22 febbraio 2004. Una breve telefonata del presidente di una squadra di calcio ad una nota trasmissione sportiva innesca una inspiegabile polemica sull’opportunità del suo intervento televisivo. Il fatto che il presidente della squadra di calcio sia – del tutto incidentalmente – anche capo del Governo, nonché candidato (seppure incompatibile) al Parlamento europeo in cinque collegi elettorali su cinque appare ai più la trita litania cattocomunista antiliberista che vuole impedire a un semplice tifoso di esprimere le proprie valutazioni tattiche su una partita di calcio.
4 marzo 2004. Il proprietario di una nota compagnia di assicurazioni telefona alla trasmissione televisiva “Mi manda Raitre” per illustrare i vantaggi delle polizze assicurative della propria compagnia. Patetiche le critiche dei rappresentanti delle opposizioni, che ritengono l’episodio lesivo dei principi della trasparenza e della concorrenza e speculano ignobilmente sul fatto che l’autore della telefonata sia anche il Presidente del Consiglio, come se fosse una colpa.
6 marzo 2004. Tra gli ospiti della intramontabile kermesse canora, organizzata quest’anno da un celeberrimo cantante, apprezzato più per le prestigiose frequentazioni che per le doti canore, la figura di maggiore spicco è quella del compositore-paroliere-cantante che ha imposto sul mercato un sublime prodotto fonografico, che è andato letteralmente a ruba tra i quadri e gli iscritti del principale partito di maggioranza. Incomprensibili le proteste di un gruppo di facinorosi, immediatamente trasferite nella vicina caserma di Bolzaneto per accertamenti. Uno dei fermati sembra fosse in possesso di un’arma impropria (un doppio cd di De Gregori).
18 marzo 2004. A “La sai l’ultima” un simpaticissimo barzellettiere meneghino in doppio petto sbaraglia tutta la concorrenza con una esilarante serie di gag su ebrei, nazisti, negri e omosessuali. Incapaci di cogliere la qualità dell’umorismo molti rappresentanti dell’opposizione e della società civile scrivono una accorata lettera di protesta ai giornali per il contenuto delle barzellette e per il fatto che siano state raccontate dal primo ministro. La lettera è stata pubblicata solo dai giornali di chiara ispirazione comunista.
22 marzo 2004. Linea Verde trasmette uno speciale di quattro ore sulle essenze arboree all’interno di una splendida villa situata in un paesino della Lombardia. Sterili polemiche sul fatto che la villa sia di proprietà del presidente del Consiglio e che il padrone di casa abbia messo a disposizione la sua immensa competenza botanica a beneficio del pubblico.
8 aprile. A “La prova del cuoco” si esibisce una coppia formata dal cuoco Michele e dal suo datore di lavoro, un affermato imprenditore milanese che nel tempo libero si occupa anche di governare il paese. Il menù proposto è un successo strepitoso. Emilio Fede decide di preparare un tg speciale di approfondimento per dare ai telespettatori tutti i dettagli su come preparare la ricetta e su come scegliere gli ingredienti.
18 aprile. A “Per un pugno di libri” puntatona sull”Elogio della follia di Erasmo da Rotterdam. Vince uno smagliante intellettuale liberista che dà prova di una grande conoscenza dell’opera. Incomprensibili le proteste di una certa sinistra, solo perché il vincitore, per celebrare il successo, intona l’ultima versione dell’inno di Forza Italia (Renis, Apicella, Bondi, Schifani) ed è costretto ad interromperlo all’arrivo del telegiornale della sera.
29 aprile. A “Bisturi” tutti i preparativi, i retroscena e le fasi salienti di una storica operazione di lifting che ha permesso ad un anziano signore pieno di rughe di trasformarsi in un anziano signore pieno di boria.
1 maggio. Megadiretta televisiva a reti unificate del concerto del 1° maggio, in modo che nessuno possa dire che non venga dato spazio alla sinistra e ai sindacati. Sul palco di San Giovanni sale il più facoltoso operaio della storia dei lavoratori italiani. Tripudio della folla, che ha reso necessario l’intervento dell’esercito e degli idranti per impedirne l’abbraccio affettuoso nei confronti dell’illustre ospite d’onore. La sinistra si spacca. C’è chi dice che vi sia stato un uso scorretto del mezzo televisivo e chi sostiene che in fondo va bene così purché poi lo si mandi sul serio in miniera.
4 maggio. Con un comunicato congiunto RAI-Mediaset si annuncia la programmazione di una striscia quotidiana a reti unificate di otto ore diretta e condotta da un volto nuovo del mondo dello spettacolo che, per la circostanza, scriverà le musiche, i testi, sceglierà gli ospiti, selezionerà gli argomenti, deciderà le inquadrature, coordinerà le luci e farà partire gli applausi preregistrati. Grande fermento e curiosità sul nome del protagonista.
14 giugno. Nessuno si preoccupa di come siano andate le elezioni. Sono tutti felicissimi. A destra, a sinistra, al centro. A quanto pare per qualche mese si potrà tornare a guardare la televisione in pace.
Tullio Berlenghi
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