittadini come
la sanità e l’istruzione; i fondi nazionali a carattere sociale (fondo
politiche sociali, fondo per la non autosufficienza, fondo per i giovani,…)
sono passati da 1,594 miliardi del 2007 a 193 milioni di euro del 2012;

considerato che
negli ultimi decenni i problemi della sicurezza economica, sociale e ambientale
hanno assunto una posizione prioritaria rispetto a quelli della difesa militare
e che gli stati hanno sempre più difficoltà ad assicurare la necessaria
coesione sociale ed economica e quindi a mantenere la pace interna;
ricordando che
l’ONU e l’Unione Europea sono da tempo impegnati ad ampliare la dimensione
umana del concetto di pace e sicurezza includendovi il benessere economico,
stabilità politica, democrazia, sviluppo, pace sociale, diritti umani e bisogni
primari quali educazione, salute, alimentazione, alloggio;
considerato che
l’Italia aveva previsto nel 2002 di acquistare 131 cacciabombardieri F35
denominati Joint Strike Fighter (JSF) per un costo di circa 15 miliardi di euro
a cui si deve sommare un costo d’uso e di manutenzione valutato in oltre 40
miliardi di euro;
considerato che si
tratta di un’arma da guerra con capacità di trasporto di ordigni nucleari
palesemente in contrasto sia con l’articolo 11 della Costituzione italiana che
con la Carta dell’Onu e che le missioni di pace previste dalle Nazioni Unite
escludono l’impiego di simili ordigni distruttivi;
considerato che,
anche secondo il Pentagono, l’aereo deve ancora risolvere numerosi problemi
tecnici mentre continuano a lievitare i suoi costi e che le ricadute
occupazionali in Italia sono alquanto basse e incerte;
considerato che
diverse nazioni partner del progetto JSF stanno rivedendo i loro programmi di
acquisto anche rinviandoli nel tempo;
ricordando che se
l’Italia si ritirasse dal suddetto progetto non deve pagare nessuna penale;
considerato che il
nostro Paese già spenderà nel 2012 oltre 23 miliardi di euro per la Difesa,
collocandosi, secondo la classifica del SIPRI al decimo posto al mondo per
spese militari (anno 2010);
considerato che una
recente ricerca dell’Università del Massachusetts ha calcolato che se
investiamo un miliardo di dollari nella difesa abbiamo 11.000 nuovi posti di
lavoro, 17.000 se lo impegniamo nelle energie rinnovabili e 29.000 se andasse
nel settore dell’educazione;
ricordando
l’appello lanciato dalla Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei
popoli del 25 settembre 2011 alla quale hanno partecipato oltre duecentomila
persone;
preso atto delle
proposte avanzate da numerose organizzazioni della società civile e in
particolare dalla Rete Italiana per il Disarmo, Sbilanciamoci e Tavola della
Pace che invitano a ridurre le spese militari come sta succedendo in tutti i
paesi occidentali;
chiede al Parlamento e al Governo
di non procedere
all’acquisto del cacciabombardiere F35 destinando i soldi risparmiati al
rilancio e allo sviluppo del Paese;
di procedere ad una
rapida revisione e riduzione complessiva della spesa militare ridefinendo
altresì, in modo aperto e democratico, una nuova politica di sicurezza e una
rinnovata politica estera italiana ed europea coerenti con il dettato della
nostra Costituzione e la Carta delle Nazioni Unite;
chiede al Servizio Pubblico
Radiotelevisivo
di promuovere
finalmente una discussione aperta e trasparente sulle spese militari, il
bilancio della Difesa e la riforma del nostro sistema di sicurezza in modo da
consentire a tutti gli italiani di decidere in modo responsabile;
infine, impegna il Sindaco e la
Giunta
ad avviare una
collaborazione con il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i
Diritti Umani per rafforzare l’impegno degli Enti Locali per il disarmo e la
sicurezza umana.
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