Il capogruppo di minoranza, Tullio Berlenghi, replica alle dichiarazioni del sindaco, Andrea Giordani.
Fa piacere che il sindaco di Labico si sia accorto che l’imminente apertura del parco giochi di Valmontone aggraverà la già difficile situazione della viabilità e del traffico del comprensorio. Purtroppo, però, né il sindaco, né chi sta permettendo una così imponente trasformazione del territorio, sembrano rendersi conto dell’inevitabile aumento della domanda di mobilità che le scelte (urbanistiche, commerciali e produttive) comportano.
Là dove si è capaci di fare programmazione prima si progettano gli adeguamenti infrastrutturali e poi si propongono i cambiamenti. In questo caso non solo non si è pensato di intervenire prima sulle infrastrutture, ma si sono individuati interventi – come la bretella Cisterna-Valmontone - che non risolveranno il problema e potrebbero persino causare ulteriori disagi al territorio ed alle popolazioni. Non bisogna dimenticare che il Programma delle infrastrutture strategiche, allegato al Documento di Economia e Finanza, all’esame in questi giorni in Parlamento, ha ribadito che la bretella Cisterna-Valmontone, il cui costo ammonta ad oltre 700 milioni di euro, non dispone ancora dei finanziamenti necessari (mancano all’appello 427 milioni di euro), e non è facile immaginare quando vedrà la luce.
Il territorio ha bisogno invece di interventi certi e in tempi brevi, a cominciare dall’adeguamento e dal potenziamento della linea ferroviaria Roma-Cassino (che interessa, per l’appunto, i comuni di Labico, Valmontone e Colleferro) dove migliaia di pendolari devono fare i conti quotidianamente con carenze e disservizi, imputabili principalmente alla continua erosione di risorse da destinare al trasporto pubblico locale.
Anziché lanciare un allarme viabilità quando ormai la situazione appare irreversibile e sostenere acriticamente un progetto viario incerto e dannoso, sarebbe stato meglio se il primo cittadino di Labico avesse cercato di garantire, con ogni mezzo a sua disposizione, la tutela di un territorio e di un comune che, dopo essere stato sommerso dal cemento, ora rischia il vero collasso ambientale.
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