C’è un inquietante corto circuito
della logica ancor prima che del buonsenso in questo dibattito politico
arroventato da una campagna elettorale nella quale i partiti stanno facendo a
gara per inseguire, o addirittura alimentare, le pulsioni peggiori. Proviamo a
mettere insieme due circostanze, da una parte abbiamo un povero mentecatto che
prende in mano la pistola che legittimamente deteneva (ok, in teoria l’avrebbe
potuta usare soltanto in un’apposita struttura, ma intanto qualcuno gli ha
concesso il permesso di possederlo, quello strumento di morte) per usarla
contro altri esseri umani con l’intenzione di ucciderli, dall’altra abbiamo
autorevoli politici che chiedono di rendere più facile proprio la detenzione di
armi, in modo che tutti, a loro avviso, possano avere la possibilità di
difendersi.
Al netto delle considerazioni
sull’effettiva efficacia di un’arma da fuoco per difesa personale, nessuno
considera in modo adeguato che l’aumento della diffusione delle armi non va a
beneficio esclusivo delle sbandierate “persone oneste” che hanno bisogno di
sentirsi più sicure, ma consentirebbe a chiunque – che so, un esaltato coglione
nazista, ad esempio – di tenere in casa pistole, fucili e kalashnikov , con il risultato di
avere probabilmente una maggiore sicurezza percepita (la pistola sotto il
cuscino come Tex Willer) ma un elevato numero di potenziali assassini pronti ad
usare quelle armi per le ragioni più disparate (liti di condominio, momenti di
gelosia, divergenze sulla corretta interpretazione del codice della strada).
Perché solo un idiota può pensare di dividere i buoni dai cattivi e di armare i
buoni in modo che si possano difendere dai cattivi. No, se tu decidi di
diffondere l’uso delle armi, armerai tutti e i primi a correre a comprarsi un
fucile o una pistola saranno i cattivi, seguiti dagli stupidi, che talvolta
sono più pericolosi degli stessi cattivi.
Quello che ripugna è vedere cosa
sia disposta a fare certa gente per aumentare di qualche punto percentuale il proprio
consenso, il numero degli eletti e la fetta di potere da gestire. Il prezzo da
pagare sarà un paese più impaurito ed imbarbarito e paradossalmente molto meno
sicuro di adesso (negli ultimi 25 anni gli omicidi sono stati in lento ma
progressivo calo). Un prezzo altissimo che, ovviamente, pagheremo noi.